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Ring 010 - Parliamo di Videogiochi

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:RUBRICHE: <strong>Ring</strong>#10<br />

sTAGE 1: hANDHELD gAMING___________________________<br />

[Arena - Opinioni in Multiplayer]<br />

Il futuro in tasca<br />

<strong>di</strong> Gatsu<br />

Certo prevedere il futuro <strong>di</strong> un’industria mutevole come quella<br />

dei videogiochi non è affatto semplice. Ognuno si fa le proprie<br />

idee, basandosi sull’intuito e/o sulla sua conoscenza dell’ambiente,<br />

visto che in questo campo appoggiarsi ai precedenti<br />

storici non è mai stato molto fruttuoso. Ma alcune domande ti<br />

beccano come un colpo <strong>di</strong> cric fra capo e collo, e mica ti puoi<br />

mettere a protestare o a chiedere “Ehi, ce l’hai con me?”. Allora<br />

mi chiedo: è plausibile, nel giro delle prossime due generazioni,<br />

assistere al declino delle console casalinghe e all’ascesa<br />

delle console portatili?<br />

In un certo senso la risposta più ovvia non è la più banale,<br />

perché due mercati “<strong>di</strong>stinti” e “paralleli” si verranno effettivamente<br />

a formare: ci sono motivazioni pratiche e<br />

tecniche che apparentemente rendono impensabile<br />

una scomparsa delle prime in favore delle seconde.<br />

Pensiamo però all’introduzione della televisione: è<br />

palese che a livello <strong>di</strong> prestazioni au<strong>di</strong>o/video nessuno<br />

schermo/impianto attualmente in commercio<br />

può competere con una sala cinematografica appena<br />

modesta, dotata <strong>di</strong> default almeno <strong>di</strong> un telone<br />

<strong>di</strong> ragguardevoli <strong>di</strong>mensioni e <strong>di</strong> un impianto<br />

Dolby; eppure ognuno <strong>di</strong> noi ha in casa almeno un paio <strong>di</strong> TV.<br />

Il cinema è forse morto in seguito a questa colonizzazione cato<strong>di</strong>ca?<br />

No, però il suo ruolo si è ri<strong>di</strong>mensionato, o per meglio<br />

<strong>di</strong>re “ra<strong>di</strong>calmente adattato” alla nuova situazione. Nessuno va<br />

al cinema a vedersi il telegiornale, per intenderci, e raramente<br />

i prodotti pensati per il grande schermo sono intercambiabili<br />

con quelli pensati per il piccolo schermo (la relazione tende<br />

infatti ad essere univoca, e a seguire lo schema cinema tv) 1 .<br />

Le analogie con il mondo del videogioco sono palpabili. C’è un<br />

elemento che però scombussola tutto il ragionamento precedente:<br />

mentre l’utente sostanzialmente “subisce” i contenuti <strong>di</strong><br />

cinema e TV, ciò non è altrettanto vero per quanto riguarda il<br />

videogioco, che trova il suo tratto <strong>di</strong>stintivo nella cosiddetta<br />

“interazione” gioco-utente.<br />

Ora, leggendo i pronostici <strong>di</strong> alcuni analisti, rimango perplesso<br />

nel vedere Microsoft, l’unica società senza piani concreti<br />

per il mercato portatile, davanti a Nintendo in quanto a “possibilità<br />

<strong>di</strong> successo” nella generazione futura. GBA (o meglio, il<br />

suo successore) e PSP saranno con ogni probabilità le vere<br />

console dominatrici del mercato negli anni a venire. Ciò che<br />

alcuni analisti faticano a focalizzare è che l’utenza stessa lo<br />

richiede. Con l’innalzarsi dell’età me<strong>di</strong>a del videogiocatore, ci<br />

sono da considerare tutta una serie <strong>di</strong> problematiche ine<strong>di</strong>te<br />

per questo tipo <strong>di</strong> mercato. Tanto per fare qualche esempio, è<br />

probabile che attualmente il videogiocatore standard si sposti<br />

<strong>di</strong> frequente per motivi <strong>di</strong> stu<strong>di</strong>o e <strong>di</strong> lavoro, che abbia poco<br />

tempo libero ma magari molti tempi morti da riempire (pausa<br />

caffè, intervallo, fermata dell’autobus, sale d’attesa…), che<br />

giochi tendenzialmente verso sera piuttosto che <strong>di</strong> giorno…<br />

Di fronte a determinati vantaggi (la portabilità), e con il<br />

raggiungimento <strong>di</strong> un livello tecnologico sod<strong>di</strong>sfacente (già PSP<br />

promette gran<strong>di</strong> cose), poco importerà ad un videogiocatore <strong>di</strong><br />

non u<strong>di</strong>re il coro dei tifosi in 5.1 giocando ad un Winning Eleven<br />

portatile 2 . E anche volendo insistere sulla questione tec-<br />

L’handheld gaming non esiste<br />

<strong>di</strong> Cryu<br />

Tenetevi forte perché la sparo grossa: l'handheld gaming non<br />

esiste. Proprio così. Il Game Boy Advance, ricaricato nel look<br />

dalla sua reincarnazione SP, domina comodo l'intero settore.<br />

N-Gage? Non scherziamo.<br />

Il Game Boy Advance SP attualmente è l'handheld gaming.<br />

Eppure l'handheld gaming non esiste. Non esiste perché non<br />

viene sviluppato del software modellato sul concetto <strong>di</strong> portabilità.<br />

