CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

mio avviso, la radice anti-establishment degli strali che Timocle sembra lanciare
indifferentemente al mondo filomacedone e antimacedone. In questo senso mi
sembra che Webster (1953, p. 38) effettui una forzatura sostenendo che Timocle
(a cui attribuisce insieme ad Enioco l’adesione al partito filomacedone), pur
criticando Callimedonte suo compagno di partito, utilizzi argomentazioni più miti.
Come se la ridicolizzazione del suo essere strabico risultasse più mite di quella di
altri commediografi che ironizzano su Callimedonte considerandolo un ghiottone
di aragoste.
Bisogna invece riconoscere (come io credo che emerga dai frammenti) che
Timocle, in linea con la tradizione dell’Þrcaía, è animato da un interesse
all’attacco del mondo politico e, in particolare, delle classi dirigenti, piuttosto che
all’utilizzazione della satira ai fini di un’azione derisoria e distruttrice di una
specifica parte politica.
Pontikój
fr. 30 K.-A.
Tramandato da Stobeo, Florilegio VI, 32 (peníaj yógoj), il frammento riporta due
trimetri giambici della commedia di Timocle sul tema del biasimo della povertà.
In realtà Stobeo specifica Timokléouj Pontikoû. Dapprima il riferimento Pontikoû
fu interpretato come richiamo alla patria di Timocle. Meineke invece pensò al
titolo di una commedia ricordando che gli abitanti del Ponto, che si recavano ad
Atene per studio e lavoro, erano spesso oggetto di scherno come dimostrano titoli
analoghi di commedie di Antifane, Alessi ed Epigene.
pollou\j ga\r e)ni¿oq' h( peni¿a bia/zetai
a)na/ci' au(tÏn eÃrga para\ fu/sin poieîn.
Talvolta 192 , infatti, la povertà costringe molti a commettere azioni contro natura indegne di loro.
192 Kock legge e*u #isq' (“ben sappi” infatti).
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