Cronica di Taverna - Dalla colonia Greca alla Città Medievale
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da per tutto; però la sera si ritirò Oddo al Castello. Li morti de nostri furono 308.,<br />
feriti 94, prigionieri 196.<br />
L’esercito nemico nδ volle più inoltrarsi per nδ perdere troppo gente, volendo á poco á<br />
poco cδsumare li <strong>di</strong>fensori sino che fossero ridotti in stato <strong>di</strong> nδ potersino piú<br />
<strong>di</strong>fendere, e’ sperando, che á tanta scossa si potessero ravvedere, prima che da ambe le<br />
parti si fosse la gente cδsumata. Má vedendo, che nulla si operava d’accordo, anzi più<br />
la <strong>di</strong>fesa si procurava cδ calore; deliberò lo Sforza nel giorno susseguente dare un<br />
generale assalto alle mura per ogni lato; Come infatti la mattina del 17. ad ore 12.<br />
s’incominciò ad assaltare la parte occidentale, dove comandava Fabrizio Boverio, che<br />
teneva sotto <strong>di</strong> se due Capitani Marzio Trinchida, e’ Sigismondo Nuz; Si fecero prove<br />
<strong>di</strong> valore incre<strong>di</strong>bile, respingendo li nemici, che tentavano cδ le bombe, e’ l’arieti, e’<br />
Montoni <strong>di</strong>roccare le Mura, servendosi dell’antico, e’ moderno modo <strong>di</strong> combattere; cδ<br />
tutto ciò nδ li fú possibile á prender posto; abbenche li morissero 38. de suoj, e’ 62.<br />
feriti; e’ delli nostri 8. morti, e’ 14. feriti.<br />
171<br />
Nδ così succedé á Mario suo fllo, che comandava l’altra parte delle Mura, dove il<br />
nemico era cδ tutto l’esercito, cδ tutta l’artiglieria, e’ tutte le machine apparecchiate.<br />
S’incominciò d<strong>alla</strong> mattina ad ore 13., ed all’ore 21. era <strong>di</strong> gia aperto il muro più <strong>di</strong> 20<br />
palmi, ed in molte parti smantellato, tanto che si vedeano prone le scale per salirvi,<br />
come in fatti avrebbero desiderato <strong>di</strong> fare molti Soldati li più coraggiosi, se n’avessero<br />
avuto il Comando da loro Capitani. Mario accorreva ad ogni parte, nδ stimando<br />
pericolo, ancorche avesse Veduto caderli á pie<strong>di</strong> morti due suoj Nipoti Capitani<br />
Volontarij Egi<strong>di</strong>o, e’ Sebastiano figlioli <strong>di</strong> suo fratello Ascanio, ed altri due Capitani<br />
Curzio Catanzaro, e’ Terenzio Frosine gravem. te feriti, cδ Nicolo Carpinio, che<br />
portava l’Insegna; Soldati morti 186.; feriti 318, nδ avendovi potuto occorrervi in<br />
<strong>di</strong>fesa Oddo col Beroaldo, occupati á respingere il nemico, che postato entro Taberna,<br />
minacciava sorprenderla per assalto, ed abbenche qsto attacco fosse scoperto essere<br />
finto, poiche per la strettezza delle Case, e’ per timore <strong>di</strong> qualche mina, e’ per la torre<br />
Campanaria del Vescovato, che cδtinuam. te bersagliava il campo nemico, nδ si potea<br />
supponere inoltrarsi cδ tanta sicurezza, pure Oddo dovea agire, come se fosse stato<br />
Vero, nδ stando sicuro <strong>di</strong> qsto, e’ perciò incapace á dare soccorso all’altre parti delle<br />
mura attaccate: E durando qsto finto attacco sino <strong>alla</strong> sera delli nostri ne morirono<br />
48.; e’ feriti 56; fra li quali il più rimarchevole fú Gaspare Mariconio, che senza<br />
comando volle corteggiare ad Oddo.<br />
172<br />
La Contessa, che il tutto avea osservato dal Castello, sbigottita da tante per<strong>di</strong>te,<br />
cδpassionando tanti Citta<strong>di</strong>ni, e’ Capitani esposti per lej <strong>alla</strong> morte, volea mandare<br />
<strong>alla</strong> <strong>Città</strong> soccorso; má dall’altra parte cδsiderando nδ restarli poj soldati per sostenere<br />
il Castello, deliberò in un cδsiglio <strong>di</strong> guerra tenuto la notte istessa delli 17. chieder<br />
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