CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale
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ñ < > Khfiso/dwroj periì to\ bÖm', e)pe/rdeto.<br />
così da non avere nulla da noi. Avendo passato una nottataccia, prima di tutto dormivo sul duro, poi<br />
Tudippo 141 a forza di far peti 142 ci asfissiò completamente; poi mi prese un attacco di fame. † si recava<br />
(mi recai) da Dione 143 il focoso; ma neppure quello aveva nulla . Andato di corsa allora dal buon<br />
Telemaco di Acarne 144 e trovato un mucchio di fave, le presi sottraendogliele e cominciai a rosicchiarle.<br />
Quando l’asino ci vede, ……[come] Cefisodoro 145 intorno alla tribuna emetteva peti.<br />
A conclusione della citazione Ateneo (IX 408a) aggiunge: “da ciò appare chiaro<br />
che Telemaco festeggiava i Puanéyia 146 come festa del peto (pordÕn çortÕn),<br />
mangiando sempre intere pentole di fave”.<br />
Il testo presenta una lacuna all’ultimo verso (manca un trocheo e mezzo) 147<br />
intorno alla quale si sono esercitate diverse ipotesi.<br />
Il punto è di capire se il personaggio di Cefisodoro 148 compare direttamente in<br />
scena come personaggio o è citato indirettamente come termine di paragone. Nel<br />
primo caso dobbiamo leggere: “quell’asino di Cefisodoro, come ci vede, stando<br />
sulla tribuna, [subito] emetteva peti”. Di qui l’ipotesi di Vontterwerden che<br />
suggerisce di integrare con un e÷Jéwj (subito).<br />
Nell’ ambito della seconda ipotesi si muove l’integrazione di Meineke Ìspereí 149<br />
in base alla quale bisogna immaginare che Cefisodoro non è sulla scena e,<br />
dunque, leggere il testo nel senso che “quell’asino appena ci vide, come se fosse<br />
141 Si tratta del personaggio citato da Plut. Phoc. 36 e con questo condannato a morte nel 318 a.C.<br />
142 bde/wn è correzione di Meineke rispetto a ñ léwn del cod. A.<br />
143 Si tratta forse del Dione politico e trierarca nel 334-333 a.C. (Dem. 18, 129) come sostiene<br />
Coppola, 1927, p. 456.<br />
144 Si tratta del personaggio già citato da Timocle al fr. 7 K.-A.. Assicurò gli approvvigionamenti<br />
ad Atene durante la carestia del 330-327 a.C. e sviluppò tra il popolo una campagna a favore<br />
dell’alimentazione a base di fave (cfr. Coppola, 1927, p. 456).<br />
145 Schweighaüser ritiene che si tratti di Cefisodoro di Acarne citaredo citato in Athen. IV, 131b.<br />
Kock ritiene che si tratti del Cefisodoro ridicolizzato da Licurgo nel Contro Menesecmo. Per altri<br />
era discepolo e difensore di Isocrate (Kephisodoros 6, RE XI, 1921, pp. 227-229). C’è però anche<br />
l’arconte ateniese del 323-322 cfr. Kephisodoros 2, RE 1921, p. 226.<br />
146 Si tratta di feste agricole celebrate a fine ottobre. Dedicate ad Apollo, si cucinava un piatto di<br />
legumi (cfr. Plut. Thes., 22).<br />
147 Cfr. Chirico, 2010, p. 6.<br />
148 Questa ipotesi interpretativa è corroborata da Arpocrazione che su Cefisodoro dice: “egli è<br />
irriso nella commedia come simile ad un asino” (cfr. commento di Dind. ad Ath., 1827 II p. 117).<br />
149 Cfr. Bevilacqua, 1939, p. 61.<br />
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