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Cronica di Taverna - Dalla colonia Greca alla Città Medievale

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<strong>di</strong> quella nelli Confini con de<strong>di</strong>carvi un famoso Tempio, che serviva ancora <strong>di</strong><br />

fortezza, e’ Rocca per li bisogni alle rive del fiume Crotalos, detto Coraci; e’ chiamosti<br />

qsta fortezza, e’ Rocca col Tempio Itone: però cδsiderando li Popoli á che fine era qsta<br />

fiera introdotta, nδ ebbe concorso, fuorche <strong>di</strong> pochi; che per rispetto venivano da<br />

Locri, e’ da luoghi soggetti á quella Republica: tanto che col tempo <strong>di</strong>smesse tal<br />

mercato, abbenche vi restasse la Fortezza, e’ Tempio oggi S. Maria della Roccella.<br />

10<br />

Circa il Governo poj, nel principio Palepolis fú governata d<strong>alla</strong> sua fondatrice da<br />

Regina, e’ da Profetessa, creando un Capo, chiamato Arcos, cioè Principe, che<br />

amministrava la Giustizia con due Geroni, ó siano Giu<strong>di</strong>ci; e’ per il Tempio vi stabilì<br />

un Sommo Sacerdote col suo Tribunale, chiamato Stierarchis Archiereny. Questo<br />

decideva le cause spettantino il Culto delli Dej sopra tutti, e’ privativam. te sopra li<br />

suoj Sud<strong>di</strong>ti; nδ però sopra le donne del Tempio, riserbatasi questa autorità durando<br />

la sua vita Astiochena.<br />

L’altri due Corpi <strong>di</strong> <strong>Città</strong> Erapolis, ed Atenopolis si governavano come la Prima<br />

Palepolis, cδ li due Giu<strong>di</strong>ci; però l’Archos era lo stesso, che quello <strong>di</strong> Palepolis; e’ così<br />

parim. ti il Pontefice, poiche le fondatrici essendosi dal principio consacrate <strong>alla</strong> Dea<br />

Pale, dal Sommo Sacerdote <strong>di</strong> qsto Tempio si riconosceva la Potestà, tenendovi li<br />

Ministri Inferiori per servizio dell’altri due Tempij: E nelle solennità maggiori giva il<br />

Pontefice <strong>di</strong> Palepolis á sacrificare. Rito, che si ritenne ancora qd. o abbracciò la Vera<br />

Fede <strong>di</strong> Cristo; e’ che per togliere j nomi de falsi Dej, ch’aveano le tre <strong>Città</strong>, ne scelsero<br />

un solo, che abbracciasse questa prerogativa, che fú Trischenes; nδ avendoli voluto<br />

mettere altro Nome, se nδ che quello, onde avea avuto l’origine nella Cieca Gentilità.<br />

11<br />

Si mantenne così fino allo stato della Grazia, qd. o passatovi l’Areopagita <strong>di</strong> tanta<br />

dottrina, e’ fama incominciò á spargervi li semi della vera fede, e’ vi lasciò un tale<br />

Gilio, uno de Ministri del Tempio <strong>di</strong> Palepoli per Vescovo, e’ qsto cδ la sua dottrina<br />

<strong>di</strong>sseminò la fede <strong>di</strong> Cristo; tanto che circa del secolo IV. l’ultimi anni á tempi <strong>di</strong><br />

Arca<strong>di</strong>o S. Giovanni Crisostomo Patriarca <strong>di</strong> Costantinopoli vi spedì Anastasio per<br />

Vescovo, quale egualm. te celebrava in tutte le tre <strong>Città</strong>, e’ vi faceva la residenza <strong>di</strong> 4.<br />

mesi in ognuna <strong>di</strong> esse per togliere le gare, ch’erano state sú qsto particolare tra queste<br />

tre <strong>Città</strong>, giacche il nome era <strong>di</strong>ventato Comune, dovea seguire l’antico Istituto;<br />

mentre avendo fatto ricorso in Costantinopoli ogni Corpo <strong>di</strong> <strong>Città</strong> per tenere <strong>di</strong><br />

residenza il Vescovo, assegnando ogn’una le sue raggioni, il Crisostomo spedì la Bolla<br />

al Vescovo, e’ l’intitolò Vescovo della <strong>Città</strong> <strong>di</strong> Trischene, cioè delli tre Tempi, ó<br />

Tabernacoli, nome che lo ritenne sin’adesso, <strong>di</strong>cendosi Taberna in Latino col numero<br />

plurali. Ed abbenche dopó più secoli nella <strong>Città</strong> fossero più Latini, che Greci, pure il<br />

Ves. vo era Greco per or<strong>di</strong>nare j Greci, e’ quello <strong>di</strong> Catanzaro Latino per li Latini. La<br />

giuris<strong>di</strong>z. ne però l’avea ognuno nella sua <strong>di</strong>ocesi, solam. te nelle or<strong>di</strong>naz. ni Greche <strong>di</strong><br />

Taberna or<strong>di</strong>nava j suoj Greci, e’ tutti quej Greci delle Diocesi Circonvicine, dove<br />

tenevano la <strong>di</strong> loro Grecia fuora ancora d<strong>alla</strong> Sua propria Diocesi<br />

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