I migliori titoli per GBA sono quelli che ne sfruttano al<br />

meglio l'hardware in termini <strong>di</strong> capacità <strong>di</strong> calcolo, <strong>di</strong> rappresentazione<br />

grafica 2D e <strong>di</strong> controlli, ma non traggono alcun<br />

beneficio dal fatto <strong>di</strong> poter essere giocati in autobus piuttosto<br />

che in treno. Yoshy's Island, Super Mario World, Final<br />

Fantasy Tactics Advance non sono giochi per GBA; sono<br />

47<br />

nologica, semplici accessori possono ovviare a qualsiasi mancanza:<br />

un suono 3D estremamente convincente si può riprodurre,<br />

me<strong>di</strong>ante appositi artifizi software, anche tramite due<br />

comunissimi auricolari, così come uno schermo a 52” può essere<br />

contenuto in un paio <strong>di</strong> occhiali appositi (periferiche del<br />

genere potrebbero allargare drasticamente il loro mercato nei<br />

prossimi tempi, anche se della loro reale necessità non sono<br />

del tutto convinto 3 ). Per non parlare del gioco on<strong>di</strong>ne: che cosa<br />

può rivelarsi più comodo <strong>di</strong> una piattaforma già pre<strong>di</strong>sposta<br />

all’uso in rete vista l’inclusione (praticamente scontata in tutti i<br />

prossimi portatili) <strong>di</strong> funzionalità telefoniche?<br />

Il futuro del videogioco tende alla portabilità. Le console da<br />

casa quasi sicuramente sopravvivranno, ma mo<strong>di</strong>ficheranno<br />

probabilmente il loro utilizzo: solo produzioni<br />

estremamente costose saranno a loro in<strong>di</strong>rizzate,<br />

mentre maree <strong>di</strong> giochi economicamente meno<br />

impegnativi troveranno loro naturale <strong>di</strong>mora<br />

nelle console noma<strong>di</strong>. Questo potrebbe portare il<br />

videogioco stesso a mutare profondamente a seconda<br />

della sua destinazione finale… oppure no?<br />

Note<br />

[1] Mi riferisco in particolare a contenuti palesemente pensati<br />

per il mercato televisivo: telefilm, talk show, quiz, cose del<br />

genere. Va fatto notare che in passato il cinema era l’unico<br />

luogo dove si potesse vedere un “notiziario” (parlo dei noti<br />

cinegiornali dell'Istituto LUCE, che venivano trasmessi prima<br />

degli spettacoli e che arrivarono ad avere anche cinque e<strong>di</strong>zioni<br />

alla settimana). In Italia è successo anche che lo show “Lascia<br />

o Raddoppia?”, <strong>di</strong> particolare successo, venisse proiettato<br />

in alcune sale (cfr. Andrea Melo<strong>di</strong>a, Teoria e tecnica del linguaggio<br />

televisivo, Aracne, Roma), ma si tratta <strong>di</strong> un caso sostanzialmente<br />

isolato. Cambiando <strong>di</strong>scorso, con “<strong>di</strong>rezione univoca”<br />

intendo: “i film che passano al cinema approdano prima<br />

o poi in TV, mentre il contrario non accade”. Il mercato home<br />

theatre inoltre va considerato a parte, anche perché in questo<br />

caso la “televisione” perde i suoi connotati <strong>di</strong> me<strong>di</strong>um<br />

autonomo e <strong>di</strong>venta più che altro uno “schermo sui cui<br />

proiettare contenuti <strong>di</strong> tipo cinematografico”.<br />

[2] Ci sarebbe da aggiungere la cosiddetta “legittimazione sociale”<br />

del videogioco. Finché videogiocare equivarrà ad essere<br />

dei nerd, tali previsioni restano solo fantasie. Ma con<br />

l’allargamento del mercato sarà il mercato stesso ad estirpare<br />

alla ra<strong>di</strong>ce il problema rendendo il videogiocare una cosa cool.<br />

[3] Mi capita <strong>di</strong> rado, usando il GBA in giro, <strong>di</strong> giocare ad alto<br />

volume o utilizzando le cuffiette. Mentre a casa non mi sognerei<br />

mai <strong>di</strong> giocare se non al massimo delle possibilità (adeguata<br />

luminosità della stanza, volume decente…), tale desiderio<br />

viene ri<strong>di</strong>mensionato durante le mie sessioni raminghe, per<br />

desiderio <strong>di</strong> <strong>di</strong>screzione o perché tutto sommato quello che mi<br />

interessa è giocare, pazienza se non ho il Dolby...<br />

giochi concepiti per altre piattaforme ed altri ambiti <strong>di</strong> fruizione,<br />

e oggi convertiti o rivisitati (nel caso <strong>di</strong> FFTA) su GBA.<br />

Metroid Fusion? Un gran gioco, ma avrebbe funzionato allo<br />

stesso modo su Super Nes. Advance Wars? Perfetto su PSOne.<br />

Il GBA, ora come ora, non è altro che una piattaforma <strong>di</strong> retrogaming;<br />

è il risultato della miniaturizzazione <strong>di</strong> hardware e<br />

software <strong>di</strong> <strong>di</strong>eci anni fa. Nel 1994 Super Mario World poteva<br />

girare solo su una macchina grande come un tostapane da<br />

collegare a un TV. Oggi la stessa cosa la può fare un aggeggio<br />

stylish grande quanto un cellulare, che per <strong>di</strong> più incorpora<br />

uno schermo LCD. Ma questo non è handheld gaming. L'handheld<br />

gaming dovrebbe essere una branca del videogiocare

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