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Palermo salva? / Da La città salvata<br />
Le artiste: Carla Accardi, Ida Barbarigo, Gabriella Benedini, Mirella Bentivoglio, Valentina<br />
Berardinone, Maria Bernardone, Irma Blank, Renata Boero, Monica Bonvicini, Sara Campesan,<br />
Lucilla Catania, Amalia Del Ponte, Chiara Diamantini, Giosetta Fioroni, Paola<br />
Gandolfi, Maria Lai, Lucia Marcucci, Elisa Montessori, Liliana Moro, Lidia Puglioli, Cloti<br />
Ricciardi, Sara Rossi, Marilena Sassi, Fausta Squatriti, Anna Torelli.<br />
La mostra<br />
La mostra, nata da una comunione d’intenti tra l’Assessorato alla cultura del Comune di Palermo e la Biblioteca delle<br />
donne UDIPALERMO, espone le opere create nel 2009 nell’ambito della Biennale di Venezia, per il Centenario della nascita<br />
di Simone Weil. La tematica proposta, va detto subito, è di quelle profonde, che non lasciano scampo. Mi ricorda il<br />
Blue Hole, un luogo che ho visitato sul Mar Rosso, ad Est della penisola egiziana del Sinai. In quest’area, la depressione<br />
carsica del mare corallifero attira sul fondale i sub visitatori, inducendoli alla scoperta, meravigliandoli e coinvolgendoli<br />
emozionalmente. È l’effetto che ho provato anch’io visitando la mostra, una sensazione dapprima di leggerezza, che ti<br />
avvolge e coinvolge, e che è diventata sempre più profonda e interessante man mano che ho continuato nell’osservazione.<br />
La protagonista è una città, Venezia, attorno ad essa ruotano il pensiero di una filosofa dalla personalità complessa<br />
(la cui vita è stata costellata da tantissime vicende), un testo storico (la cronaca dell’abate di Saint-Real ), una tragedia<br />
ed un film tratto da questa (Venezia salva), le tematiche della guerra, della città, dello sradicamento, della forza, dell’attenzione<br />
e della bellezza (insieme ad altre con cui si integrano in una relazione di mutuo sostegno), venti artiste di livello<br />
internazionale che dialogano con Simone Weil attraverso i loro libri artistici…infine Palermo. Come si relaziona tutto ciò?<br />
Procediamo con ordine. Anzitutto soffermiamoci sulla personalità davvero complessa di Simone Weil. La sua attività speculativa<br />
ed esperienziale è molteplice e si fonda su principi sensoriali di percezione in cui il corpo si lega indissolubilmente<br />
alla mente e all’anima in una connotazione spazio-temporale tendente allo spirituale. La vocazione naturale verso l’abnegazione<br />
di se stessa, la volontà di amare oltremisura e la capacità di leggere la realtà secondo stilemi di vita e chiavi di<br />
lettura molteplici ne fanno una personalità sfuggente, non catalogabile, di grande fascino, un fascino che – come dicevo<br />
prima – attrae irrimediabilmente inducendo a esplorare insieme a lei i meandri umani più imprevedibili. Al centro della<br />
storia c’è Venezia. Simona Weil, legge la cronaca dell’abate di Saint-Real della metà del Seicento prima dell’inizio della<br />
Seconda Guerra Mondiale e da questa trae interessanti motivazioni per la stesura della sua tragedia Venezia Salva. Con<br />
un ulteriore balzo spazio-temporale e traslandone l’idea, Venezia oggi rivive il passaggio magico dalla politica del Consiglio<br />
dei Dieci (la memoria), alla grazia femminile delle venti artiste invitate alla Biennale di Venezia (ed ora a Palermo)<br />
per dialogare con l’opera della Weil (il presente), ovvero, il passaggio dallo stato di Forza dell’uomo alla dolcezza femminile.<br />
Ciò che affievolirà gli animi sarà il sentimento di Pietà e l’Amore di Violetta, che renderà tutto possibile. In questo<br />
stato di grazia ci si avvicinerà progressivamente all’idea di Bellezza del mondo, una delle tematiche più interessanti del<br />
pensiero weiliano che si pone a metà strada tra il necessario ed il bene e che “si manifesta ad una certa distanza”.<br />
Nell’accezione così invogliante noi potremo solo guardare la bellezza, ma non nutrircene. La realtà, regno della forza, ci<br />
indurrà a tener conto di questo dato imprescindibile e ciò che potremo fare sarà soltanto prodigarci per essa, cercando di<br />
salvarla. La tematica verrà esposta nella tragedia Venezia Salva rimasta incompiuta per la morte prematura – a 34 anni –<br />
dell’autrice, che ha come protagonista la città lagunare. L’opera enfatizzerà i due sentimenti fondamentali riscontrabili nella<br />
tragedia, appunto quelli della Pietà e dell’Amore, entrambi perpetrati nei confronti della città di Venezia, che pervaderà