Voglia di crescere - Centro Studi Logos
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Ma anche adesso, che buona parte degli istituti sono chiusi,<br />
la vita dei bambini con ritardo mentale non è facile. Questi<br />
hanno, dal punto <strong>di</strong> vista affettivo - relazionale gli stessi bisogni<br />
degli altri, ma spesso non sono trattati come gli altri già fin dalla<br />
nascita. Gli errori presenti nell’educazione sono numerosi e<br />
hanno una notevole importanza sul loro sviluppo psichico.<br />
Ad esempio l’atteggiamento pietoso e ansioso dei parenti<br />
e delle persone che conoscono la situazione <strong>di</strong> tali bambini con<strong>di</strong>ziona<br />
in modo negativo il sentire dei loro genitori: il vedere il<br />
bambino con ritardo <strong>di</strong>verso, non normale e fonte <strong>di</strong> problemi,<br />
può comportare per questi ultimi frustrazione e angoscia. Questi<br />
sentimenti non possono non ripercuotersi sull’autostima e sul<br />
benessere psicologico del figlio <strong>di</strong>sabile. Ogni figlio vorrebbe<br />
essere per i propri genitori fonte <strong>di</strong> gioia, gratificazione e benessere<br />
e non causa <strong>di</strong> tristezza, preoccupazione, vergogna e dolore.<br />
I mille consigli e suggerimenti, a volte poco appropriati,<br />
che vengono da varie fonti: “Al figlio della tal dei tali è stata<br />
consigliata la frequenza nell’asilo nido.” “Fa logoterapia, psicomotricità,<br />
ippoterapia.” “È stato visitato in una clinica superspecializzata<br />
<strong>di</strong> Ginevra” e così via, aumentano nei genitori<br />
l’ansia del fare e del fare quanto più possibile. Si acuisce, in tal<br />
modo, il loro stress nell’inserire nelle attività quoti<strong>di</strong>ane i mille<br />
impegni consigliati. Sul bambino si ripercuote la stanchezza dei<br />
genitori, ma anche lo stress derivante dalle tante attività che<br />
spesso non solo non aggiungono nulla ma, al contrario, traumatizzano<br />
il bambino stesso.<br />
Non è il numero o la durata delle attività che fa una buona<br />
educazione speciale ma la qualità <strong>di</strong> queste attività e la loro<br />
rispondenza ai bisogni reali: fisici, intellettivi e psicoaffettivi.<br />
Si continua poi con le attività scolastiche. Sta <strong>di</strong>ventando<br />
ormai prassi comune inserire questi bambini nell’asilo nido e<br />
nella scuola materna il più precocemente possibile “per avere<br />
più stimoli” e “per farli socializzare con gli altri bambini”, come<br />
si <strong>di</strong>ce <strong>di</strong> solito. Niente <strong>di</strong> più errato <strong>di</strong> questa prassi se, come<br />
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