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FABRIZIO COSTANZO WORK IN PROGRESS 1

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Un libro significante sfoglia le sue pagine aprendo lentamente le immagini,<br />

offrendo agli altri il senso e la dimensione della vita. Il racconto<br />

contiene la trama di una quotidianità lucida, lineare, percorsa dal filtro<br />

della memoria. E’ l’immagine del nostro tempo, molle e decisa nel contempo,<br />

silente, impregnata di tanta sicilianità, vogliosa di confrontarsi<br />

con il mondo.<br />

IL QUOTIDIANO, FILTRO DELLA<br />

MEMORIA<br />

Giacomo Vizzini<br />

Occasioni di dialogo con gli artisti<br />

I protagonisti dei quadri di Giacomo Vizzini sono gli oggetti predisposti in<br />

un contenitore esperienziale fortemente caratteriale, astratto e impalpabile<br />

per un verso, descrittivo e lirico per un altro. Gli elementi in primo<br />

piano interagiscono con altri più lontani o con lo sfondo, entrano in simbiosi,<br />

riuniscono in un significato più significati, cercano altro, oltre. Un<br />

accordo equilibrato relaziona gli obblighi rappresentativi con l’emozione<br />

visiva, la tersezza morale con l’oculatezza sensoriale, la semplicità con<br />

la complessità d’approccio dell’iter culturale. Osservando le immagini si<br />

rimane imbrigliati nella riflessione, punto d’inizio e d’arrivo dell’incedere<br />

espressivo. Lo spazio virtuale contemporaneo è descritto con un’anima<br />

antica, valorizzando memoria e sentimento, tradizione e innovazione...<br />

Scendendo nel dettaglio, la macchina rappresentativa si svela: la struttura<br />

del colore (splendida quella corposa spatolata) e gli oggetti, intercalati<br />

e disposti dentro il ritmo compositivo dell’opera, dialogano con l’osservatore,<br />

generando un gioco di rimandi percettivi fortemente allusivo.<br />

Vizzini, approda all’unità visiva viaggiando nel tempo, fissando i concetti<br />

cardine all’interno di un’analisi percettiva acuta e profonda. La sua capacità<br />

immediata di cliccare sulla realtà genera uno scarto qualitativo che<br />

consegna all’osservatore un prodotto apparentemente statico, in realtà<br />

vivo ed espressivo nel turbinio fisico e mentale, istintivo e creativo, colmo<br />

d’affetto. In un quotidiano frenetico e caotico in cui si preferisce<br />

apparire più che essere, le immagini acquistano un significato profondo<br />

ed emozionale, fermano il tempo, generano calma e riflessione: la speranza<br />

di un nuovo giorno.<br />

La poetica, al di là del dato prettamente espressivo, diventa filosofia di<br />

vita, ricerca, linguaggio esistenziale di un crepuscolarismo colto dove<br />

l’oggetto, il gesto, la scenografia si dichiarano punto di partenza di un<br />

percorso-significante, che talvolta dice senza svelarsi: è allora che il<br />

reale diventa sensazione, parvenza, macchia-tessitura, trama di un percorso<br />

vitale che procede a metà tra logos e furor. L’artista supera il dato<br />

reale guardando il mondo dall’alto per poi immergersi in esso, definendolo<br />

nelle sue innumerevoli tessere, slegate e sfuocate, in un primo<br />

tempo, collegate e nitide, successivamente: immagine di vita.<br />

Fabrizio Costanzo / Il quotidiano, filtro della memoria - personale di Giacomo Vizzini<br />

San Giorgio dei Genovesi – Palermo, maggio 2005

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