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tivity knowledge) piuttosto che della semplice riproduzione della conoscenza<br />

(reproducing knowledge). Per permettere agli studenti di<br />

orientarsi verso la formazione e creazione di nuove competenze, è<br />

necessario impegnarli in diverse attività: risoluzione di problemi reali,<br />

produzione di testi originali, completamento di progetti di ricerca<br />

scientifici, dialoghi collaborativi su importanti questioni, contatti<br />

con il mondo dell’arte e della cultura, costruzione fisica di oggetti.<br />

Il tradizionale curricolo richiede agli studenti solo di ripetere e descrivere<br />

che cosa altri hanno scoperto o prodotto; mentre tutte le<br />

produzioni di conoscenza sono basate sulla comprensione prima di<br />

conoscere, la semplice riproduzione della conoscenza, senza che<br />

questa sia collegata con la creazione della conoscenza, è in gran parte<br />

un’attività passiva che non attira né sfida lo studente.<br />

L’apprendimento può essere sia lineare sia non lineare. Molto di quello<br />

che oggi avviene nelle scuole è basato sul modello secondo il quale<br />

la mente funziona come un microprocessore sequenziale che è progettato<br />

per trattare solamente un pezzo di informazione alla volta.<br />

Ma questa è una vecchia concezione: oggi quasi tutti i ricercatori<br />

considerano la mente come un meraviglioso microprocessore parallelo<br />

che può trattare, elaborare e risolvere simultaneamente diversi<br />

tipi di informazione. Le ultime ricerche cognitive considerano l’apprendimento<br />

come delle strutture riorganizzative della conoscenza.<br />

Le strutture di conoscenza sono immagazzinate in una memoria semantica<br />

fatta di schemi e mappe cognitive. Gli studenti “imparano”<br />

combinando e riordinando una serie di mappe cognitive, molte delle<br />

quali ricoprono o sono interconnesse attraverso una rete complessa<br />

di associazioni. Ci sono molti modi in cui gli studenti possono<br />

acquisire e possono trattare informazioni assimilandole alle strutture<br />

di conoscenza esistenti. Anche se in alcuni domini di conoscenza,<br />

come le matematiche, l’acquisizione delle conoscenze possano<br />

prestarsi ad un approccio lineare, in altri domini non tutti gli apprendimenti<br />

avvengono linearmente.<br />

L’apprendimento è integrato e contestualizzato. La teoria olistica della<br />

mente di Pribram suggerisce che l’informazione presentata globalmente<br />

è più facilmente assimilabile di una serie di informazioni elementari<br />

presentate in ordine sequenziale [Pribram, 1991]. In questo<br />

modo (presentazione globale) è anche più facile per gli studenti<br />

cogliere le relazioni e creare collegamenti. Jacob Bronowski [1990],<br />

in Science and Human Values, afferma che la scoperta è un atto creativo<br />

in quanto in essa si creano appunto i collegamenti tra fatti isolati<br />

esistenti di cui si ignorava l’esistenza; l’autore considera la scoperta<br />

un atto unificatore (act of unifying) in quanto essa interessa tutti i<br />

campi, dalle arti alle scienze.<br />

Purtroppo, o per fortuna degli studenti, non è possibile trasferire automaticamente<br />

la conoscenza organizzata; i collegamenti non possono<br />

essere “inseriti” nelle menti di studenti. Gli studenti dovranno<br />

scoprirli autonomamente. Questo non significa che lo studente dovrà<br />

scoprire tutto da sé; il ruolo dell’insegnante consisterà nell’aiutarlo<br />

a trovare i collegamenti ed a integrare conoscenza. In tale fase<br />

ci potranno essere delle ridondanze e dei tempi morti. Ma non fa<br />

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