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CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

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escamotage di Timocle per accentuare ancora di più l’attacco ironico descrivendo<br />

un Demostene la cui notorietà è resa più dai suoi difetti che dal suo nome.<br />

Ma il tema più interessante si ritrova, a mio avviso, nel fatto che, ancora una<br />

volta, Timocle riconferma in questo frammento la propria inclinazione culturale<br />

favorevole ai meno abbienti. Infatti tutto il testo sembra gravitare, al di là delle<br />

punture ironiche che tendono a colpire il Demostene oratore così come colpiranno<br />

altri personaggi come Iperide, su quel finale (a)ll' ãArh ble/pwn) che costituisce il<br />

vero obiettivo di critica politica di Timocle.<br />

Insomma l’accusa che a Timocle interessa rivolgere a Demostene è di puntare alla<br />

guerra. Ciò rappresenta una colpa grave non per la guerra in sé, quanto per gli<br />

effetti che il conflitto certamente può comportare nella già pesante situazione<br />

economica di Atene. La proposta di guerra è naturalmente nei confronti di Filippo<br />

II e si concretizzerà nella grave sconfitta ateniese a Cheronea (338 a.C.).<br />

Il riferimento di Timocle ( ãArh ble/pwn) conferma dunque che siamo negli anni<br />

che preparano lo scontro di Cheronea (343-340 a.C.). 109 Si può perciò collocare<br />

l’opera intorno al 340 a.C., cioè nel quadro delle commedie giovanili del poeta.<br />

Lo scontro tra Demostene e l’ala cosiddetta filo-macedone si sviluppava allora<br />

intorno al tema relativo all’accettazione delle proposte di Filippo II di legare<br />

Atene al suo carro politico e alla volontà del partito demostenico di realizzare,<br />

invece, una alleanza generale delle póleij contro il macedone 110 per giungere allo<br />

scontro. Il dato politico non era indifferente dal punto di vista delle masse<br />

cittadine che certamente avrebbero preferito ritrovare uno spazio di agibilità<br />

economica in una fase fortemente condizionata da gravi crisi sul terreno<br />

dell’approviggionamento dei prodotti agricoli anche a prezzo di una rinuncia alla<br />

ricostruzione di una egemonia ateniese. Del resto a questo stesso tema fa<br />

riferimento Demostene (Sulla Corona 89) cercando di rispondere all’accusa che la<br />

guerra avrebbe prodotto gravi conseguenze economiche:<br />

o( ga\r to/t' e)nsta\j po/lemoj aÃneu tou= kalh\n do/can e)negkeiÍn e)n pa=si toiÍj<br />

kata\ to\n bi¿on a)fqonwte/roij kaiì eu)wnote/roij dih=gen u(ma=j th=j nu=n ei¹rh/nhj,<br />

109 Per i fatti dal 343 al 340 a.C. cfr. Diod., XVI 74 sgg. e Dem. De cor., in particolare 61-72.<br />

110 Cfr. Musti, 1995, pp. 605 sgg.<br />

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