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FABRIZIO COSTANZO WORK IN PROGRESS 1

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Malgrado tutto<br />

La globalizzazione si è ormai fatta sentire, e parecchio,<br />

anche nel campo dell’arte, dove già da diversi decenni gli<br />

strateghi del nuovo sistema geo-politico avevano imposto<br />

le loro regole e i loro principi, considerati a torto o a ragione<br />

buoni per tutti…Credo che le irrequietezze superficialmente<br />

cosmopolite e gli omologanti internazionalismi<br />

alla moda travisino le ricerche artistiche, le quali non<br />

possono prescindere dai luoghi, dalla storia, dalla cultura,<br />

dai sentimenti e dalle genti nel cui ambito nascono e<br />

si sviluppano. In un mondo che va verso una nuova cultura<br />

multietnica, l’arte deve tornare ad essere un importante<br />

strumento di scambio culturale, e per far questo è<br />

auspicabile che i popoli, ma anche le minoranze, etniche<br />

o di altro genere, esprimano liberamente se stessi, senza<br />

influenze forzate e appiattimenti di circostanza…Questa<br />

mostra vuole provare a proporre valori universali, partendo<br />

da noi stessi – da quello che siamo e da quello che<br />

eravamo – dalla nostra terra e dalla nostra storia…<br />

Francesco Pintaudi / Felix Ziz - Palermo, ottobre 2006<br />

Icone di Sicilia<br />

Grazie ad una iconicità esplicita e chiaramente intelligibile,<br />

perseguita con modalità, tecniche e linguaggi difformi<br />

e variegati (e quindi in grado di declinare la sicilianità con<br />

congrua ampiezza di sguardo), i nostri dieci artisti hanno<br />

elaborato una peculiare semeiotica, capace di offrire ai<br />

fruitori quel sistema di linee guida e punti cardinali di<br />

assoluta rilevanza ai fini d’un buon orientamento nell’immaginario<br />

collettivo dei siciliani. Un risultato – quest’ultimo<br />

– ottenuto coniugando una ideatività decisa e risoluta<br />

con un altrettanto affinata fabrilità, sì da pervenire alla<br />

realizzazione di immagini e manufatti simbolo, dalla compiuta<br />

valenza comunicativa e affabulatoria.<br />

Il caleidoscopio di luci e colori dei vetri di La Barbera<br />

(incline a catturare e riverberare la tipica luminosità isolana),<br />

la efestina metallurgia di cui è artefice Vitrano (nella<br />

quale si concreta l’aspetto ctonio e vulcanico di questa<br />

terra), il sinuoso cromatismo dei paesaggi dell’Affronti<br />

(tanto anti-naturalistico nella sua sintesi di tratto e composizione,<br />

quanto fedele e veritiero nella resa delle intense<br />

tonalità dei panorami), il conchiuso simbolismo delle icone<br />

di Costanzo (che riassume, con gioiosa e apparente<br />

semplicità, la salienza del peso della storia, del mito e<br />

della natura), il veristico impianto delle tele di Cavallaro (i<br />

cui trompe l’oeil ben consacrano l’importanza dell’arte<br />

figulina), la concreta manualità di D’Antoni (anch’essa<br />

direttamente incentrata sulla esaltazione delle potenzialità<br />

estetiche della materia argillosa), le citazioni storicistiche<br />

di Pintaudi (ancora una volta rimarcanti il sedimento<br />

impareggiabile delle antiche civiltà) e quelle altrettanto<br />

indicative di Giambanco (con il loro rutilare di memorie<br />

della grande stagione panormita del tardo-Manierismo e<br />

del Barocco), la polimorfa ricerca scultorea di Rizzo<br />

(oscillante fra declinazioni figurative ed esiti astrattisti) e<br />

la visionaria polimatericità pittorica di Chirco (caratteristicamente<br />

tripudiante di tecniche miste) si ergono dunque<br />

ad eloquente novero di chiari referenti, atti a narrare con<br />

dovizia informativa le piacevolezze della nostra Felix Ziz.<br />

Una miscellanea di differenti sensibilità, linguaggi, modalità<br />

d’esecuzione nonché stilemi, che, pur definendo un<br />

articolato mosaico di vissuti soggettivi, riesce ad andar<br />

ben oltre la semplice mappatura delle singole personalità,<br />

per tradursi, infine, in una composta e leggibile cartografia<br />

affettiva della sicilitudo, fedele testimonianza immaginifica<br />

e tributo amoroso reso dai nostri dieci artisti alla<br />

loro felix insula .<br />

Salvo Ferlito / Felix Ziz - Palermo, ottobre 2006

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