D O C U M E N T E ţinea, făcea pe Palatin să creadă, că ... - DSpace

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I. MOGA
XVIÌ.
Di Constantinopoli li 29 Giug-o 1612:
l'Amb-r di Polonia non ha per ancora havuo resposta alcuna, et si
starà duro nel dimandar la Moldavia senza fallo li farranno guerra et quel
Rè si lamenta molto di quel Principe per li danni ricevuti" '
[Bibl. Vati; Urb. lai 1080 f. 507.]
XVIII.
Ill.mo et R.mo Sig.re et Pròne mio Coll,mo
Di Vilna li 2 d'Agosto 1612..
riabbiamo havuta funesta nuova da Valachia, che havendo li Potocki
SSri principali Polacchi et parenti di Constantino Prencipe di Valachia, voluto»
con numero dicono di circa 12 m. persone la maggior parte del Regno ten­
tare di restituire in possesso di quel Principato il detto Constantino coi»
discacciarne quel Tomassovicz intrusovi dal Turco, siano stati dal'esercita
nemico che dicono sia di 40 m. tra Turchi, Tartari, e Valachi, tirati à certe
insidie, et quivi colti a l'improviso habbiano havuta una terribile strage, essen­
done di que' 12 m. campati molto pochi, et di quattro fr-elli sod-i SSri Poto-
cki salvato senon uno ; poiché de gli altri tré uno dicono esser fatto prigione
da Turchi, l'altro affogato nel'acqua, et del terzo non sapersi che ne sia - r
et in oltre dicendosi essere fatto prigione il medesimo sodetto Prencipe
Constantino.
La Mtà del Rè non stimando bene in questi tempi, ne' quali la Mtà
Sua e pur troppo occupata in altro, di romperla col Turco, mandò à di
passati espresso commandam-o à li sodetti Potocki, che non tentassero cosa
alcuna in Valachia contra esso Turco : mà li medesimi ciò non ostante, hanno
voluto di propria privata autorità temerariam-te muoversi con cosi infelice
successo ; onde hora S. Mtà ne sente grave dispiacere, potendosi ragione-
volm-te temere che'l Turco, valendosi del'opportuna occ-one di questa vit­
toria, non sia per adempire il suo bramato intento d'interrompere l'Imprese
di S. Mtà col tentar maggiori progressi contra questo Regno. In tanto si
dice che'l Sig.r General de Campo à l'avviso di questo successo habbia
subito spinta la sua soldatesca à le frontiere del Regno verso quele parti, per
¡mpedire che'l Turco non passi più oltre et per il medesimo effetto si dovrà
armare la Nobiltà quivi confinente. Piaccia à Dio N. S.re che si resista suf-
ficientem-te à i tentativi di quel Tiranno. Et per fine con la debita riverenza
basciando le maní a V. S. 111.ma le prego da Dio ogni compita contentezza,
D. V. S. lll.ma et R.ma.
|Bibl. Vatic. Barb. lat. 6577 f. ¿0]
Humilissimo e divotissimo servitore
Cesare Baroffi