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Ma importa chi sia Elena Ferrante?<br />
Parla Michael Reynolds, l’uomo che l’ha portata in America<br />
Intervista al direttore editoriale di Europa Editions,<br />
la divisione statunitense di Edizioni e/o<br />
Francesca Pellas, america24.com, 17 marzo 2016<br />
Che cosa ci fa «il guardiano del più grande labirinto<br />
dell’emisfero australe» in una casa editrice italiana a<br />
New York? Semplice: là come qui, custodisce segreti.<br />
Michael Reynolds è il direttore editoriale di Europa<br />
Editions, la sorella americana dell’italiana Edizioni<br />
e/o. La storia, in breve, è questa: Sandro Ferri e Sandra<br />
Ozzola, marito e moglie e fondatori di e/o, nel<br />
2005 decisero di investire in un progetto pazzo. Aprire<br />
una casa editrice che pubblicasse letteratura europea<br />
in America. Reynolds, dopo anni passati a fare i<br />
mestieri più affascinanti e più diversi, a cambiare tre<br />
continenti e a trasformarsi in un contenitore umano<br />
di storie, in quel momento era un australiano innamorato<br />
a Roma. Il sodalizio scattò immediato, e lui<br />
andò a lavorare per la neonata Europa Editions, la cui<br />
sede all’epoca era ancora all’interno degli uffici romani<br />
di e/o. Pubblicare autori europei in un paese come<br />
gli Stati Uniti, dove si leggono solo (o quasi) libri di<br />
lingua inglese, era un progetto ambizioso: «Siete pazzi,<br />
non funzionerà mai», si sentirono dire da molti.<br />
Undici anni, due bambine, molti libri e un fenomenale<br />
caso editoriale dopo, andiamo a incontrare<br />
Reynolds negli uffici di Europa Editions a New<br />
York. Ci accoglie nel suo studio: una stanza piena di<br />
luce, piena di libri, il contrario di un labirinto. Mentre<br />
lui ci offre un tè, ci prepariamo a raccogliere le<br />
storie che ci vorrà raccontare: dal suo rapporto con<br />
l’Italia, al milione di copie vendute finora da Elena<br />
Ferrante negli Stati Uniti, a tutte le sfide di questa<br />
professione bellissima da pirati della letteratura.<br />
Scegliere con amore e furia libri che possano solcare<br />
l’oceano, e portarli in America.<br />
Lei nella vita ha fatto di tutto: è stato minatore in<br />
una miniera d’oro, guardiano di un labirinto, barman,<br />
istruttore di windsurf, cavia per esperimenti sul sonno,<br />
insegnante di poesia, insegnante d’inglese, giardiniere,<br />
muratore, traduttore. Ha diretto per un po’ un magazine<br />
letterario e poi un festival di scrittura, e scritto 3<br />
libri. Quando si è divertito di più?<br />
Questo è il lavoro più divertente che abbia mai fatto!<br />
Se dovesse raccontare la missione di Europa Editions?<br />
Il nostro obiettivo è dimostrare che anche i libri che<br />
sono stati scritti in una lingua diversa dall’inglese<br />
devono poter circolare in America. Se un libro è un<br />
buon libro, deve poter essere letto da chiunque.<br />
Perché gli americani leggono così pochi libri scritti da<br />
autori che non siano di lingua inglese?<br />
Perché quei libri di solito non sono disponibili nel<br />
loro paese: le case editrici di qui non pubblicano – o<br />
quasi – libri stranieri. Editor e redattori americani<br />
molto spesso non conoscono una seconda lingua oltre<br />
all’inglese, e c’è pochissima sensibilità verso le<br />
opere prodotte fuori dagli Usa. Il problema non è<br />
dei lettori, ma dell’editoria: sono convinto che i lettori<br />
americani sarebbero ben felici di leggere libri<br />
di qualità di autori stranieri, e il successo di Elena<br />
Ferrante ne è la dimostrazione. Ma non ne hanno<br />
modo.<br />
A proposito: I giorni dell’abbandono fu il primissimo<br />
libro pubblicato da Europa Editions qui in America.<br />
Che cosa pensò la prima volta che lesse la Ferrante?