CAPITOLO SECONDO - Giovanni Marchetti - Sito web personale

Aêgúptioi
fr. 1 K.-A.
Il frammento è riportato da Ateneo, VII 300A 12 .
Il VII libro tratta, nella prima parte, le feste conviviali cadute in disuso e il
“catalogo dei pesci”. In particolare Ateneo inserisce due digressioni sui cuochi
fanfaroni e sugli Egizi (de Aegyptiorum superstitione). Nel corso di quest’ultima
digressione riporta passi di tre commedie attribuite rispettivamente ad Antifane
(Licona), Anassandride (Città) e Timocle (Egizi), nei quali emergono aspetti
critici e paradossali del mondo egiziano.
Il passo timocleo coglie, parodicamente, un aspetto della religione egiziana 13 , la
venerazione nei confronti di alcune tipologie di animali.
pÏj aÄn me\n o%un sw¯seien %ibij hÄ ku/wn;
oÀpou ga\r ei¹j tou\j o(mologoume/nouj qeou\j
a)seboûntej ou) dido/asin eu)qe/wj di¿khn,
ti¿n' ai¹elou/rou bwmo\j e)pitri¿yeien aÃn;
Come, allora, un ibis o un cane potrebbero preservare dal pericolo? infatti se coloro che commettono atti
di empietà contro gli dei riconosciuti non pagano subito il castigo, a chi potrebbe recare danno l’altare di
un gatto?
Per quanto riguarda il testo, Meineke 14 propone al v. 1 la correzione: me nûn. Essa
permetterebbe di riferire la considerazione al soggetto parlante (evidentemente in
una particolare situazione di pericolo), forse un ateniese soggetto a qualche rischio
e sospinto a rivolgersi alle divinità egiziane per richiedere protezione. Le
considerazioni che il presunto ateniese svolge ai versi 2-4 sembrano comunque
configurare una diffidenza assoluta verso le divinità, sia straniere che patrie, la cui
impotenza sarebbe confermata dalla mancanza di castigo per chi compia atto di
a)sébeia.
12 I versi 2-4 sono riportati anche in Filodemo, De pietate, XIII 29 - XIV 2 24 Henrichs.
13 Relativamente a questo frammento vedi l’approfondimento di Chirico, 1995-96.
14 Cfr. K.-A. , in apparato p. 755.
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