Voglia di crescere - Centro Studi Logos
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abbiamo detto nel capitolo sulla socializzazione, si riflettesse<br />
appena un attimo sulla fisiologia dello sviluppo umano la quale<br />
vuole che il <strong>di</strong>stacco dall’ambiente familiare e dai suoi genitori<br />
avvenga non prima dei tre – quattro anni <strong>di</strong> maturazione globale.<br />
Pertanto, inserire un bambino <strong>di</strong> quin<strong>di</strong>ci mesi con ritardo<br />
mentale significa molto spesso inserire un essere umano <strong>di</strong> appena<br />
sette - otto mesi <strong>di</strong> età mentale in un ambiente avvertito da<br />
quest’ultimo come non familiare e quin<strong>di</strong> freddo, ostile, inospitale<br />
e quin<strong>di</strong> pauroso. Questa modalità priva il bambino del caldo<br />
contatto con la madre e l’ambiente familiare, mentre nel contempo<br />
introduce sintomi <strong>di</strong> <strong>di</strong>sagio psicologico che non solo<br />
spesso annullano ogni tentativo <strong>di</strong> maggiori acquisizioni ma, il<br />
che è peggio, fanno <strong>di</strong>minuire <strong>di</strong> molto ogni futura possibilità <strong>di</strong><br />
appren<strong>di</strong>mento.<br />
Se il bambino non è sereno e pago <strong>di</strong> stimoli affettivi non<br />
solo non apprende <strong>di</strong> più ma il suo ritardo si accentua e si aggrava.<br />
Per essere ancora più chiari, il rischio è che al posto <strong>di</strong><br />
<strong>di</strong>minuire un han<strong>di</strong>cap se ne aggiunga un altro!<br />
Altri errori troviamo nell’inserimento scolastico vero e<br />
proprio. Molto spesso tra i banchi della scuola elementare, con<br />
la penna in mano e davanti ad un normale libro <strong>di</strong> lettura e un<br />
quaderno, sta un bambino con un’età cronologica <strong>di</strong> sei anni ma<br />
con un’età mentale <strong>di</strong> tre – quattro anni, senza i requisiti in<strong>di</strong>spensabili<br />
per le attività richieste. Non vi sono spesso i requisiti<br />
<strong>di</strong> attenzione e stabilità necessari per sopportare ore e ore <strong>di</strong> impegno<br />
scolastico; non vi sono i requisiti percettivi, spaziali, logici,<br />
<strong>di</strong> pregrafismo per l’appren<strong>di</strong>mento della lettura, della<br />
scrittura e del calcolo. La frustrazione in tali con<strong>di</strong>zioni è molto<br />
facile che sopraggiunga e angosci il bambino anche se ha accanto<br />
un’insegnante <strong>di</strong> sostegno che l’aiuti. Ora dopo ora, giorno<br />
dopo giorno egli è costretto a constatare che gli altri fanno, apprendono<br />
e producono molto ma molto <strong>di</strong> più <strong>di</strong> quanto lui non<br />
riesca ad apprendere e a produrre nonostante tutti i suoi sforzi.<br />
Tale situazione non fa poi che aggravarsi negli anni successivi,<br />
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