CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

denaro e della ricchezza e nel fr. 30 la denuncia delle indegnità morali a cui può
spingere uno stato di povertà. Ma in altre occasioni (cfr. fr. 34 K.-A.) appare più
cogente l’attenzione di Timocle alle classi più disagiate.
Riprenderemo comunque il senso più generale di questi frammenti nel quadro
dell’opera di Timocle nell’ambito del capitolo III.
Porfúra 195
Riguardo alla commedia intitolata Porfúra Ateneo presenta tre citazioni:
VI, 225c; VII, 319a; X, 431a.
In particolare egli dice:
1. VI, 225c : … Senarco nella Porpora dice…; segue fr. 7 K.-A. di Senarco
2. VII, 319a: … Paguri sono menzionati da Timocle o Senarco nella
Porpora…; segue fr. 8 K.-A. di Senarco
3. X, 431a: Senarco o Timocle nella Porpora …; segue fr. 9 K.-A. di
Senarco
L’incertezza nell’attribuzione di tale commedia è registrata anche da Suda (x 22 e
t 624), che pure attribuisce l’opera al secondo Timocle.
Secondo Meineke, per il quale il titolo potrebbe fare riferimento al nome di una
prostituta (ma potrebbe indicare anche una coperta o un tappeto), la commedia
sarebbe opera di Senarco. L’azione forse si svolgeva tra pescatori e mercanti di
pesci.
Interessante il testo del fr. 7 K.-A. 196 perché ai primi tre versi afferma che:
oë mèn poihtaì (fhsì) lÖrój eêsin< o÷dè &en
kainòn gàr eørískousin, Þllà metaférei
195
Questo frammento non è numerato da K.-A. in quanto attribuito a Senarco.
196
L’incertezza di Ateneo può nascere anche dal fatto che doveva esistere una commedia di
Timocle con lo stesso titolo.
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