Cronica di Taverna - Dalla colonia Greca alla Città Medievale
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isultava all’altri, e’ nδ á loro; dovendosi per politica massima li Emuli essere più<br />
abbattuti nelle Calamità, che nelle prosperità: e’ fabricandosi da loro med. mi la rovina,<br />
lasciar correre senza impe<strong>di</strong>rneli. Li Capi de Villaggi venuti pure ivi per la risoluz. ne,<br />
sperando che la rovina era più per li Tabernati, che per loro, nδ potendo cδtrastare ad<br />
una Nobiltà risoluta, nδ ebbero ripugnanza <strong>di</strong> aderire al partito della Contessa. Tanto<br />
che li ecclesiastici procurarono ritirarsi in luogo sicuro, andando in Pesaca, dove<br />
l’Archimandrita, Giulio, fratello dell’Arcip. te, che fatto Religioso si avea cangiato il<br />
nome coδ Basilio, mandò li suoj Religiosi in S. Nicolò <strong>di</strong> Fateano per dar luogo á tanti<br />
Ecclesiastici, ed egli restò cδ loro. Gli altri procurarono stabilire le <strong>di</strong> loro famiglie, e’<br />
sostanze per prepararsino <strong>alla</strong> guerra. La famiglia Faragonios, e’ Frosine si ritirarono<br />
in una Casa <strong>di</strong> Campagna poco <strong>di</strong>scosta da Taberna.<br />
127<br />
Fra <strong>di</strong> tanto la Contessa, che aspettava la risoluz. ne; avendola ricevuto così pronta,<br />
spedì li or<strong>di</strong>ni al Morone suo Castellano per <strong>di</strong>sponere il tutto; qsto fece la nota de<br />
Comandanti per la <strong>Città</strong> solam. te e’ la mandò <strong>alla</strong> Contessa, quale l’approvò; e’ cδ<br />
Terensio Siribio mandò graδ quantità <strong>di</strong> danaro per allestire il bisognevole per la<br />
guerra. Chiamò nel Castello il Morone á Fabrizio Boverio dandoli la Carica <strong>di</strong><br />
risarcire le Mura, e’ fortificarli cδ nuove opere, come ancora le due Porte gran<strong>di</strong>, <strong>di</strong><br />
fabricare la porta piccola <strong>di</strong> S. Nicolò, ch’era fatta aprire per Commodo della Gente,<br />
che volea passare nel Borgo, e’ <strong>di</strong> rasare alcune Case nel sud. o Borgo, e’ nel recinto<br />
delli Iudej; dovere inalzare sej fortini, due d<strong>alla</strong> parte <strong>di</strong> occidente, e’ quattro d<strong>alla</strong><br />
parte Settentrionale. Chiamò á Giacomo Balascos, or<strong>di</strong>nandoli <strong>di</strong> scrivere tutti li Atti<br />
all’armi tanto per Taberna qnto per li Villaggi, cδ <strong>di</strong>spensarli l’armi, ed insegnarli<br />
l’esercizio militare per qnto il tempo brevis. mo richiedea. Chiamò á Fulvio Beroaldo <strong>di</strong><br />
far costruire le Machine <strong>di</strong> guerra per la <strong>di</strong>fesa della <strong>Città</strong>; ed á Rodolfo Mariconio<br />
per <strong>di</strong>sponere il Comestibile necessario, almeno per un’anno. Ed il tutto fú puntualm. te<br />
eseguito.<br />
Chiamò per la <strong>di</strong>fesa de Villaggi per S. Pietro ad Agatocle de Ferrarijs soldato il più<br />
sperimentato, acció cδ due, ó tre Capitani sotto <strong>di</strong> se <strong>di</strong>fendesse S. Pietro sua Padria,<br />
cδ tutto quel Contorno; dandoli la potestà <strong>di</strong> estendersi sino á Bartalisio, e’ per <strong>di</strong> quá<br />
il fiume. Per <strong>di</strong> là poj al fiume si penzò nδ stabilire Comandante Supremo, má solam. te<br />
alzare forti nelli passi più stretti, ed in S. Leo dove le sostanze, e’ le donne cδ li<br />
figlioli, e’ vecchi<br />
128<br />
si ponevano in salvo, nδ volle al Castellano darvi il Comandante luj, má che la <strong>Città</strong><br />
se l’eligesse á suo beneplacito.<br />
Cacció, dunq:, la nota delli Comandanti, che furono per il Castello tre Capitani sotto<br />
<strong>di</strong> luj: Albizio Ginneso, Roberto Faraldo, Tomaso Filanzio. Per la torre Quinzio<br />
Ananeo. Per la Piazza avanti al Vescovato Nunzio Mariconio. Per il Largo della<br />
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