Ring 010 - Parliamo di Videogiochi
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:FRAMES: <strong>Ring</strong>#10<br />
non si ritiene ancora all’altezza <strong>di</strong> <strong>di</strong>chiarare<br />
defunte le arti figurative.<br />
Idea improvvisa: la sensazione è dovuta<br />
all’accostamento delle due forme<br />
espressive. O meglio alla carcerazione<br />
che il me<strong>di</strong>um videolu<strong>di</strong>co subisce ad<br />
opera del me<strong>di</strong>um raffigurativo.<br />
Il corpus Videogioco viene privato della<br />
sua componente sonora: viene privato<br />
della sua gioiosa <strong>di</strong>namica; viene privato<br />
del suo fruitore, e viene imprigionato in<br />
una tela.<br />
Questa non è obsolescenza, concludo:<br />
questa è prigionia.<br />
E la colpa, sia chiaro, non è del povero<br />
Mitrovich.<br />
Lungi dall’aggiungere al videogioco<br />
qualcosa <strong>di</strong> altrimenti preclusogli (stati<br />
gli straor<strong>di</strong>nari progressi artistico/grafici<br />
testimoniati da prodotti quali Rez, Anubis:<br />
Zone of the Enders e Mojib Ribbon),<br />
la semplice raffigurazione offre spunti<br />
che, per quanto interessanti, non sono<br />
fuori dalla portata del videogioco.<br />
Non lo sono quando la convergenza è<br />
meno spinta (l’angoscia <strong>di</strong> Silent Hill 2<br />
non invi<strong>di</strong>a nulla a quella delle opere <strong>di</strong><br />
Francis Bacon), a maggior ragione non<br />
lo sono quando la prima è piegata alla<br />
trattazione del secondo.<br />
Sbam!<br />
Mi è caduta per terra la rivista (Perio<strong>di</strong>co<br />
Arte N° 273, maggio 1996). La raccolgo.<br />
Nella stessa pagina che leggevo prima,<br />
leggo alcune parole <strong>di</strong> Franco Tor-<br />
22<br />
rioni : “bisogna ricorrere all’idea <strong>di</strong> interfaccia.<br />
L’interfaccia è il punto, il marchingegno,<br />
l’essere che consente il<br />
<strong>di</strong>alogo con l’opera, permette all’opera <strong>di</strong><br />
completarsi attraverso l’intervento <strong>di</strong><br />
qualcuno previsto dall’artista. E’ il luogo<br />
del rapporto che si manifesta nella connessione<br />
<strong>di</strong> cui l’opera necessita”<br />
Questo sempre a proposito della neonata<br />
tecnoarte.<br />
Arte interattiva, per intenderci.<br />
‘O possiamo anche chiamarli videogiochi?’,<br />
mi chiedo sorridendo mentre imbocco<br />
l’uscita.<br />
dUE uOMINI e uNA mOSTRA (pER tACER dEL pACMAN)______<br />
[Disco 2- Backstage]<br />
«Soldato Palla <strong>di</strong> Lardo! Sei rivoltante! Sembri un capolavoro <strong>di</strong> arte moderna!»<br />
Sergente Maggiore Hartman, Full Metal Racket<br />
Ore 20.05, <strong>di</strong> ritorno dalla mostra sulla<br />
GunnyCar.<br />
Gatsu: buoni questi crostini al peperoncino<br />
Gunny: fanno una sega alle mie<br />
PATASTICK San Carlo<br />
Gatsu: allora, come pensi <strong>di</strong> strutturarlo<br />
questo articolo?<br />
Gunny: mah, qualcosa ci verrà in mente.<br />
Se proprio siamo ridotti male facciamo<br />
una specie <strong>di</strong> chat, dai. Ma se siamo<br />
così pezzenti tanto vale che ci licenziamo<br />
da <strong>Ring</strong>…<br />
