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ducazione ambientale siano il risultato dell’interazione di un individuo<br />

con un ambiente.<br />

Questo ambiente ha di norma tre componenti: una fisica, una sociale e<br />

una individuale. La prima è costituita da uno spazio fisico (una piazza,<br />

un bacino, una classe, una riserva naturale, gli spazi per giocare ecc.), vicino<br />

agli studenti e per il quale gli studenti nutrano o possano nutrire un<br />

reale interesse. La componente sociale comprende i membri della comunità<br />

di apprendimento (gli studenti e gli insegnanti partecipanti al<br />

progetto, gli esterni coinvolti ecc.), gli abitanti dell’area scelta e tutti<br />

quella parte della società interessata al progetto. La componente individuale<br />

riguarda quella parte dell’individualità di ciascuno studente, che<br />

entra in gioco durante il percorso di educazione ambientale.<br />

La seconda assunzione è che<br />

l’interazione con questo ambiente vada finalizzata e organizzata.<br />

Nasce allora il problema di quale sia il fine e che cosa voglia dire organizzarla.<br />

Gli scopi dell’educazione ambientale sono già stati discussi<br />

nel capitolo precedente. Qui vogliamo invece definire un obiettivo<br />

specifico del progetto.<br />

Come obiettivo assumeremo che la comunità, di cui abbiamo parlato,<br />

voglia capire un problema ambientale che si manifesta in una data area,<br />

cercare insieme le soluzioni possibili, avanzare proposte per trasformare<br />

la situazione, se quella attuale non è ritenuta soddisfacente. Infine:<br />

l’interazione con l’ambiente sarà rivolta a studiare un particolare<br />

problema e contribuire alla sua soluzione.<br />

L’imparare sarà di norma il risultato dell’attività svolta in questo ambiente<br />

di apprendimento. Ciò non vuol dire che durante l’intervento<br />

di educazione ambientale non ci possano mai essere spiegazioni. Vuol<br />

dire invece che l’approccio prevalente sarà quello dell’“imparare facendo”.<br />

Facendo che cosa? Svolgendo un insieme organizzato di attività<br />

che danno corpo all’interazione degli studenti con l’ambiente.<br />

Per quanto riguarda l’organizzazione dell’interazione con l’ambiente,<br />

alcuni operatori dell’educazione ambientale adottano un approccio<br />

destrutturato evitando di programmare sin dall’inizio le principali attività<br />

da svolgere durante il progetto. Il nostro invece è un approccio<br />

strutturato, in cui l’idea chiave è che<br />

gli studenti interagiranno con un ambiente di apprendimento organizzato,<br />

dove molte delle attività da svolgere saranno state progettate<br />

in anticipo.<br />

Questo non vuol dire che gli studenti si troveranno di fronte a domande<br />

belle e pronte con risposte preconfezionate. Vuol dire invece<br />

che dovranno svolgere nell’ambiente attività che sviluppino quelle conoscenze<br />

necessarie per cominciare a porsi domande valide (per cui<br />

non esistono risposte precostituite). Questo sarà il primo passo per la<br />

definizione del problema. Sarà necessario poi che gli studenti acquisiscano<br />

quegli strumenti concettuali che consentiranno loro di confrontarsi<br />

con la complessità di un ambiente reale. Ovviamente durante l’esperienza,<br />

ci vorrà molta flessibilità per adeguare il progetto a nuove<br />

situazioni e per cogliere nuove occasioni. Ma, per diverse ragioni, è bene<br />

che l’ambiente di apprendimento sia strutturato fin dall’inizio. Innanzitutto<br />

gli insegnanti stessi dovranno studiare il problema che poi<br />

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