Le diaspore africane tra due continenti Indagine sulle ... - CeSPI
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L’attivazione at<strong>tra</strong>verso advocacy networks e il coinvolgimento dell’opinione pubblica<br />
internazionale rien<strong>tra</strong>no chiaramente in azioni di ethnic lobbying (Adamson 2001).<br />
Il coinvolgimento della diaspora nella situazione politica e nei conflitti in patria può avvenire<br />
at<strong>tra</strong>verso diverse forme e azioni di mobilitazione <strong>tra</strong>nsnazionale che non di rado danno luogo a<br />
processi di costruzione sociale di mitologie e identità politiche nazionali (Sorenson 1996):<br />
“many nationalist movements derive significant political support from sympathisers in the diaspora, who<br />
use the nationalist project of creating a new homeland as a way of dealing with their own physical and<br />
existential displacement. Political activities that are directed towards the creation of a homeland give<br />
purpose and a sense of justice to their lives. Being in diaspora, they can build on the work of foreign<br />
academics, journalists and other writers who have been active in the production of nationalist discourse”<br />
(Horst 2007: 5).<br />
A chiosa di questo aspetto, riportiamo anche l’obiezione per cui il coinvolgimento della diaspora<br />
possa essere invero motivato da una visione nostalgica, se non distorta – cioè mancante di effettiva<br />
informazione – rispetto ai reali accadimenti in patria (Sorenson 1996).<br />
Una forma di coinvolgimento dall'estero riguarda inoltre la capacità e possibilità della diaspora di<br />
esprimersi nella politica nazionale (Landolt 1999), in particolar modo in relazione al diritto (e al suo<br />
peso) di voto all’estero. Ciò avviene più facilmente quando la diaspora abbia avuto un legame e<br />
abbia dato supporto al governo in carica 15 . Dove non sia riconosciuto il diritto di voto all’estero, si<br />
suppone altresì che la diaspora possa comunque influenzare gli scenari politici e le decisioni degli<br />
elettori in patria, sia perché talvolta ritenuta in possesso di maggiori informazioni sugli accadimenti<br />
politici del proprio paese, sia perché capace di influenzare il voto dei propri parenti, destinatari di<br />
rimesse (Itzigsohn et al. 1999: 328-9).<br />
Argomenti che mettono in dubbio le motivazioni del coinvolgimento della diaspora nei conflitti in<br />
patria richiamano da un lato una distanza dalle conseguenze dei conflitti stessi, e dall’altro lato una<br />
disomogeneità all’interno del gruppo diasporico. Esistono infatti s<strong>tra</strong>tificazioni e differenze di<br />
classe, casta, istruzione, occupazione e affiliazione religiosa, interessi culturali, origine rurale o<br />
urbana (Werbner 1999: 24) che determinano una chiara mancanza di uniformità di posizioni.<br />
S<strong>tra</strong>tificazioni e divergenze possono basarsi su asimmetrie preesistenti la migrazione, riprodotte poi<br />
nelle azioni politiche <strong>tra</strong>nsnazionali, oppure essere frutto di nuove divisioni interne al gruppo o<br />
rispetto a chi sia rimasto in patria (Guarnizo 2003).<br />
1.4. Il ruolo di sviluppo: the diaspora option<br />
Il tema del rafforzamento dei legami <strong>tra</strong> le popolazioni <strong>africane</strong> all’estero e i paesi d’origine in una<br />
chiave di sviluppo risulta oggi da una diversa relazione storica e socio-politica <strong>tra</strong> l'Africa e la sua<br />
Diaspora. Tale relazione si è andata sviluppando a partire dalle iniziali questioni di sopravvivenza e<br />
libertà (quindi riferita a temi della schiavitù), una seconda fase è stata caratterizzata dalla lotta e<br />
mobilitazione per il riconoscimento dei diritti civili e l’indipendenza politica dei paesi africani<br />
(movimenti di decolonizzazione), e una terza e attuale fase riguarda l'espressione, organizzazione 16<br />
e − talvolta istituzionalizzazione − di forme di collaborazione e cooperazione <strong>tra</strong>nsnazionale 17 .<br />
15 Ad esempio nel 1993 la diaspora Eritrea fu chiamata a partecipare al referendum per l’Indipendenza, il cui esito vide<br />
un’ampia partecipazione e adesione al voto (Koser 2001), oltre che un susseguente ruolo di consultazione.<br />
16 In molti hanno prodotto definizioni o riflessioni sul concetto di diaspora Africana, spesso sottolineandone l’elemento<br />
composito e ibrido come Edward L. Alpers (2001) che legge la presenza di molte <strong>diaspore</strong> <strong>africane</strong> che possono anche<br />
sovrapporsi e intersecarsi per dare luogo a nuove identità <strong>africane</strong> rispetto alla presenza di una diaspora interna –<br />
risultato delle migrazioni forzate – e una diaspora esterna, data dalle migrazioni di lavoro e dai commercio.<br />
Aderemi propone una classificazione di 4 tipi di diaspora Africana: “The African diaspora is probably divisible into<br />
four groups (…) overlaps may be possible. (…) I call the first group Second Generation Africans (SGA). This will<br />
include all Africans born outside the continent who do not hold official African citizenship or hold them secondarily,<br />
the preponderant number in this group are obviously African-Americans and all indigenes of the Caribbean. This group<br />
also includes Africans in Europe and elsewhere in the world. The second group I call the Brain Drain Diaspora (BDD),<br />
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