Gatsu: allora, che ne pensi <strong>di</strong> questa<br />
mostra <strong>di</strong> Mitrovich?<br />
Gunny: si chiama WYSIWYG. E partiamo<br />
male…<br />
Gatsu: significa What You See Is What<br />
You Get. Forse è per quello che nel sito<br />
c’erano solo due foto...<br />
Gunny: NON COMINCIARE A DIRE CHE<br />
ABBIAMO BUTTATO NEL CESSO UN<br />
POMERIGGIO CHE TANTO LA BENZA LA<br />
PAGO IO, neeeh?<br />
Gatsu: quello che mi lascia un po’ perplesso<br />
è il reale valore artistico delle opere<br />
esposte. <strong>Ring</strong> dovrebbe essere felice<br />
per iniziative del genere, ma…il valore<br />
semantico…cioè, il messaggio veicolato…cioè,<br />
ma che minchia vuole sto Mitrovich?!<br />
Gunny: in pratica?<br />
Gatsu: non ho capito se i videogiochi li<br />
ama o li o<strong>di</strong>a<br />
Gunny: non lo so. Per conoscere certi<br />
vecchi giochetti, qualche ora in sala giochi<br />
deve pur essersela fatta. Se vedesse<br />
nei videogiochi la piaga della modernità,<br />
credo che farebbe prima a buttare dal<br />
tetto qualche programmatore…magari<br />
vede nei videogiochi dei primi anni ’80<br />
qualche meccanica base <strong>di</strong> quello che<br />
viviamo noi tutti i giorni. Sai, a volte gli<br />
artisti si accontentano <strong>di</strong> fotografare.<br />
Gatsu: ma perché ha la fissa <strong>di</strong> Pacman?<br />
Gunny: e perché Nemesis ha la fissa del<br />
papa con sei paia d’ali e la spada fiammeggiante?<br />
Gatsu: vero. Inten<strong>di</strong> <strong>di</strong>re che Pacman è<br />
una rappresentazione della nostra vita<br />
quoti<strong>di</strong>ana? Ci chiu<strong>di</strong>amo in stanze buie,<br />
ingoiando pasticche e ascoltando musica<br />
martellante per scappare dai nostri fantasmi<br />
interiori?<br />
Gunny: Ehi! Guarda quell’asino volante!<br />
Gatsu: È vero! Mi saluta!<br />
Gunny: 1-0 per Mitrovich. Comunque,<br />
magari il Pacman è ogni povero cristo<br />
che deve macinare le sue ore <strong>di</strong> lavoro<br />
per evitare che qualcun altro gli freghi il<br />
posto. Magari è il tizio che ogni giorno<br />
rischia <strong>di</strong> perdere il treno, e non si può<br />
permettere il taxi. Forte questa roba.<br />
Gatsu: solo il meglio per gli amici. Tornando<br />
a Mitrovich, stando alla biografia<br />
è net-artist, uno scenografo e un grafico.<br />
Perché dunque tutto questo minimalismo<br />
nelle sue opere? No, macchè minimalismo,<br />
qui è un po’ tutto una merda!<br />
Gunny: l’asino è esploso! Era pieno<br />
d’oro! Ferma la macchina!<br />
Gatsu: il volante ce l’hai tu, coglione.<br />
Gunny: ah, si, certo. An<strong>di</strong>amo avanti<br />
Gatsu: parliamo un po’ delle singole<br />
opere. Perché Enter-Exit si chiama così?<br />
Gunny: perché anche quell’unico, povero<br />
stronzo che è ENTERato, vista quella,<br />
imbocca l’EXIT?<br />
Gatsu: mi sembra l’ipotesi più verosimile.<br />
E che <strong>di</strong>re dell’improba figura che da<br />
il nome al nostro rutilante articolo? Insomma,<br />
Mitrovich frega un quadro <strong>di</strong> De<br />
Chirico, lo appiccica sotto una schermata<br />
<strong>di</strong> Miss. Pacman, e per giunta incolla un<br />
coccodrillo Lacoste in punto assolutamente<br />
casuale. Ok che nell’altro quadro<br />
