Le diaspore africane tra due continenti Indagine sulle ... - CeSPI
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Diverse risultano pertanto le possibili s<strong>tra</strong>tegie di consolidamento e di empowerment della diaspora<br />
africana in Italia.<br />
Innanzitutto, la diffusione di una maggiore conoscenza delle situazioni <strong>africane</strong> e un miglioramento<br />
dell’immagine del continente e dei suoi abitanti presso la società italiana (at<strong>tra</strong>verso azioni<br />
specifiche, approfondimenti e campagne mediatiche), unita ad una più spiccata azione “integrativa”<br />
nei confronti della popolazione africana, ed in particolare i suoi rappresentanti più capaci e<br />
qualificati (élite).<br />
Essenziale poi il riconoscimento delle potenzialità delle azioni dei migranti africani per lo sviluppo<br />
sia da parte della società e delle istituzioni dei paesi di destinazione, sia da parte dei paesi di<br />
provenienza. A questo proposito le istituzioni italiane possono giocare una funzione importante nel<br />
rafforzamento e nell’interlocuzione con i Ministeri degli africani all’estero dei diversi paesi africani,<br />
stabilendo accordi e convenzioni, promuovendo e facilitando <strong>tra</strong>sferimento di tecnologie e<br />
competenze, aiuto tecnico e formazione, fluidificando i <strong>tra</strong>sferimenti finanziari e garantendo gli<br />
investimenti dei migranti. La s<strong>tra</strong>da può essere quella di sostenere processi di cooperazione in cui<br />
trovino spazio il protagonismo dei migranti, le loro idee progettuali e le loro reti di relazione e il<br />
loro capitale sociale <strong>tra</strong>nsnazionale, sostenendo tavoli e partenariati <strong>tra</strong> diversi attori di differenti<br />
territori e realizzando politiche di cooperazione dirette con la società civile africana.<br />
Sul versante italiano, rafforzando l’associazionismo migrante, sia da un punto di vista tecnico,<br />
at<strong>tra</strong>verso corsi di formazione per singoli e associazioni, studi di fattibilità sui progetti da realizzare<br />
e at<strong>tra</strong>verso linee di finanziamento ad hoc, sia da quello più propriamente politico, incentivando<br />
dinamiche aggregative <strong>tra</strong> i diversi attori africani e dando riconoscimento istituzionale alla diaspora<br />
come soggetto legittimo di cooperazione e co-sviluppo. Al contempo andrebbe stimolata<br />
l’emersione di individualità e personaggi significativi at<strong>tra</strong>verso nuove forme di collaborazione<br />
<strong>tra</strong>sversali all’appartenenza associativa e a quella nazionale, basate invece sugli obiettivi e i progetti<br />
da realizzare, <strong>sulle</strong> capacità disponibili, sul tipo di collocazione nella società italiana e altro ancora.<br />
In tal senso, si auspica un intervento mirato e indirizzato a creare momenti di incontro e di dialogo<br />
istituzionalizzato <strong>tra</strong> le diverse componenti della diaspora (Forum nazionale della diaspora africana,<br />
incontri territoriali, messa in rete con attori economici, politici e finanziari della società italiana),<br />
che possano portare alla creazione di organismi efficaci e al contempo rappresentativi in grado di<br />
abilitare gli africani residenti in Italia ad un’azione a largo spettro e con diverse articolazioni a<br />
favore del continente di provenienza.<br />
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