CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

Se, sdraiato vicino a uno di loro, un signore scoreggia lo prega di dirgli: “dove ti procacci questo
profumo?” e il naso protende. A causa di tali persone che si comportano in modo volgare, oggi è una
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vergogna ciò che era onorevole e onesto.”
In questo lungo frammento del III sec. a.C., si ritrovano temi che richiamano
alcuni aspetti che abbiamo visto trattati nei frammenti di Timocle e che sembrano
da essi ispirati a partire dall’attacco alla religione ufficiale (Zeus ridotto a
parassita) e alla figura e al ruolo sociale del parassita (cfr. i richiami a Titimallo),
di cui il frammento riassume le caratteristiche tipiche evidenziate nella commedia
della mésh e, più avanti, della néa.
Ma la figura del parassita è centrale, come si è detto, anche in altri frammenti di
Timocle. In particolare il fr. 9 K.-A. tratta le figure del parassita Cherefonte e di
un tale Demozione non altrimenti noto se non per questa citazione.
; Epistolaí 79
fr. 9 K.-A.
Si tratta di un frammento tramandato da Ateneo VI 243b. Ci troviamo ancora
nell’ambito della discussione sui parassiti e, ancora una volta, Ateneo cita in
successione tre frammenti da diverse commedie di Timocle (Centauro, Cauni e
Lettere) 80 .
I versi 4-5 presentano corruttele.
Il frammento 9 è riservato al parassita Cherefonte.
Dice Ateneo: “nelle ƒEpistolaí Timocle lo (Cherefonte) ricorda anche come uno
che visse a spese dello scialacquatore Demozione”. Di Demozione non abbiamo
notizie.
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Cfr. traduzione riportata in Ateneo VI p. 579 - 580 a cura di A. Rimedio con due leggere
modifiche ai vv. 4 e 13.
79
Il fr. 10 delle ; Epistolaí sarà trattato all’interno del commento.
80
Cfr. anche Ath. IX 407f con tre frammenti in successione ripresi rispettivamente dall’Oblio,
Dioniso e Satiri d’Icaro.
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