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FABRIZIO COSTANZO WORK IN PROGRESS 1

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DEL SEGNO, DELL’EQUILIBRIO<br />

Domenico Mezzatesta<br />

Occasioni di dialogo con gli artisti<br />

L’arte contemporanea, specchio-testimone della condizione storica odierna<br />

pone oggi nuove problematiche sotto il profilo espressivo, socioculturale,<br />

politico e produttivo. La moltitudine d’input, l’assetto segnico<br />

poliedrico e la sintassi evolutiva assolutamente inedite, sconvolgono le<br />

consonanze armoniche e gli equilibri già precari imponendo all’uomo di<br />

rivedere dimensione e ideologie secondo il nuovo stile di vita. Il motore<br />

di ricerca dell’arte, generatore di processi complessi e delicati, innesca<br />

così un meccanismo di strutture polimorfiche - all’interno della ricerca<br />

ideativa nuova e crescente - che sollecita e condiziona la sensibilità<br />

dell’artista. Siamo circondati da immagini pubblicitarie, sinonimi di vita<br />

accattivanti, che ci propongono modelli culturali fittizi frutto di una lettura<br />

asettica della realtà. In un contesto in cui alteriamo il rapporto significante-significato,<br />

non riusciamo più a decidere, siamo più vulnerabili.<br />

Giulio Carlo Argan, in una conferenza del 1973 alla Galleria Nazionale<br />

d’Arte Moderna di Roma, sosteneva che la crisi dell’arte aveva raggiunto<br />

un punto limite di non ritorno con la conseguente polverizzazione del<br />

sapere e la destabilizzazione dell’essere. Sostituiti i vecchi miti con i<br />

nuovi, l’uomo perseguiva l’estetica del bello, preferendo gli attributi alla<br />

sostanza…L’autonomia di una ricerca estetica oggi è ancora possibile. Il<br />

riscatto dell’arte può avvenire in termini di segno, colore, forma, svincolati<br />

dal sistema sociale condizionante. Immergendoci nella natura (e<br />

riscrivendone il codice di sopravvivenza) siamo in grado di ritrovare un<br />

ordine cosmico inalterato, riproponendo situazioni spaziali, psicologiche,<br />

gestuali e tecnologiche innovative…il punto cardine dell’orientamento<br />

creativo.<br />

E’ così che, in Domenico Mezzatesta, il concetto fisico di sperimentazione<br />

segnica e cromatica spazio-temporale diventa sedimentazione emozionale,<br />

abbracciando la storia dell’uomo dalla gestualità preistorica al<br />

villaggio globale. Il prodotto finale, sinonimo di equilibrio e raffinatezza, è<br />

di grande effetto e trova la soluzione stilistica più appropriata nella giustapposizione<br />

degli elementi, una ricerca di contenuti che riassume l’omogeneità<br />

delle ideazioni progettuali, un percorso visivo di estrema purezza,<br />

un libro, dove le pagine esprimono il senso e la dimensione della<br />

vita.<br />

Fabrizio Costanzo / Del segno, dell’equilibrio - personale di Domenico Mezzatesta<br />

Valore Art Gallery – Palermo, marzo 2007

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