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Cronica di Taverna - Dalla colonia Greca alla Città Medievale

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tregua per qualche giorno; tanto che all’apparire dell’Alba del giorno 18., fece esporre<br />

nel Campanile del Vescovato ban<strong>di</strong>era bianca, mandando Cinzio Crea Capitano cδ un<br />

trombetta nel Campo nemico,acció chiedesse passaporto per li Deputati, che<br />

s’inviavano allo Sforza per l’accordo. All’apparire della ban<strong>di</strong>era bianca subito<br />

cessarono l’ostilità; e’ nel Comparire il Crea nel Campo, bendato luj cδ altri sej <strong>di</strong><br />

seguito,acció passando per il Campo, nδ l’osservasse, li fú cδceduto il Passaporto,<br />

accompagnato pure cδ la benda sino al nostro esercito.<br />

Fra tanto Taberna cδ la Contessa stabiliti li Deputati per trattare l’accordo. Sin dalli<br />

13. mi avea mandato á chiamare la <strong>Città</strong>,acció l’avessi servito in quell’ultima<br />

occorrenza <strong>di</strong> Consiglio, prevedendo tutto questo, che poj avvenne; tanto che<br />

dubitando nel Viaggio, fuj scortato da 64. soldati; che S. Pietro mandava al Castello<br />

per rinforzo, poiche il nemico stando tutto occupato all’asse<strong>di</strong>o, nδ potea supponersi<br />

assalto più alli Villaggi. Io mi portaj d<strong>alla</strong> Contessa in Castello, e’ lej ivi mi trattenne<br />

poiche la mia età nδ mi permetteva ritrovarmi nella <strong>Città</strong>, dove altro nδ si vedeva che<br />

straggi e’ rovine.<br />

173<br />

Erano gli altri deputati della <strong>Città</strong> per dottori Io, e’ Michelangelo Boverio, che pure<br />

<strong>di</strong>morava in S. Pietro,acció defendessimo li Privileggi della <strong>Città</strong>, per nδ restare<br />

oppressi da Catanzaresi, che pretendevano Campi, ed Industrie. La Contessa vi<br />

mandò per li suoj Privileggi il suo Consigliero Nardo da Sessa. Per le cose della guerra<br />

la <strong>Città</strong> vi mandò Cesare Pistoja, e’ Lorenzo Mariconio, e’ la Contessa vi mandò<br />

Antonio Micello Capitani. E per scrivere le Capitolaz. ni;e’ per la Causa de Privileggi;<br />

qlli cδ se portavano tanto pp quej <strong>di</strong> Taberna, quanto pp qlli della stessa Contessa, vi<br />

vennero Crispo Catanzaro, e’ Iulio Sacco Notari, ed Apocrifarij. Avevamo avuto<br />

l’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> andar temporeggiando, lusingandosi la Contessa <strong>di</strong> qualche soccorso, che<br />

aspettava; E lo Sforza sembrava pure pigliar tempo, aspettando nuove reclute, e’<br />

molto più l’artiglieria grossa pp battere il Castello, poiche li fon<strong>di</strong>tori ancora nδ<br />

l’aveano potuto terminare.<br />

Capo Capo VIII. VIII. Dell’Accordo Dell’Accordo fattosi fattosi per per per Taberna<br />

Taberna<br />

solamente.<br />

solamente.<br />

Partiti la mattina delli 19. dal Castello tutti Noi deputati á Cavallo, accompagnati<br />

solam. te da 16. <strong>di</strong> Cortaggio pure á Cavallo, portando 24. Canne <strong>di</strong> Velluto per<br />

complimentare cδ questa riconoscenza lo Sforza, arrivati, che fummo all’esercito<br />

nemico ni furono bendati gli occhi;acció nell’arrivo, e’ nel ritorno nδ si potesse<br />

174<br />

vedere l’accampam. to nemico; quin<strong>di</strong> giunti al Pa<strong>di</strong>glione dello Sforza, e’ toltaci la<br />

Benda dagli occhi, fummo Condotti dallo stesso Sforza, quale ritrovammo all’impie<strong>di</strong><br />

Vestito <strong>di</strong> abito lungo Senatorio, nδ militare, col pugnale, e’ cδ la spada al fianco á<br />

109

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