Le diaspore africane tra due continenti Indagine sulle ... - CeSPI
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Eventi dal <strong>tra</strong>tto più o meno istituzionale 21 e approcci incen<strong>tra</strong>rti sul ruolo della diaspora stanno<br />
gemmando da più parti, a partire dall'interesse (accademico, sociale, antropologico, politico ed<br />
economico-finanaziario) per l'effetto e impatto delle rimesse 22 . Quando poi si ponga l'accento sul<br />
ruolo dell’élite africana (come segmento della diaspora) 23 , un aspetto particolarmente rilevante<br />
riguarda il fenomeno del brain drain 24 . Il drenaggio di cervelli è stato inizialmente e lungamente<br />
interpretato at<strong>tra</strong>verso la prospettiva del capitale umano (Fourie e Joubert, 1998), ove la migrazione<br />
di soggetti dall’alto capitale umano (qualificati, istruiti, dalle forti competenze) é stato letto come<br />
perdita per i governi di origine (Rosenbaum et al., 1990: 267). Questi hanno reagito a ciò in modi<br />
diversi (politiche emigratorie restrittive o incentive, politiche compensatorie oppure politiche dei<br />
ritorni, Meyer et al., 1997) 25 . Di recente interesse possiamo citare il caso delle infermiere<br />
sud<strong>africane</strong> che in largo numero sono emigrate in Inghilterra, dove alto è il labour shortage (Bach<br />
2006). Di fronte a un tale situazione, il governo sudafricano aveva (inutilmente) chiesto forme di<br />
ricompensazione monetaria da parte del governo Inglese per la perdita e sot<strong>tra</strong>zione di capitale<br />
umano 26 . Al di là di ciò, risulta qui interessante sottolineare quelle forme di mobilitazione e<br />
21<br />
Eventi che hanno ad oggetto il ruolo della diaspora Africana sono sempre più frequenti, soprattutto promossi da<br />
Ministeri di connazionali all’estero o di Ministeri dell’economia o della Finanza dei paesi africani. Citiamo ad esempio<br />
missioni che si sono realizzate verso gli Stati Uniti nell’ultimo anno, come quella di rappresentati del governo dello<br />
Zambia, della Liberia o del Ministero delle Finanze del Kenia, includendo esponenti del settore privato, con l’obbiettivo<br />
di invitare i kenioti espatriati ad investire nel proprio paese d’origine. Ancora, negli USA, durante la 19esima riunione<br />
dell’Uganda North American Association, il viceministro in visita ha incoraggiato a <strong>tra</strong>sformare l’invio di rimesse in<br />
micro-imprenditoria nel paese d’origine. Il Pan African Trade Summit si è recentemente svolto, alla presenza del vice<br />
presidente Nigeriano e di 500 imprese invitate a partecipare. Ormai incoraggiare investitori africani e s<strong>tra</strong>nieri nel<br />
sistema produttivo africano è il <strong>tra</strong>tto comune delle campagne dei rappresentati governativi africani. Non è però raro<br />
leggere reazioni moderatamente celebrative di questi stessi eventi riportate nei siti internet della diaspora africana, dove<br />
emerge la paura di cadere nella retorica delle missioni governative, la critica alle motivazioni che possono spingere alla<br />
realizzazione di tali eventi – celando ambizioni politiche e ricerca di gratificazioni o s<strong>tra</strong>tegie personali all’estero e nel<br />
paese d’origine. Emerge spesso la richiesta di <strong>tra</strong>sparenza e di impegno che <strong>tra</strong>duca queste stesse missioni in programmi<br />
o politiche di intervento e sostegno, onde evitare che “African immigrant organizations will be seen as nothing but<br />
meaningless and wasteful yearly social gatherings” (http://www.mshale.com, The African Community Newspaper).<br />
22<br />
Come precedentemente riportato, <strong>tra</strong> gli strumenti e le possibilità di intervento della diaspora per lo sviluppo del<br />
paese d’origine, al di là dell’invio delle rimesse (flussi di denaro ad personam) e alle attività filantropiche (rimesse<br />
collettive), la diaspora ha la possibilità di svolgere un ruolo di lobby per sostenere politiche pro-<strong>africane</strong> all’estero, oltre<br />
a influenzare le politiche nazionali dei paesi d’origine, <strong>tra</strong>smettere o sostenere competenze (anche at<strong>tra</strong>verso borse di<br />
studio o finanziando programmi o corsi professionalizzanti), attivare flussi di investimenti (FDIs) e forme di sostegno<br />
allo sviluppo produttivo (oltre al supporto medico-sanitario o tecnologico).<br />
23<br />
Interessanti indicazioni bibliografiche risultano in relazione al il ruolo delle élite locali in processi di communitydriven<br />
development in paesi a basso reddito (non tanto le élite all'estero, ma le élite nei paesi d'origine). Numerosi studi<br />
(per esempio in Indonesia, Dasgupta e Beard, 2007, e in Africa, Platteau, 2004) evidenziano come progetti di sviluppo<br />
basati su forme di azione collettiva at<strong>tra</strong>verso il coinvolgimento e la partecipazione diretta della comunità locale (spesso<br />
appoggiandosi ad associazioni locali), o non riescano a coinvolgere le elite locali (élite capture) o non riescano a<br />
ridistribuire le risorse in modo omogeneo (intercettate da elite o leadership intermediarie), in processi che non si<br />
rivelano infine nè partecipativi nè democratici.<br />
Da un punto di vista metodologico, limitati sono i riferimenti a casi studi incen<strong>tra</strong>ti su queste tematiche, se non<br />
basandosi sulla letteratura degli Elite studies (Moyser, 1987) e gli studi sul capitale sociale. In particolare, in relazione<br />
alla misurazione del capitale sociale (soprattutto in piccole aree territoriali in paesi di sviluppo) citiamo i lavori di<br />
Krishna e Shrader (1999), Krishna e Uphoff (1999).<br />
24<br />
Il concetto di brain drain è nato per descrivere la migrazione degli intellettuali e scienziati inglesi verso gli Stati Uniti<br />
negli anni 1960 (Gaillard e Gaillard, 1997: 201).<br />
25<br />
Un esempio recente riguarda il Kenya dove “the youth ministry has designed a policy directed at exporting semiskilled<br />
Kenyans into foreign countries as guest workers. Due to the excess of skilled and university graduates, either<br />
unemployed or underemployed, the government is involving accredited employment agencies and considering highskill<br />
labor shortages abroad. This solution shall increase the country’s earnings through remittances from US$1.3 billion<br />
to at least $9 billion in two years and shall serve increase technology <strong>tra</strong>nsfer.” (Migrant Remittances Newsletter,<br />
November 2007 http://www.thedialogue.org/PublicationFiles/Migrant%20Remittances--NOV%202007.pdf)<br />
26<br />
La situazione del personale medico-sanitario sudafricano risulta invero complicata dalla recente richiesta di test anti<br />
HIV da parte del governo inglese – che ha scatenato le reazioni del personale infermieristico africano - ma anche dalla<br />
richiesta del Department of Health britannico che nega ai medici ex<strong>tra</strong>europei la possibilità di avvalersi del free permit<br />
for international doctors, dovendo ottenere un previo permesso di lavoro. La priorità di assunzione verrà cosi attribuita<br />
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