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Ring 010 - Parliamo di Videogiochi

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:RUBRICHE: <strong>Ring</strong>#10<br />

una band acustica in una stanza completamente vuota.<br />

«Allora premetto che sto attraversando una trasformazione <strong>di</strong> pensiero forse<br />

dovuta ai miei 31» premetteva il Bitte. «Il videogioco mi fa bene? Mi aggiunge<br />

piu <strong>di</strong> quello che mi toglie?» aggiungeva il bitte. «Il tempo usato (usato<br />

non perso) videogiocando è qualitativamente migliore o peggiore del tempo<br />

usato leggendo un libro, guardando un film o un documentario, o meglio,<br />

passando il tempo con altra gente, suonando, viaggiando, in pratica facendo<br />

esperienze reali?»<br />

Santa Maria del Carmine.<br />

Queste semplici parole sortirono nel Davide l’effetto <strong>di</strong> un controllo della Finanza<br />

alla Parmalat.<br />

Davanti al Davide Videolu<strong>di</strong>co trascorse tutta una vita videolu<strong>di</strong>ca.<br />

Nei momenti peggiori giocava con un Jaguar.<br />

Ritornò alla mente del Davide un Davide molto più piccolo che sbavava sulla<br />

sua primera console, che all’inizio i genitori mica gliela volevano comprare,<br />

quin<strong>di</strong> il Davide per protesta fece lo sciopero della cacca, e per quattor<strong>di</strong>ci<br />

giorni trattenne nel suo corpicino tutti gli scarti del quoti<strong>di</strong>ano mangiare, e la<br />

sua pancia si gonfiò a tal punto che i genitori si videro costretti a cedere alle<br />

richieste davidee, perché metti caso una notte il pargolo cascava dal letto,<br />

quello esplodeva e insaccherava <strong>di</strong> escrementi tutta la cameretta foppapedretti.<br />

Il Davide si scoprì nel suo letto a riflettere su cosa sarebbe accaduto se i<br />

genitori avessero tenuto duro per qualche giorno in più.<br />

SPLAT!<br />

Ma forse da tutto ciò sarebbe sortito fuori un Davide Videolu<strong>di</strong>co migliore:<br />

molto più Davide, e quasi per niente Videolu<strong>di</strong>co.<br />

E mentre rifletteva su queste cose sul suo letto, il Davide rifletteva anche<br />

allo specchio, e rifletti tu che rifletto anch’io, si rese conto <strong>di</strong> riflesso che non<br />

riconosceva la figura riflessa.<br />

Davide Videolu<strong>di</strong>co, chi era costui? Dove andava? Perché ci stava andando?<br />

Chi ce lo aveva mandato? E se Dio esiste, come mai permette che accadano<br />

tante cose brutte?<br />

Le conclusioni bittesche furono la proverbiale saetta in un terso cielo <strong>di</strong> aprile<br />

barra maggio.<br />

«Anno sabbatico?<br />

«Le con<strong>di</strong>zioni ci sono tutte, provare con l'astinenza, evitare qualsiasi tensione<br />

ottico tattica sonica per vedere l'effetto nel lungo periodo. Siamo stati<br />

creati per questo tipo <strong>di</strong> interazione sensoriale o per piantare pomodori nei<br />

campi?<br />

«Il tempo svela tutti i misteri.»<br />

È vero! pensò il Davide. Gli anni sabbatici sono una buona soluzione per<br />

tutto!<br />

Ed egli sapeva ciò che <strong>di</strong>ceva, visto che da anni si era preso un anno sabbatico<br />

con il sesso. Ma coi videogiochi non bastava. Non erano mica una cosa<br />

<strong>di</strong> poco conto come il sesso. Coi videogiochi bisognava essere bobbitiani. Un<br />

taglio netto… ZZAP! anzi… ZAC! e non se ne parla più.<br />

QUEL GIORNO IL DAVIDE SAREBBE RINATO!<br />

Si recò nel suo mitologico Mighty Buco <strong>di</strong> Merda. Accese il piccì, si collegò a<br />

internet e <strong>di</strong>s<strong>di</strong>sse tutto quello che si poteva <strong>di</strong>s<strong>di</strong>cere: abbonamenti, or<strong>di</strong>ni <strong>di</strong><br />

acquisti, iscrizioni a newsgroup e forum, contratti per ingran<strong>di</strong>re il pene (e<br />

avere quin<strong>di</strong> la como<strong>di</strong>tà <strong>di</strong> urinare dalla poltrona <strong>di</strong> sala).<br />

Questa operazione unsubscribatoria durò tutta la mattina, proseguì per lo<br />

pomeriggio e si concluse a notte fonduta. Finita che fu, il Davide installò nel<br />

piccì un virus prodotto in Guatemala che, oltre a raschiar via ogni brandello <strong>di</strong><br />

informazione, appiccava il fuoco all’hard <strong>di</strong>sk. Successivamente riempì <strong>di</strong>versi<br />

scatoloni con la collezione completa <strong>di</strong> console e videogiochi prodotti dal 1958<br />

a oggi e la portò dai vicini, una famiglia <strong>di</strong> albanesi talmente impauriti per essere<br />

stati svegliati nel cuore della notte da un Davide totalmente fuori dalla<br />

grazia <strong>di</strong>vina, che accettarono il dono con fare assecondatorio.<br />

E adesso?<br />

A quel punto il Nostro, il pigiama <strong>di</strong> Pippo ancora indosso, i capelli acconciati<br />

coi rau<strong>di</strong> e un importante odore ascellare si chiese: «E adesso?»<br />

Uno stitico senso <strong>di</strong> vuoto avviluppò il protagonista <strong>di</strong> questa fantastica storia.<br />

Il Davide si sentì come se – concedetemi il paragone – al Davide Videolu<strong>di</strong>co<br />

avessero appena tolto i videogiochi.<br />

Che cosa gli rimaneva? Svuotato era l’intelletto <strong>di</strong> tutto ciò che voracemente<br />

aveva assimilato in questi anni: voci <strong>di</strong> corridoio, pagine <strong>di</strong> gamefaqs, immagini<br />

ingame che in seguito si rivelavano dei render. Il Davide non aveva<br />

più un’identità, un appiglio legale, un laccio emoziostatico.<br />

In questi casi i film insegnano che bisogna vagare pensierosi per le vie notturne<br />

della città fino a quando la situazione non si risolve da sola.<br />

E così il Davide fece.<br />

E il Davide vagava, vagava, vagaaava per deserte strade buie, colorate <strong>di</strong><br />

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