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Le diaspore africane tra due continenti Indagine sulle ... - CeSPI

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A questa decisa attenzione da parte delle istituzioni, connessa senza dubbio alla duratura e costante<br />

crescita del flusso delle rimesse verso i paesi di emigrazione 48 , corrisponde una capacità di<br />

attivazione e organizzazione da parte dei gruppi immigrati, in grado di sollecitare il supporto delle<br />

società nazionali e degli organismi internazionali in favore di azioni di sviluppo nei loro contesti di<br />

provenienza. At<strong>tra</strong>verso il rimpatrio dei loro risparmi, iniziative imprenditoriali private e attività di<br />

associazioni e singoli a scopo sociale e comunitario, i migranti si sono segnalati ai diversi attori<br />

della cooperazione e dell’internazionalizzazione economica come soggetti dinamici, motivati e<br />

dalle potenzialità interessanti. In alcuni paesi europei, spesso grazie allo stimolo e al supporto dei<br />

Governi, si sono costituite strutture di rappresentanza e di decisione, quali ad esempio il FORIM in<br />

Francia o LINKIS nei Paesi Bassi, che oltre a consentire l’articolazione dei rapporti <strong>tra</strong> le diverse<br />

<strong>diaspore</strong> sono diventati organismi riconosciuti at<strong>tra</strong>verso cui gestire i rapporti con le istituzioni e<br />

ottenere sostegno finanziario per promuovere azioni di sviluppo nei paesi di provenienza 49 .<br />

In Italia, dove siamo di fronte ad una situazione ancora acerba e frammentata rispetto ai paesi<br />

dell’Europa continentale, stiamo tuttavia assistendo ad un fenomeno di sempre maggiore<br />

collaborazione <strong>tra</strong> istituzioni locali, società civile e associazionismo africano. Si sono inoltre già<br />

realizzati alcuni progetti specificamente mirati a costruire azioni di cooperazione con al centro le<br />

comunità migranti 50 , che hanno avuto l’indubbio merito di aprire nuove s<strong>tra</strong>de al sostegno delle<br />

iniziative promosse dai migranti. Il nostro paese non vede per il momento strutture di<br />

coordinamento nazionale delle <strong>diaspore</strong>, né movimenti federativi e <strong>tra</strong>sversali alle diverse comunità<br />

<strong>africane</strong> in grado di portare avanti una piattaforma unificata e una rappresentanza largamente<br />

riconosciuta. Tuttavia, si segnalano alcune aggregazioni e movimenti che sembrano cercare forme<br />

organizzative e operative più inclusive e allargate, oltre l’orizzonte della singola comunità<br />

nazionale, ma che risentono di difficoltà pratiche e finanziarie e di problemi politici e relazionali.<br />

Scarse o nulle sono le analisi e le informazioni riguardanti questi processi, cosi come vi sono forti<br />

lacune conoscitive rispetto ai sentimenti, i significati e le identità che vi stanno dietro.<br />

L’intenzione della presente investigazione era perciò quello di compiere un sondaggio qualitativo,<br />

at<strong>tra</strong>verso interviste semi-strutturate e focus group, presso alcuni elementi chiave o personaggi<br />

significativi degli immigrati africani nel nostro Paese, al fine di indagare atteggiamenti, relazioni e<br />

progetti della diaspora africana verso la tematica dello sviluppo e la possibilità del coinvolgimento<br />

dei migranti nei destini del proprio continente.<br />

Se all’interno della ormai vastissima letteratura sulla diaspora, di cui una parte viene presa in<br />

rassegna nel capitolo “Diaspore e sviluppo: una panoramica teorica”, si può distinguere fra una<br />

concezione storica e selettiva del termine ‘diaspora’ che concede tale carattere solo a determinati<br />

fenomeni di dispersione (ebrei, armeni, a volta afroamericani e caraibici) ed una generalista e<br />

inclusiva che considera ‘diaspora’ qualsiasi collettivo espatriato che possegga alcuni <strong>tra</strong>tti<br />

identificanti, in genere l’applicazione del concetto riguarda singoli gruppi nazionali e non viene<br />

applicato su una scala di appartenenza continentale. Nella nos<strong>tra</strong> ricerca abbiamo cercato di<br />

Union-African Diaspora svoltasi a Parigi l’11-12 settembre 2007, intesa come tappa verso un summit globale della<br />

Diaspora Africana, previsto per il 2008.<br />

48 I dati più recenti quantificano, a livello globale, in oltre 200 miliardi di dollari il volume complessivo di denaro<br />

rimpatriato dai migranti verso i paesi a basso reddito (Fonte: Banca Mondiale, Global Economic Prospect 2007) e in 4,3<br />

miliardi di euro nel 2006 l’ammontare dei <strong>tra</strong>sferimenti finanziari dall’Italia (Fonte UIC 2007).<br />

49 Si veda a questo proposito: de Haas H., 2006. Engaging Diaspora: How Governments and Development Agencies can<br />

support Diaspora Involvement in the Development of Origin Countries?, Working Paper, IMI International Migration<br />

Institute (University of Oxford) & Oxfam Novib.<br />

50 Il <strong>CeSPI</strong>, at<strong>tra</strong>verso attività di ricerca, expertise e animazione territoriale, ha partecipato sia al progetto<br />

“Rafforzamento del capitale sociale nell’ambito del fenomeno migratorio senegalese”, finanziato dall’Unione europea e<br />

promosso da Coopi, i cui materiali sono scaricabili sul sito www.cespi.it/coopi.html, sia al Progetto “Mida Ghana-<br />

Senegal”, finanziato dalla Cooperazione Italiana e implementato dall’OIM Italia, documentazione disponibile<br />

all’indirizzo www.cespi.it/MIDA.html sia sotto forma di s<strong>tra</strong>tegy paper (Sebastiano Ceschi e Andrea Stocchiero, 2006.<br />

Iniziative di partenariato per il co-sviluppo, www.cespi.it/Prog%20MIDA/SPaper-iniziative.pdf), sia di dettagliati<br />

rapporti territoriali.<br />

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