CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

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Iperide, difensore e amante di Frine 181 . Ma analoga considerazione si può avanzare nei confronti di Eutias, l’accusatore, ex amante di Frine. Quanto a Frine 182 lo stesso Ateneo (XIII 591d) riprende il tema dell’arricchimento di Frine grazie alla sua attività di etera. Ma qui la lamentazione sembra suscitata dal fatto che, nonostante gli sperperi, comunque Frine avrebbe respinto le avances del pretendente. Quanto a Neera (se il titolo si riferisce alla nota etera) pochi anni prima del processo, da cortigiana corinzia ed ex schiava, si era fatta sposare illegalmente da un cittadino ateniese di modeste condizioni e aveva fatto sposare, con un inganno, la propria figlia Fanò ad un altro cittadino ateniese. Di qui il processo per grafÕ xeníaj, in cui l’accusa era rappresentata da un uomo della cerchia di Demostene. Neera ne emerge come un personaggio più modesto di Frine ma, tuttavia, emblematico di una fase di profonda crisi sociale e istituzionale della città del IV sec. Anche con questo frammento mi sembra che si confermi l’azione di Timocle tesa ad attaccare un certo establishment piuttosto che a schierarsi a favore di un unico partito politico. Il secondo frammento 26, composto da un unico trimetro giambico, è tramandato da Suda a 2048. eÃpeita dia/ te taût' a)nari¿sthtoj wÓn poi a causa di ciò essendo digiuno della colazione 181 Cfr. Bevilacqua, 1939, p. 46 182 Personaggio che assume notorietà dal processo per empietà intentato da un certo Eutias (cfr. Harp., s.v. E÷Jíaj) tra il 350 e 340 a.C. Fu difesa da Iperide (cfr. Athen. 13, 590e). E’ probabile che il processo fosse stato intentato soprattutto per creare difficoltà politiche ad Iperide (cfr. fr. 178 Jensen). L’accusa di empietà a Frine ricorda peraltro la precedente accusa rivolta ad Aspasia. Del resto la stessa ostentazione di ricchezza da parte di Frine la indusse a promettere la ricostruzione di Tebe distrutta da Alessandro Magno (cfr. Callistr. FGr Hist 348F1). Frine sollecitava sia l’opposizione del partito filomacedone, sia degli ambienti più conservatori per i quali era inconcepibile che un’etera potesse assumere una pubblica iniziativa. Una diversa versione su Frine è offerta da Posidippo comico fr. 13 K.-A. e da Alciph., IV, 3. 87
Suda rileva che la forma a)náristoj sarebbe preferibile alla forma a)nari¿sthtoj utilizzata da Timocle. Ricordiamo che i pasti principali erano così classificabili: Þkrátisma, \riston, deîpnon. ŒAkrátisma e \riston indicavano la colazione, mentre a essere consumato a metà giornata era il deîpnon. In generale si può dire che il frammento riecheggia un tema tipico della commedia mésh, quello del mangiare e del digiuno, che interessa Timocle sia per i risvolti antipitagorici, sia per le difficoltà alimentari della popolazione ateniese a causa delle incombenti carestie. 88
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CAPITOLO SECONDO I frammenti di Tim
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Anche se A. Meineke (Hist. Crit. 43
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3. Si può leggere nell’ ei¹j to
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Balaneîon 21 fr. 2 K.-A. Il framme
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