ve<strong>di</strong>amo un Pacman assatanato che <strong>di</strong>vora<br />
la scritta ‘Copyright’, ma Mitrovich<br />
non abusa un po’ troppo del copia e incolla?<br />
Gunny: esagerato, dai…la maggior parte<br />
delle opere sono farina del suo sacco.<br />
Gatsu: e ti sembra un bene?<br />
Gunny: …<br />
Gatsu: vabbè. Diamogli un’ultima chanche.<br />
Come si chiama questo <strong>di</strong>segnino<br />
sulla sabbia?<br />
Gunny: non so. Ti piace: Sgorbio su<br />
sabbia, ET sperma?<br />
Gatsu: non male. Ho un film che si<br />
chiama così. L’hai visto anche tu?<br />
Luciano de Crescenzo (attraverso il<br />
corpo <strong>di</strong> Gunny): no, mi riferivo al mito<br />
dell’Evirazione <strong>di</strong> Urano. Narrasi che<br />
la <strong>di</strong> Lui progenie (Zeus), stufa <strong>di</strong> reiterati<br />
cannibalismi, rimosse con un falcetto<br />
il <strong>di</strong> Lui prepuzio. Scaraventato esso che<br />
fu nei flutti limitrofi, ne nacque la <strong>di</strong>vina<br />
Afro<strong>di</strong>te. Gunny, continua tu.<br />
Gunny: che il seme <strong>di</strong> Urano, misto ai<br />
flutti, sia ritornato sulla terra per dare<br />
vita ad un nuovo <strong>di</strong>o <strong>di</strong>gitale? Che la<br />
cancellazione <strong>di</strong> un primitivo schema<br />
videolu<strong>di</strong>co sia, come per l’Araba Fenice,<br />
prelu<strong>di</strong>o ad una trionfante rinascita?<br />
L’egemonia globale? Il dominio della finzione?<br />
Gatsu: gira la macchina: torniamo a<br />
raccogliere l’oro. Ehi…il trasmettitore…non<br />
l’avrai mica lasciato acceso?<br />
Gunny: !<br />
Gatsu: stai scherzando?!!!!<br />
Gunny: ehm…coff coff.<br />
Attimo <strong>di</strong> silenzio<br />
Gatsu: ehehe, Enrico! Sei su Scherzi a<br />
Parte!<br />
Gunny: ci sei caduto, geniaccio che non<br />
sei altro! Bella lì per la mostra, veramente<br />
bella lì!<br />
Gatsu: e complimenti per il custode, un<br />
uomo <strong>di</strong> straor<strong>di</strong>naria levatura morale,<br />
che come ve<strong>di</strong> non ci ha lasciato fare<br />
foto…<br />
Gunny: …e che portamento, che fiero<br />
cipiglio e che virìl sguardo…<br />
Gatsu: deh, fico il realismo pittorico mistificato<br />
<strong>di</strong> quell’E-spressionismo citato<br />
da Nicholas Negroponte!<br />
Gunny: deh, più in la nel tempo gli<br />
schermi verranno venduti a litri e <strong>di</strong>pinti<br />
sulle pareti!<br />
Gatsu: deh, potremo pure vivere nei<br />
nostri computer!<br />
Gunny: deh, orari sabato-domenica:<br />
17-19. Nei giorni <strong>di</strong> spettacolo…<br />
Gatsu: è finito il foglio, pirla!!!<br />
Gunny (sfregando una spazzola <strong>di</strong> plastica<br />
sul parabrezza per generare jamming<br />
au<strong>di</strong>o) Mio Dio, le locuste!!! Gatsu,<br />
ci assalgono le locuste!!!<br />
Gatsu: Enricggggzgzg…non<br />
tgzgggzg…ti ritelefono il 30 febbraio!<br />
Bella lì, ancoraghzhzhzhzh<br />
Due ore dopo, a microfono spento<br />
Gatsu: dai, Gunny, chìssefòtte. Man<strong>di</strong>amo<br />
stà roba in Mailing List, giusto per<br />
<strong>di</strong>mostrare che non abbiamo passato il<br />
pomeriggio a cazzeggiare.<br />
Gunny: massì. Tanto chi vuoi la pubblichi?