CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

ŒOrestautokleídhj 183
frr. 27-28 K.-A.
Il frammento 27 è tramandato da Ateneo XIII 567e. Esso segue la citazione del
frammento dalla Neera, quindi ci troviamo nello stesso ambito di discussione.
Afferma Ateneo: kaì æn tÏi æpigrafoménwi 184 d’ ’Orestautokleídhj “ ñ ” a÷tòj
TimoklÖj fhsi (nell’opera intitolata Orestautoclide lo stesso Timocle dice).
C’è da notare tuttavia che un titolo frutto della combinazione di due nomi non
rappresenta una novità, come attesta, ad esempio, il Dionisalessandro di Cratino.
Colpisce che Suda (t 624) citi l’opera con il titolo Oreste, assegnando l’opera al
secondo Timocle comico citato in t 623.
Si tratta di quattro trimetri giambici.
periì de\ to\n pana/qlion
euÀdousi grâej, Na/nnion, Plaggw¯n, Lu/ka,
Gna/qaina, Fru/nh, Puqioni¿kh, Murri¿nh,
Xrusi¿j, † Konalli¿j †, ¸Iero/kleia, Lopa/dion.
intorno all’infelicissimo dormono le vecchie: Nannio, Plangone, Lica, Gnatena, Frine, Pitionice, Mirrina,
Criside, Conalide, Ieroclea, Lopadio. 185
183
Il titolo è la combinazione del nome ŒOrésthj (nome dell’eroe tragico) e A÷tokleídhj (cfr.
Tim. fr. 19 K.-A.) probabilmente il nome dell’amante di Timarco, come sostiene Eschine., Contro
Tim. I, 52, orazione del 346 a.C. intorno alla prostituzione maschile. Timarco, partigiano di
Demostene, era stato a sua volta in gioventù l’amante di diversi personaggi tra cui un certo
Misgola citato da Timocle nel fr. 32 K.-A. Ad Atene la prostituzione maschile e femminile era
legale soltanto se praticata da stranieri e schiavi e soggetta a tassazione. Coppola (1927, p. 462)
ritiene però che il riferimento di Timocle non fu l’Oreste di Eschilo ma piuttosto l’Alcmeone di
Euripide.
184
Notare che qui Ateneo utilizza il termine æpigrafómenoj nel senso di dramma e/o
intitolazione.
185
Molti di questi nomi sono assegnati a prostitute in altre commedie coeve. Ad esempio:
Na/nnion Eub. fr. 67 K.-A.; Plaggw¯n Eub. fr. 86 K.-A.; Lu/ka Amph. fr. 23 K.-A.,
Xrusi¿j Antiph. fr. 223 K.-A.. Inoltre Frine e Pitionice sono già citate da Timocle (frr. 25, 15 e
16).
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