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Cronica di Taverna - Dalla colonia Greca alla Città Medievale

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Capitani dello Sforza, supponevano tutti, qste parole á favore delli Francesi essere<br />

più tosto esaggerate per fini particolari, che nδ fossero per il bene publico; che venuta<br />

Taberna in potere de Francesi, qsti avrebbero <strong>di</strong>spoticam. te fatto dominare alle sudette<br />

famiglie Faragonios, e’ Frosine; che tutte le Costituz. ni sarebbero sconvolte; che la<br />

ritiratezza delle donne sarebbe degenerata cδ la Nazione Francese in una licenza<br />

troppo libertina; che avendo li Francesi tolto li Governi á quej <strong>di</strong> Taberna, che si<br />

trovavano nelli Stati de Ruffi, e’ de Marzani, avendo cδtro ogni equità, e’ giustizia<br />

rattenuto prigione á Gian Girolamo Beroaldos Governatore per la Contessa in Sessa,<br />

quale speranza potevano avere li Nobili <strong>di</strong> Taberna <strong>di</strong> aver Cariche in quelli Stati più;<br />

che l’industrie avrebbero passato á Catanzaresi, cδ li quali lo Sforza avea <strong>di</strong>mostrato<br />

<strong>di</strong>pendere; che se Catanzaro, ch’era stato feudo de Ruffi quasi per poco meno <strong>di</strong> due<br />

secoli, nδ volea seguire la parte della Contessa: nδ era á Taberna tanto obligata per<br />

soli anni <strong>di</strong>ece <strong>di</strong> dominio Ruffo ricevere tante munificenze, e’ dare tanti contrasegni<br />

<strong>di</strong> stima, e’ <strong>di</strong> protezzione la sud. a Contessa; e’ pure avere operato<br />

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tanto nδ solam. te cδ l’affezzione, e’ col Zelo, quanto cδ le graδ summe <strong>di</strong> danaro speso<br />

per la fabrica delle sud. e industrie; e’ per l’e<strong>di</strong>fizi publici; che la sud. a Contessa si era<br />

più volte <strong>di</strong>chiarata, che terminate l’altre Cure più essenziali, e’ lucrose per il Comune,<br />

nδ avrebbe mancato <strong>di</strong> far tornare in Taberna il proprio Vescovo, ezian<strong>di</strong>o cδ<br />

assegnarvi <strong>di</strong> suo proprio danaro la ren<strong>di</strong>ta nδ solam. te cδvenevole, quanto splen<strong>di</strong>da;<br />

che Alfonso l’avea nel suo Manifesto chiamata <strong>Città</strong>, prima <strong>di</strong> Catanzaro, ciò che nδ<br />

avea voluto fare Ludovico; che perciò ad Alfonso si era dato il giuram. to, ed á<br />

Ludovico nó; nδ dovendosi mancare á Dio per secondare il genio de Papi, che talvolta<br />

si guidano dalli proprij interesti circa l’Investiture de Regni, nδ essendo qsta una<br />

decisione <strong>di</strong> Fede. E perciò incδtrastabile nella Credenza, ed ubbi<strong>di</strong>enza; che qsta<br />

Causa d’Investitura era ancora in pendenza <strong>di</strong> appellaz. ne; e’ finalm. te per nδ parere<br />

ingrati á tanti Beneficij dover seguire la Fortuna della Contessa sino <strong>alla</strong> Morte; nδ<br />

tenendo ella esercito meno potente dello Sforza, l’agiuto d’Aragona vicino: E poj qd. o<br />

ella si fidava in Taberna, dovere cδ la sua Persona perire tutti li citta<strong>di</strong>ni.<br />

126<br />

A quest’ultima raggione <strong>di</strong> dover tutti perire cδ essa, giacche ella essendo venuta* in<br />

Taberna confidata á suoj Citta<strong>di</strong>ni, doveano questi morire pure cδ lej; rispondendo il<br />

Cantore, che la Contessa avea molti Stati, che essendoli rovinato uno, si ripatriava<br />

nell’altro; ciò che nδ potea succedere cδ loro; esclamarono tutti, che la Contessa poteva<br />

tutti ripatriare meglio <strong>di</strong> Taberna. La Nobiltà de Villaggi, vedendo la piena <strong>di</strong> tutti<br />

pendere <strong>alla</strong> <strong>di</strong>fesa della Contessa, penzando, che la guerra veniva á Taberna più che<br />

nδ á villaggi, nδ troppo replicarono, stimando, che la Contessa avendoli fatto mille<br />

finezze intorno alle liti avute cδ la Nobiltà Citta<strong>di</strong>na, accompagnandola nella guerra,<br />

si acquistavano per intiero la <strong>di</strong> lej benevolenza; e’ facendosi danno il più maggiore,<br />

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