FABRIZIO COSTANZO WORK IN PROGRESS 1

Tutto ciò induce a considerare il Trecento come una sorta di tessitura geometrica incredibilmente moderna e attuale...
Possiamo dare una spiegazione del concetto attraverso una semplice considerazione sull’Astrattismo di Piet Mondrian
che, con un colpo di genio, ad un certo punto della storia, ha reso razionale e poetica la realtà del suo tempo. Bene, lo
stile di Fabrizio Costanzo io lo accosterei, anche se con un iperbole e con una stranezza, alla musica di Bach rivisitata
da Anton von Webern, massimo esponente del dodecafonismo… che è il corrispondente in musica dell’astrazione di
Mondrian. Immaginate che delle composizioni di Bach siano state affidate a Webern per essere rivisitate con una sorta
di razionalità lirica. Quello che fa Fabrizio Costanzo è la poesia razionale di una geometrizzazione di forme che sono
costanti nel tempo, apparentemente uguali, apparentemente simili, ma espressione di un discorso continuo che, guarda
caso, è la traccia della storia nel suo divenire (…). In Fabrizio Costanzo la storia passa per raccontare forme, in
Francesco Pintaudi la forma passa per raccontare storia. Il parallelismo tra i due sta nel fatto che le rispettive tematiche
s’incrociano perché l’una senza l’altra non può stare!
Azzarderei una curiosità visiva: se provate a guardare a distanza una tavola verticale di Fabrizio Costanzo, vi accorgerete
di una traccia che va dal basso verso l’alto con delle sagomature che, tutto sommato, non sono molto dissimili dal
copertone che sceglie Francesco Pintaudi per raccontare la sua storia vissuta, e che noi, giorno dopo giorno, lasciamo
sull’asfalto…
Pino Schifano / Tracce – presentazione mostra - Sanpaolo Palace Hotel – Palermo, 15 dicembre 2007