CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

sua verve ironico-comica conduce sempre a soluzioni che privilegino il
miglioramento delle condizioni economiche e sociali degli ateniesi.
Deve essere ancora notato che in particolare i versi 12-16 presentano, soprattutto
nell’utilizzo delle forme verbali, una variazione dei tempi determinando qualche
elemento di incertezza semantica 64 , pur nella regolarità morfologica dei versi
suddivisi dalla cesura tra una prima parte di premessa ed una seconda di
indicazione specifica.
Diónusoj
fr. 7 K.-A.
Tramandato da Ateneo IX 407e (“lo stesso Timocle, in questi versi del Diónusoj ci
dice che Telemaco era del demo di Acarne”) 65 . Il frammento è citato nell’ambito
della spiegazione che Democrito offre ad Ulpiano circa il vero significato della
cosiddetta “pentola di Telemaco”. La risposta di Democrito è interessante perché
cita in successione tre frammenti di tre diverse opere di Timocle (Lete, Dioniso e
ŒIkárioi sáturoi). Questo passo di Ateneo è importante perché contiene,
nell’introduzione ai tre frammenti, sia la nota citazione (˜n dè kaì trag_díaj) sia la
titolazione ƒIkárioi sáturoi in riferimento al fr. 18 K.-A.: cioè le due questioni che
sono alla base della discussione intorno alla figura letteraria di Timocle 66 .
Il frammento in esame è composto da quattro trimetri giambici in forma di
dialogo tra due interlocutori non identificabili.
Il quarto verso è insanabile.
{A.} o( d' ¹Axarniko\j Thle/maxoj eÃti dhmhgoreî;
{B.} o*utoj d' eÃoike toîj newnh/toij Su/roij.
{A.} pÏj; hÄ ti¿ pra/ttwn; bou/lomai ga\r ei¹de/nai.
{B.} qa/rghlon a)gka/lv xu/tran fe/rei.
64
Questo aspetto è presente anche in altri frammenti di Timocle, vedi ad es. il fr. 4.
65
Ateneo IX 407e: 8ti dé kaì tÏn dÔmwn ’Acarneùj ñ Thlémacoj ñ aútòj poihtÕj
fhsin æn Dionús_.
66
Ateneo IX 407e: TimoklÖj ñ tÖj kwm_díaj poihtÖj (˜n dè kaì trag_díaj).
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