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<strong>FABRIZIO</strong> <strong>COSTANZO</strong> O DELL’EQUILIBRIO DELLE IMMAG<strong>IN</strong>I<br />
Fabrizio Costanzo perviene alla costruzione pittorica del suo immaginario attraverso uno stile sintetico, in cui la qualità<br />
della pittura e la cura affettuosa dei particolari descrivono l’essenziale, ma rigorosamente determinata, struttura delle<br />
forme.<br />
L’artista, mirando alla sostanza delle cose, lega, alla solidità dei volumi geometricamente precisati, la stabilità del dipinto,<br />
realizzando un’intrigante e nel contempo efficace dinamica armonica. Questo svolgersi di geometrie definite e tuttavia<br />
sciolte dagli stessi rigidi vincoli che le contraddistinguono, scarne nella loro assoluta limpidezza, danno appieno il<br />
senso dell’esperienza dell’uomo e della misura del corpo, sebbene non vi sia presenza umana nello spazio virtuale del<br />
quadro. Dove sorgono pianure, colline o irte montagne e dove s’insinuano borghi ordinati da un equilibrio speciale che<br />
offre omogeneità e carattere a tutta la pittura di Costanzo.<br />
Sono visioni svelate da una luce immobile, che attenua la forza del colore e accresce la profondità dell’orizzonte. E,<br />
quando la luce si abbandona alla notte, lo scintillio della luna e delle stelle rimbalza sui tetti delle case e sulle chiome<br />
degli alberi, richiamando lo sguardo verso un altro orizzonte, quello più misterioso del cielo.<br />
Nei notturni - ciclo di opere che questo catalogo storicizza - di fatto, l’infinito di un cielo verde profondo si appropria di<br />
una vasta superficie della tela, avvolgendo ogni immagine senza comprimerla. Così, queste opere permettono di affacciarsi<br />
su un’ampia prospettiva visionaria in cui il buio non è condizione di tenebra o di cecità ma un luogo di riposo e di<br />
quiete. Allora la realtà, tramite l’esercizio poetico del dipingere, si traduce in sogno, un’apertura incantata e innocente<br />
alla memoria e all’attesa, una sospensione metafisica in cui si condensano la bellezza e l’armonia come sostanze<br />
dell’essere.<br />
Marcello Palminteri / Notturni - Presentazione in catalogo – Scirocco Arte Contemporanea – Terrasini, dicembre 1999<br />
<strong>FABRIZIO</strong> <strong>COSTANZO</strong>: NEL BUIO DELLA NOTTE RISPLENDE LA LUNA<br />
Quando il nero della notte scolora il rosso del tramonto, la natura, per un attimo, si cristallizza nell’attesa di un evento<br />
misterioso, un precario equilibrio fra le certezze della luce e l’incognita del buio... Buio che richiama alla mente paure<br />
ancestrali, quando la notte era fantasticamente popolata da entità malefiche pronte a carpire la vita di uomini schiacciati,<br />
incolpevolmente, dalla non conoscenza. Non è così per le ultime realizzazioni di Fabrizio Costanzo che, pur non<br />
abbandonando le passate espressioni artistiche, immerge i suoi paesaggi, i suoi alberi, i suoi borghi da fiaba, nell’oscurità<br />
di una notte fatata, scevra da ansie e prodiga di promesse d’incantato vivere. In quest’atmosfera protettiva dove<br />
l’uomo veglia sereno, le case si ordinano in un vertiginoso equilibrio verticale o si rannicchiano al riparo di monti illuminati<br />
da una luce diffusa.<br />
Costanzo esalta le forme e rinuncia a colori clamorosi che finirebbero per volgarizzare una totalità visiva, concentrata<br />
su un insieme ben composto, immersa in un’atmosfera rarefatta, assorta, esente da acuti dissonanti. Complessi strutturali<br />
geometricamente coerenti, non scaturiti da teoremi astrusi ma da una fantasia feconda che fa rivivere piccoli agglomerati<br />
rurali a misura d’uomo dove, ancor oggi, s’avvertono profumi diffusi per invisibili vicoli, quali messaggi di<br />
quiete in una notte che promette rifugio sicuro da incubi paurosi o da veglie immotivate.<br />
Le opere di Costanzo vengono fuori da un animo sereno, vinto da armonie fiabesche, metafisiche, che si espandono<br />
nella notte rischiarata dall’opalescente lucore di una luna ben augurante. Si è immersi, allora, in una serenità senza<br />
tempo, senza spazio, che s’insinua nel profondo di un’umanità non più pervasa da inumana violenza, sopraffatta invece,<br />
da una natura riposante che è sogno ad occhi aperti ma anche mistero della creazione.<br />
Claudio Alessandri / Notturni – Presentazione in catalogo – Scirocco Arte Contemporanea – Terrasini, dicembre 1999