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Cronica di Taverna - Dalla colonia Greca alla Città Medievale

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Mobile <strong>di</strong> Lana passato l’anno si esponea all’incanti, e’ si vendea; nδ però l’altra<br />

robba franca <strong>di</strong> tarlo. E qd. o vi stava danaro de Citta<strong>di</strong>ni riserbato, il Monte nulla<br />

esiggeva <strong>di</strong> Frutto, poiche molti per nδ tenere ozioso il danaro per un’anno, e’ più<br />

solevano dare il danaro al Monte per traficarlo in qualche cosa lucrosa per sollievare li<br />

poveri.// La Contessa poj, che volle nel suo arrivo <strong>di</strong>mostrare la sua pietà, lo arricchì<br />

<strong>di</strong> molti doni per la Chiesa, <strong>di</strong> danaro per tal uso <strong>di</strong> pegni, e’ per abbellirlo nelle<br />

fabriche, tanto che nel 1421. che fú terminata la Fabrica cδ il suo Ritratto <strong>di</strong> Marmo<br />

al frontespizio, vi fece incidere questa Iscrizione tolta dall’Istituz. ne <strong>di</strong> Giustiniano al<br />

tit. o de Libertinis. Nostra pietas omnia augere, et in melioreδ statuδ revocare<br />

desiderat.<br />

Il Prefetto del Monte Frumentario era pure un nobile, che avea cura <strong>di</strong> 600 tumola <strong>di</strong><br />

grano per darlo á poveri <strong>alla</strong> Voce <strong>di</strong> Luglio, conforme si comprava, e’ si riscotea dalli<br />

Campi dati in semina dal Publico; qsto si accredenzava, e’ dopó un’anno si riscotea cδ<br />

le fatighe, che facevano; godendo <strong>di</strong> qsto tempo, e’ del prezzo; dopó l’arrivo della<br />

Contessa si avanzò á tumola 1400. per il guadagno dell’industrie, e’ per la possibilità<br />

<strong>di</strong> pagarsi l’esito. Di qsto ne partecipavano li Villaggi á proporz. ne del bisogno. E<br />

molte volte cδcertavano col Catapano per la provista, e’ per la quantità del grano,<br />

dandosi pure la potestà á qsto Prefetto provedere li Magazeni publici, ed il Castello<br />

ancora cδ li luoghi pij; spogliandosene <strong>di</strong> qsto peso il Catapano, occupato in altri<br />

affari. La crescita del grano per l’assistenti; e’ luj avea docati 36. l’anno.<br />

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Il Prefetto dell’Ateneo si eliggeva pure dal Corpo della Nobiltà; ed or<strong>di</strong>nariam. te<br />

cadeva l’elez. ne in Persona Ecclesiastica, costituita però in Dignità almeno <strong>di</strong> Paroco;<br />

dovendo costuj avere la Cura delli Maestri nelle Scuole, e’ nelli stu<strong>di</strong>j, mutandoli, e’<br />

licenziandoli, qualora vi scorgesse qualche <strong>di</strong>fetto, negligenza, ó scandalo; dovendo<br />

almeno una volta la settimana fare la visita ora in una Classe, ora in un’altra;<br />

esaminando li Maestri, e’ li Giovani intorno all’abilità, e’ pure <strong>alla</strong> Presenza,<br />

spezialm. te, in coloro, che si applicavano alli Stu<strong>di</strong>j Legali; volendo, che fossero <strong>di</strong><br />

bello aspetto, fecon<strong>di</strong>, e’ <strong>di</strong> piacevole voce, appoggiato á quello, che <strong>di</strong>cono alcuni<br />

dottori <strong>di</strong> Papiniano Giurisconsulto, che fú molto stimato, e’ lodato da Giustiniano<br />

nel Proemio de <strong>di</strong>gesti per essere stato bellis. mo <strong>di</strong> Corpo, e’ <strong>di</strong> Animo.<br />

Non solam. te il Prefetto invigilava nelli Scolari, e’ studenti, quali erano <strong>di</strong>stinti<br />

dall’altri ignobili in Camere Separate, e’ secondo le <strong>di</strong>verse classi separati; má alli<br />

Maestri l’erano state date le Regole fondate sú quel libro <strong>di</strong> Plutarco de Istitutione<br />

pueros; e’ <strong>di</strong> Varrone nel trattato de pueris educan<strong>di</strong>s; <strong>alla</strong> quali vi aggiunsero secondo<br />

la varietà de tempi altre regole cavate dal Simposio <strong>di</strong> Platone; quali regole nδ<br />

potevano senza <strong>di</strong>minuz. ne del Salario á proporz. ne della mancanza <strong>di</strong>smettere;<br />

standovisi sú qsto cδ molto rigore, essendo li Maestri ben salariati dal Publico, senza<br />

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che potessero ricevere cosa alcuna ne dalli scolari, ne dalle <strong>di</strong> loro case ezian<strong>di</strong>o in<br />

tempo <strong>di</strong> Natale, ó Pasqua per nδ succedere parzialità all’insegnam. to; pagavano bensì<br />

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