CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale
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E’ interessante evidenziare che la lettura del frammento da parte di Kock (kaì tò<br />
glwttokomeîon balaneúetai) si presenta, metricamente, come asclepiadeo minore 28<br />
(− ∪ − ∪ ∪ − − ∪ ∪ − ∪ −) e, dunque, in contesto corale probabilmente parabatico.<br />
Ciò però si verificherebbe in controtendenza con il ridimensionamento del coro e<br />
della parabasi nella commedia postaristofanea 29 .<br />
Daktúlioj<br />
fr. 3 K.-A.<br />
I due versi del frammento sono citati due volte da Ateneo (VII 295b e IX 385a).<br />
Siamo in un contesto tendente a ironizzare sulla ben nota ittiofagia degli Ateniesi.<br />
Dei due trimetri giambici il primo è incompleto. Nella seconda citazione Timocle<br />
è definito da Ateneo ð kwmikój:<br />
⎯∪ − galeou\j kaiì bati¿daj oÀsa te tÏn genÏn<br />
e)n o)culipa/r% tri¿mmati skeua/zetai<br />
⎯∪ − squali e razze e quant’altre tipologie si servono in salsa di aceto e di olio.<br />
Qui, come al fr. 39 di Timocle che riguarda l’abilità culinaria dei Chii, compaiono<br />
gli unici accenni al tema della gastronomia: un tema che, insieme a quello del<br />
simposio, è molto frequente nella mésh forse anche per il fatto che Ateneo con i<br />
Deipnosofisti costituisce la fonte principale dei frammenti della mésh conservati.<br />
L’abbondanza alimentare è una delle componenti essenziali dell’ e÷daimonía<br />
ateniese 30 ; essa rappresenta un ideale nel quale lo spettatore comune, che di<br />
quell’abbondanza normalmente non gode, ha la possibilità di riconoscersi.<br />
In numerose occasioni i frammenti dei commediografi consistono in liste di<br />
condimenti, verdure, pesci e carni come nel fr. 66 di Anassandride o nel fr. 140 di<br />
28 Cfr. Pretagostini, 1987, p. 257.<br />
29 Tra gli altri cfr. Perusino, 1986, pp. 64-66.<br />
30 Cfr. Martino, 1999, pp. 67-81.<br />
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