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Anthony Kaye, Apprendimento<br />
collaborativo basato<br />
su computer, TD tecnologie<br />
didattiche, n. 4,<br />
1994.<br />
l’arte e religione. In ciascun corso gli insegnanti hanno trattato parti<br />
del progetto correlate alla propria disciplina. Per esempio l’insegnante<br />
di storia dell’arte ha preparato i questionari per lo studio dei palazzi,<br />
l’insegnante di scienze ha organizzato lo studio dell’inquinamento<br />
della piazza, quello di anatomia ha affrontato problemi igienici e demografici,<br />
ecc. Nel Progetto “Alluvioni”, le modifiche apportate dall’uomo<br />
al territorio sono state oggetto del programma di Storia. In<br />
Scienze si sono sviluppati i concetti di morfologia del territorio e di vegetazione,<br />
in Fisica è stato trattato il concetto di portata, in Matematica<br />
sono stati elaborati i dati riguardanti la piovosità.<br />
Progettare un prodotto o un servizio<br />
L’idea chiave dell’approccio proposto è che l’apprendimento sia il risultato<br />
dell’interazione degli studenti con un ambiente particolare.<br />
L’interazione ha come scopo quello di comprendere le diverse componenti<br />
di tale ambiente, di individuare i rapporti tra queste e di capirne<br />
l’evoluzione. Lo studio di un ambiente reale non è affrontabile<br />
da un singolo studente che studia individualmente, è ciò perché non<br />
ha né gli strumenti concettuali né il tempo necessario. Ma può essere<br />
affrontato da una o più classi che operano in modo collaborativo. Ma<br />
che cosa implica l’operare in modo collaborativo? Così Kaye 5 definisce<br />
l’apprendimento collaborativo.<br />
«Collaborare (co-labore) vuol dire lavorare insieme, il che implica<br />
una condivisione di compiti, e una esplicita intenzione di “aggiungere<br />
valore” - per creare qualcosa di nuovo o differente attraverso un<br />
processo collaborativo deliberato e strutturato, in contrasto con un<br />
semplice scambio di informazioni o esecuzione di istruzioni. Un’ampia<br />
definizione di apprendimento collaborativo potrebbe essere l’acquisizione<br />
da parte degli individui di conoscenze, abilità o atteggiamenti<br />
che sono il risultato di un’interazione di gruppo, o, detto più<br />
chiaramente, un apprendimento individuale come risultato di un<br />
processo di gruppo. Una collaborazione di successo prevede un qualche<br />
accordo su obiettivi e valori comuni, il mettere insieme competenze<br />
individuali a vantaggio del gruppo come un tutt’uno, l’autonomia<br />
di chi apprende nello scegliere con chi lavorare e la flessibilità nell’organizzazione<br />
di gruppo.<br />
(…) Perché ci sia un’efficace collaborazione o cooperazione, ci deve essere<br />
una reale interdipendenza tra i membri di un gruppo nella realizzazione<br />
di un compito, un impegno nel mutuo aiuto, un senso di<br />
responsabilità per il gruppo e i suoi obiettivi e deve essere posta attenzione<br />
alle abilità sociali e interpersonali nello sviluppo dei processi di<br />
gruppo.»<br />
In una situazione scolastica il lavoro cooperativo appare come una strategia<br />
di apprendimento particolarmente efficace per la comprensione<br />
di un dato ambiente e della sua complessità. Qui per “lavoro cooperativo”<br />
si intende l’attività svolta da un gruppo di persone che lavorano<br />
insieme per realizzare un prodotto, un servizio o anche per risolvere<br />
un problema.<br />
Per capire ogni componente di Piazza delle Vigne, ad esempio, gli studenti,<br />
ed anche gli insegnanti, hanno dovuto studiare l’evoluzione del-<br />
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