Le diaspore africane tra due continenti Indagine sulle ... - CeSPI
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gli africani con ruoli di rilievo in Italia. Non abbiamo la cultura della politica! Cerchiamo solo di fare<br />
soldi qua. Temiamo la politica, le battaglie politiche, c’è il tabù di dire e scrivere la verità sui paesi<br />
africani che non sono democratici. Tanti africani con idee sono stati uccisi in Africa (Int. 12 RM).<br />
I migranti africani con una personale spinta verso la politica e con un desiderio di partecipazione<br />
nelle istituzioni della società italiana si trovano così a navigare in mezzo alle con<strong>tra</strong>ddizioni del<br />
nostro paese, che ai loro occhi ha prima illuso e poi abbandonato una generazione impegnata di<br />
migranti, utilizzati spesso come paravento al proprio immobilismo o come dimos<strong>tra</strong>zione di<br />
apertura e egualitarismo, nei fatti poi disatteso:<br />
…tanti hanno ‘svalvolato?, perché sono rimasti delusi dall’atteggiamento usa e getta delle strutture<br />
italiane, ormai tutti hanno questo pregiudizio verso le istituzioni italiane… ci hanno formato e poi ci<br />
hanno mollato (…) Sono stanco di queste occasioni di confronto che poi sono sempre inutili, non c’è mai<br />
un ritorno per la comunità, veniamo usati dalla società italiana ma poi le cose non cambiano mai (Int. 7<br />
RM).<br />
La partecipazione politica in Italia è arre<strong>tra</strong>ta e deludente…(…) anche rispetto al sindacato - che per me è<br />
la casa madre per approcciarsi alla politica - oggi c’è solo un interesse strumentale nei confronti degli<br />
immigrati’ (Int. 14 MI)<br />
Mi hanno chiesto di candidarmi, ma ho sempre rifiutato. Negli anni 90 sono stato approcciato dai verdi.<br />
Più recentemente dal PD. per l‘assemblea nazionale costituente... però mi sono sentito raggirato. Se ti<br />
vogliono eleggere ti mettono capolista.. .e non in fondo…e invece mi sono sentito chiamato per<br />
‘colorare’ e ho deciso di starmene fuori. (Int. 11 MI).<br />
Anche le passate politiche italiane (ed europee) verso l’Africa vengono generalmente criticate, cosi<br />
come l’impostazione delle attività di cooperazione allo sviluppo. In particolare intervistando degli<br />
immigrati somali, è <strong>tra</strong>pelata la ‘delusione’ per la politica estera e di cooperazione dell’Italia:<br />
Perché la Somalia si aspettava molto dall’Italia, mentre quando c’è stato il collasso, l’Italia non c’è stata,<br />
e ora l’Italia sta diventando il fanalino di coda...la sensazione è che l’Italia si ricorda della Somalia<br />
quando altri fanno qualcosa per la Somalia (Int. 17 MI).<br />
Ma le critiche riguardano temi e scenari molto più ampi e coinvolgono le relazioni fra politiche<br />
economiche e politiche di cooperazione, accusando sia la schizofrenia occidentale che prima crea<br />
danni at<strong>tra</strong>verso relazioni diseguali e sbilanciate e poi sembra continuamente pentirsi espiando le<br />
proprie colpe con la solidarietà internazionale, sia mettendo il dito nella con<strong>tra</strong>ddizione di voler fare<br />
aiuto allo sviluppo di paesi terzi in realtà pensando al proprio:<br />
Due cose devono far riflettere la cooperazione: piromani e pompieri che viaggiano sugli stessi aerei,<br />
parlano la stessa lingua e vengono dagli stessi paesi, gli uni appiccano il fuoco con questa economia<br />
impazzita e gli altri cercano di sanare le piaghe, questa divisione dei ruoli fra occidentali comincia a<br />
diventare insopportabile, le compagnie petrolifere devastano, le ong riparano. E poi l’amare l’Africa in<br />
modo romantico, ma non veramente gli africani. Si ama l’Africa e ci commoviamo per le armi ai<br />
bambini, la fame, e poi quando arriva a Lampedusa un po’ cresciuto e che grazie a Dio si è salvato dalla<br />
guerra, dalla fame, dall’aids, non lo vogliamo più (Int. 13 RM).<br />
Ho proposto un progetto per la produzione del pomodoro in Burkina Faso, io avevo contatti con un<br />
produttore italiano che era disposto a fornire semi, macchinari e expertise e mi avrebbe accompagnato in<br />
Burkina per lo start up. Ho presentato il progetto al sindacato ma mi hanno detto che il progetto non si<br />
poteva finanziare perché la produzione di pomodori è una forza dell’Italia e avrei danneggiato<br />
l’economia italiana (…). L’Italia deve risolvere il conflitto di interessi. Se da 30 anni ti aiuto e le cose<br />
non migliorano qualcuno dei <strong>due</strong> è scemo, vuol dire che qualcosa non funziona. Si vuole aiutare un altro<br />
paese ma si fanno gli interessi del proprio… (FG RM1).<br />
In genere, il ruolo e il contributo della cooperazione italiana non risulta particolarmente rilevante o<br />
apprezzato, sia in relazione alla storia degli interventi e del sostegno offerto che per la qualità degli<br />
aiuti. Viene infatti riconosciuta una generale distanza <strong>tra</strong> gli interventi delle politiche di<br />
cooperazione (in generale europee) rispetto alle reali esigenze di intervento, dove le modalità, forme<br />
e strutture dell’aiuto internazionale si sono dimos<strong>tra</strong>te spesso assenti, inappropriate o inadeguate,<br />
intercettate da strutture locali che ne hanno semplicemente approfittato oppure subordinate a linee<br />
politiche e s<strong>tra</strong>tegie legate e interessi diversi. Alcune delle critiche riguardano poi specificamente il<br />
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