Voglia di crescere - Centro Studi Logos
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prirsi, sostenere, aiutare e capire l’altro.<br />
Oppure, al contrario, sono i modelli genitoriali improntati<br />
ad assenza, freddezza e chiusura, le carenze affettive e i gran<strong>di</strong>,<br />
ma anche i piccoli e ripetuti traumi infantili che accentuano le<br />
ansie, le paure e le <strong>di</strong>fese e quin<strong>di</strong> ci spingono a chiuderci<br />
all’altro, a <strong>di</strong>fenderci in maniera eccessiva o ad aggre<strong>di</strong>re chi ci<br />
sta accanto.<br />
Nonostante ciò, conosciamo la possibilità <strong>di</strong> sviluppare<br />
dentro <strong>di</strong> noi e accanto a noi la <strong>di</strong>sponibilità alla collaborazione<br />
e quin<strong>di</strong> conosciamo la strada per renderla concreta e operante<br />
me<strong>di</strong>ante modalità <strong>di</strong> rapporto che prima che esternamente devono<br />
essere vissute interiormente.<br />
Dinamiche dell’insegnante <strong>di</strong> classe e <strong>di</strong> sostegno.<br />
Per quanto riguarda le <strong>di</strong>namiche degli insegnanti <strong>di</strong> classe,<br />
il rifiuto conscio o inconscio <strong>di</strong> occuparsi del bambino <strong>di</strong>sabile<br />
nasce, a volte, dalla sensazione che far effettuare delle attività<br />
molto semplici e limitate sia degradante: “Io che mi sono<br />
laureata in matematica con ottimi voti e che ho insegnato per<br />
anni teoremi complessi ed equazioni, non posso mettermi a giocare<br />
con questa bambina con trenini e aeroplanini per far capire<br />
la corrispondenza delle quantità come farebbe un’insegnante <strong>di</strong><br />
scuola materna”. “Io che sono uno stu<strong>di</strong>oso <strong>di</strong> Dante, io che ho<br />
scritto un saggio sulla sua vita non posso mettermi ad insegnare<br />
le vocali a questo bambino: sarebbe stupido, inutile e degradante.”<br />
In altri insegnanti prevale invece la paura <strong>di</strong> non potersi<br />
occupare bene del problema reputandolo al <strong>di</strong> sopra delle proprie<br />
possibilità: “Io sono solo un’insegnante <strong>di</strong> lettere; non conosco<br />
nulla delle patologie e dei problemi dei bambini con han<strong>di</strong>cap;<br />
non so, pertanto, cosa fare e come fare”.<br />
Altre volte prevalgono sulla ragione i moti istintivi e le<br />
paure irrazionali. Si cede in questo modo alla istintiva ancestrale<br />
sensazione <strong>di</strong> rifiuto che ci coglie davanti a persone <strong>di</strong>sabili.<br />
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