Cronica di Taverna - Dalla colonia Greca alla Città Medievale
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Ernestino Boverio figlioli de Comandanti, che nδ passavano li anni 18., che stavano<br />
presso j Padri, e’ nel Castello, imparando la milizia, e’ Corteggiando la Contessa; per<br />
la qual Cagione lo Sforza stava più che sicuro dell’adempim. to <strong>di</strong> quel trattato;<br />
tenendo quasi per Certo la Conquista della<br />
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<strong>Città</strong>, qualora j fon<strong>di</strong>tori, che notte e’ giorno travagliavano per fondere alcuni<br />
Cannoni grossi, e’ mortari, quali nδ potevano cδduttare per l’erto del Monte; e’ perciò<br />
li fondevano sotto il Borgo; tenendo per sicura la cδquista del Castello, qd. o questi<br />
fossero terminati. Lo Sforzia nato in Lombar<strong>di</strong>a, ed allenato sotto la <strong>di</strong>sciplina del<br />
Padre, che si era stato tanto celebre Capitano, avea ben cognizione più d’ogn’altro<br />
delle Bombarde, che se bene ritrovate in Alemagna, in Italia apparvero l’anno 1380.<br />
qd. o li Veneziani l’adoprarono cδtro li Genovesi, abbenche 31* anni prima li Mori<br />
nell’asse<strong>di</strong>o, che faceva Alfonso XI Re <strong>di</strong> Castiglia <strong>di</strong> Algazarà, si fossero <strong>di</strong>fesi cδ<br />
certi truoni, e’ botte <strong>di</strong> ferro, che spiccavano contro li Spagnoli Castigliani; e’ 250.<br />
anni prima le navi del Re <strong>di</strong> Tunisi contro il Re <strong>di</strong> Siviglia cδbattendo aveano pure<br />
adoprato qsti Truoni, abbenche nδ cδ quella perfez. ne, che li Veneziani l’adoprarono<br />
contro j Genovesi; e’ lo Sforza, ch’ era Capitano tanto celebre, cδ l’uso <strong>di</strong> qste<br />
Bombarde si teneva in pugno la Vittoria. E perche l’impegno suo era più cδ la<br />
Contessa nel farla prigionera, che nella Conquista <strong>di</strong> Taberna, procurava tutti j mezzi<br />
nel fare, che li Citta<strong>di</strong>ni deponessero l’armi, ó almeno agissero nδ cδ tanto vigore;<br />
penzando la maniera <strong>di</strong> poterne uscire senza offendere la Contessa, e’ la <strong>di</strong> loro<br />
fedeltà; e’ trovato il modo da luj, ó dalli due Tabernati, che stavano presso <strong>di</strong> luj, <strong>di</strong><br />
potere sciogliersi dall’Impegno j Citta<strong>di</strong>ni; si giu<strong>di</strong>cò <strong>di</strong> attaccare S. Leo cδ il Recinto<br />
Basiliano, ove stavano le donne, li figli, e’ le più preziose sostanze.<br />
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Quin<strong>di</strong> determinato quest’asse<strong>di</strong>o, ne <strong>di</strong>ede la Cura ad Andrea de Arces nemico giurato<br />
della Contessa, scrivendoli <strong>di</strong> procurare cδ gente <strong>di</strong> Catanzaro, ove luj era il p.°<br />
fazzionante <strong>di</strong> assaltare S. Leo cδ l’ospizio Basiliano; Andrea, il quale avea assaltato<br />
il Castello <strong>di</strong> Catanzaro, e’ n’era stato respinto cδ molta per<strong>di</strong>ta <strong>di</strong> gente, e’ <strong>di</strong> stima,<br />
á qsto Comando dello Sforzia si tenne molto obligato per adempirlo, tanto più, che vi<br />
stava la moglie del Comandante <strong>di</strong> S. Leo Zoe Moniza, la più bella <strong>di</strong> Taberna, e’<br />
denegatali da Parenti, ch’erano Greci, nemici giurati de Catanzaresi; e’ per la <strong>di</strong> Cui<br />
gelosia il marito si avea procurato qsto Comando, nδ volendo star fuora della moglie,<br />
e’ nδ volendo restar senza impiego, dando qualche ombra <strong>alla</strong> Contessa; Andrea e’ per<br />
ven<strong>di</strong>carsi <strong>di</strong> questo, e’ per risarcirsi l’onore del Castello, e’ per farsi merito presso lo<br />
Sforza, e’ per altri rispetti siano <strong>di</strong> passione, ó <strong>di</strong> Utile si accinse á proseguire questa<br />
Impresa cδ tutte le dovute circostanze, tenendo artiglieria, e’ gente presso <strong>di</strong> se per<br />
dare ombra al Castellano <strong>di</strong> Catanzaro,acció nδ mandasse soccorso <strong>alla</strong> Contessa in<br />
Taberna.<br />
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