che da lor si toglie : ma oh tempi mali, si trova quest’infelice città cosi d’ogni parte oppressa, che ella si vede nella sua rovina evidente : [...] 1 . Tracce riscoperte ed eterogenesi dei fini Giuseppe Valentino Costituisce una preziosa occasione <strong>di</strong> <strong>di</strong>vulgazione ed approfon<strong>di</strong>mento conoscitivo, la possibilità <strong>di</strong> riscoprire alcune significative tracce, attraverso le quali poter ripercorrere, con nuovi quesiti ed inaspettate conferme, la strada ombrosa e <strong>di</strong>ssestata della storia che ha scan<strong>di</strong>to la vita <strong>di</strong> tante comunità presilane sorte nell’entroterra ionico della provincia <strong>di</strong> Catanzaro. Obiettivo essenziale <strong>di</strong> questa pubblicazione, è stato fin dall’inizio della sua programmazione riportare semplicemente <strong>alla</strong> luce, nella loro interezza, le pagine <strong>di</strong> un volume che da poco più <strong>di</strong> un decennio attendevano <strong>di</strong> essere sfogliate, lette e stu<strong>di</strong>ate. Si tratta <strong>di</strong> un manoscritto cartaceo del sec.XVII composto da 97 carte (risultano mancanti le prime due) segnate da 197 numeri <strong>di</strong> pagine, sud<strong>di</strong>vise e cucite in 10 fascicoli (due carte sono bianche) con rilegatura a pieno cuoio bruno su piatti in cartone leggero; acquistato dal Comune <strong>di</strong> <strong>Taverna</strong> nel 1996 e custo<strong>di</strong>to presso la Biblioteca Civica in grave stato <strong>di</strong> degrado, causato precedentemente all’acquisizione 2. Da una prima analisi ed integrale trascrizione del testo manoscritto, curata da chi scrive con la preziosa collaborazione delle Dott.sse Maria Catizone e Teresa Danizio, è verosimile ipotizzare l’identificazione del volume, purtroppo privo delle pagine ed informazioni iniziali, con la cosiddetta <strong>Cronica</strong> <strong>di</strong> <strong>Taverna</strong> scritta nel 1450 da Ferrante Galas, deputato e testimone <strong>di</strong>retto della <strong>di</strong>struzione dell’avamposto militare <strong>di</strong> Taberna, completata dalle truppe <strong>di</strong> Francesco Sforza il 6 luglio 1426, la cui dettagliata narrazione è preceduta da una succinta trascrizione della “Synopsis Istorios Trischenes” <strong>di</strong> Teopompo Crea e da notizie riguardanti la precedente <strong>di</strong>sfatta <strong>di</strong> Taberna dell’anno 1162, tratte d<strong>alla</strong> “<strong>Cronica</strong> Pesacense” 3. Secondo la traduzione eru<strong>di</strong>ta locale, la <strong>Cronica</strong> venne tradotta in latino da Giovanni Andrea de Putero nel 1571 ed in volgare da Giuseppe Ierovasio nel 1689 4; in una versione la cui esistenza è stata segnalata in tre <strong>di</strong>verse copie ed il cui utilizzo “a piene mani” ha spesso contribuito a confonderne la collocazione ma soprattutto a ritardane la pubblicazione integrale. Come la più antica Chronica Trium Tabernarum et de Civitate Catanzarj 5 pubblicata nel 1721 da Fer<strong>di</strong>nando Ughelli, la <strong>Cronica</strong> del Galas fù uno dei tanti documenti calabresi, parzialmente <strong>di</strong>scussi dagli stu<strong>di</strong>osi, per lo più impegnati a sostenere gli interessi del potere politico ed ecclesiastico dominante nella capoluogo provinciale, le cui strategie non potevano e non dovevano essere messe in <strong>di</strong>scussione dalle comunità ‘minori’ ricadenti nella propria giuris<strong>di</strong>zione. La <strong>di</strong>aspora tra Catanzaro e <strong>Taverna</strong> ha <strong>di</strong> fatto contribuito ad ‘occultare’ per secoli l’esistenza dell’inse<strong>di</strong>amento greco <strong>di</strong> Trischene, etnia originaria dell’attuale <strong>Taverna</strong> e <strong>di</strong> tante altre comunità evolutesi nell’entroterra presilano. 1 Anania G.L. L’Universale Fabrica del Mondo overo Cosmografia, Muschio, Venezia 1582, pp.117-118. 2 Il progetto esecutivo <strong>di</strong> restauro del manoscritto, redatto dal Prof.Maurizio Copedè, Presidente del Comitato Scientifico dell’Istituto per l’Arte ed il Restauro “Palazzo Spinelli” <strong>di</strong> Firenze, è stato programmato dal Settore Cultura del Comune <strong>di</strong> <strong>Taverna</strong>; autorizzato dalle competenti Soprintendenze Archivistiche della Calabria e della Toscana; finanziato nel 2007 dall’Assessorato <strong>alla</strong> Cultura della Regione Calabria. Il completamento del lavoro <strong>di</strong> restauro, curato Antonella Brogi e Roberto Bartolini, docenti della Scuola <strong>di</strong> Palazzo Spinelli, è previsto entro il mese <strong>di</strong> febbraio 2008. 3 I dati riguardanti la sud<strong>di</strong>visione dell’opera in “tre libri”, sono riportati nelle pagine 3 e 4 del manoscritto. 4 Cfr.U.FERRARI, <strong>Taverna</strong> in epoca bizantina, Estratto dal volume XXXIX (1971) dell’Archivio Storico per la Calabria e la Lucania, Roma 1973, p.45. L’autore offre una esaustiva <strong>di</strong>samina della <strong>Cronica</strong> del Galas segnalando l’esistenza a <strong>Taverna</strong>, Catanzaro e Vibo Valentia <strong>di</strong> tre versioni del manoscritto, acriticamente utilizzato dal Franconieri nella sua Memorie storiche <strong>di</strong> <strong>Taverna</strong>, Catanzaro 1891; successivamente stu<strong>di</strong>ato da Raniero Zeno nel 1911 e da Giovanni Canino nel 2002. 5 Per i contenuti della Chronica Trium Tabernarum et de Civitate Catanzarj, vedasi anche la pubblicazione a cura <strong>di</strong> Domenico Montuoro, Catanzaro 2006. 7
Resti della Rocca <strong>di</strong> <strong>Taverna</strong> ( Fine sec.X). Resti della Torrecene (1428-’31). Resti dell’Abbazia e del Monastero Basiliano <strong>di</strong> Santa Maria <strong>di</strong> Pesaca (fine sec.X). 8
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