CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

æJélei dƒ \neu
misJoû parƒ a÷toîj kataménein æpisítioj. 201
Il frammento è costituito da quattro trimetri giambici.
eu(rh/seij de\ tÏn e)pisiti¿wn
tou/twn tin', o&i deipnoûsin e)sfudwme/noi
ta)llo/tri', e(autou\j a)ntiì kwru/kwn le/pein
pare/xontej a)qlhtaîsi.
Troverai qualcuno di questi episitioi, che mangiano gli alimenti altrui fino a scoppiare offrendosi agli
atleti per farsi scorticare come sacchi d’allenamento 202 .
Timocle offre con questo frammento una gustosa descrizione di un tipo
particolare di parassita che si fa pagare con il vitto. L’eccesso di “abboffamento”
tipico di questa categoria è ironicamente descritto con la metafora del puncingball:
si gonfiano fino a diventare soggetti utili a fungere da sacchi per
l’allenamento dei pugili come richiama il titolo (Il Pugile). Una metafora,
insomma, pienamente funzionale nell’ambito di una commedia che s’intitola
Púkthj.
Notare al v. 2 l’utilizzo del verbo sfudów che richiama sfúzw (oscillo) come
l’oscillare dell’uomo ben rimpinzato e ubriaco e quello del kÍrukoj.
Del resto abbiamo già visto come il tema della “fame” costituisca un argomento
importante e particolarmente avvertito nel IV sec.a.C. in relazione alle persistenti
condizioni di carestia e di crisi economica.
Timocle affronta in questo frammento il tema dal punto di vista del parassita
disponibile a tutto pur di scroccare un pasto, così come lo affronterà dal punto di
vista sociale stigmatizzando le leggi suntuarie del Falereo nel fr. 34 K.-A.
201 “vuole restare presso di loro senza paga, come uno che si guadagna il vitto”.
202 kÍrukoj è il sacco ripieno per l’allenamento dei pugili.
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