Ring 010 - Parliamo di Videogiochi
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:RUBRICHE: <strong>Ring</strong>#10<br />
l’aLLEGRO n-cHIRURGO ______________________________<br />
[Me Nintendo #10]<br />
<strong>di</strong> Gatsu<br />
«Storicamente il rock'n roll, i fumetti, i film e anche i romanzi sono stati incolpati <strong>di</strong> corrompere i giovani. Sono<br />
spiacente <strong>di</strong> farvi sapere, miei cari lettori, che siete nati sotto il segno dei videogiochi pericolosi. Ammettiamo<br />
per un momento che i videogiochi violenti incoraggino un comportamento violento. Se questo fosse<br />
vero, quante morti pensate siano state causate per colpa <strong>di</strong> un videogioco? [...] Pensiamo ora ai milioni <strong>di</strong><br />
persone le cui morti sono collegate con un libro. La Bibbia, Mein Kampf e Il Capitale sono responsabili della<br />
morte <strong>di</strong> milioni [<strong>di</strong> esseri umani]. [...] Da questo si evince che i libri sono estremamente pericolosi. Dovrebbero<br />
essere considerati armi <strong>di</strong> <strong>di</strong>struzione <strong>di</strong> massa. Se siete veramente preoccupati a proposito degli effetti<br />
[negativi] dei me<strong>di</strong>a, <strong>di</strong>menticate i videogames e iniziate a bruciare le librerie»<br />
Gonzalo Frasca, A preliminary note: games as weapon of mass <strong>di</strong>straction (www.gamestu<strong>di</strong>es.org)<br />
_______Nintendo creò la censura...<br />
Prima dell'ELSPA, dell'ESRB e del PEGI,<br />
Nintendo c'era. L'azienda giapponese,<br />
che nei tre lustri degli anni ottanta e dei<br />
primi novanta ha dominato il settore<br />
dell'intrattenimento casalingo, è stata<br />
anche una delle prime aziende a preoccuparsi<br />
del contenuto dei giochi che proponeva<br />
al suo pubblico. Come <strong>di</strong>ce Cristiano<br />
Bonora nella tesi Il processo <strong>di</strong><br />
localizzazione del videogioco tra paternità<br />
e assimilazione culturale (cap. 6, pag.<br />
51, Censura e autocensura, quando si<br />
localizza con il bisturi), «durante la fase<br />
<strong>di</strong> adattamento culturale <strong>di</strong> un videogioco,<br />
non è sufficiente che una software<br />
house si limiti a condurre un delicato<br />
lavoro <strong>di</strong> conservazione <strong>di</strong> contenuti e<br />
confezionamento del prodotto su misura<br />
<strong>di</strong> un nuovo pubblico target. Infatti, non<br />
solo il videogioco deve piacere ai suoi<br />
potenziali acquirenti, ma deve anche<br />
evitare <strong>di</strong> motivare l'in<strong>di</strong>sposizione e<br />
quin<strong>di</strong> l'avversione <strong>di</strong> chi <strong>di</strong> videogiochi<br />
non si interessa. [...] Nonostante [il suo]<br />
straor<strong>di</strong>nario successo, Nintendo of America<br />
si ritrovò a far fronte a un'opinione<br />
pubblica imbizzarrita. Mentre genitori<br />
e insegnanti ritenevano che il videogioco<br />
costituisse per i ragazzi una pericolosa<br />
<strong>di</strong>strazione dallo stu<strong>di</strong>o [...] Nintendo fu<br />
contestata [anche] attraverso manifestazioni<br />
[...] che la accusavano <strong>di</strong> incitare<br />
i giovani alla guerra».<br />
La reazione <strong>di</strong> Nintendo è ben nota e<br />
le sue ripercussioni negative non mancano<br />
<strong>di</strong> farsi sentire soprattutto oggi che<br />
la maggioranza dei videogiocatori appartiene<br />
alla fascia adulta. Proprio per evitare<br />
crociate anti-VG, il controllo sui<br />
contenuti dei giochi prodotti internamente<br />
<strong>di</strong>venne rigido e severo, portando la<br />
società a sfornare titoli <strong>di</strong> ottima caratura<br />
ma privi <strong>di</strong> qualsiasi elemento che<br />
potesse essere ritenuto “politicamente<br />
scorretto”. Venne inoltre proibito alle<br />
terze parti <strong>di</strong> inserire feature che avrebbero<br />
potuto causare problemi con l'opinione<br />
pubblica. Tristemente noto è l'esempio<br />
<strong>di</strong> Mortal Kombat per SNES,<br />
uscito in una versione completamente<br />
sfigurata e totalmente priva <strong>di</strong> sangue.<br />
L'attrattiva principale del gioco, le famigerate<br />
fatality, erano ovviamente precluse<br />
al giocatore e non si potevano<br />
sbloccare nemmeno tramite cheat mode.<br />
Curiosamente, gran parte dei tagli apportati<br />
ai giochi riguardava il solo mercato<br />
occidentale: in Giappone, patria <strong>di</strong><br />
manga hentai e sanguinari samuraiyakuza-seppoku-ad<strong>di</strong>cted,<br />
tali restrizioni<br />
contenutistiche non sembravano necessarie.<br />
Fu proprio per questo motivo, come<br />
<strong>di</strong>ce lo stesso Cristiano Bonora, che<br />
«i videogiochi <strong>di</strong> matrice orientale sono<br />
stati spesso sottoposti alla pratica harakiri<br />
dell'auto censura», restando (con<br />
nostro sommo <strong>di</strong>spiacere) relegati al solo<br />
mercato in grado <strong>di</strong> accoglierli senza<br />
tante menate.<br />
L'elenco dei titoli toccati da tali politiche<br />
ninten<strong>di</strong>ane <strong>di</strong> epurazione è praticamente<br />
senza fine e riguarda una sfilza<br />
immane <strong>di</strong> generi (picchiaduro, rpg, sparatutto,<br />
puzzle game...) e <strong>di</strong> tematiche<br />
(violenza, sesso, religione, buon gusto...),<br />
tanto che reperirne una lista<br />
completa è pressochè impossibile. Molto<br />
più interessante è invece considerare le<br />
conseguenze <strong>di</strong> tali scelte alla luce dell'evoluzione<br />
del mercato e il parziale ripensamento<br />
della stessa Nintendo sulla<br />
questione.<br />
_____...E si tagliò le gambe da sola<br />
Protrattasi ben dopo il lancio sul mercato<br />
<strong>di</strong> Playstation, la rigi<strong>di</strong>tà morale Nintendo<br />
iniziò ad ammorbi<strong>di</strong>rsi solo nel periodo<br />
<strong>di</strong> vita finale del N64 (con qualche<br />
eccezione, ricordo Killer Instinct Gold,<br />
uscito quasi subito), alla luce degli straor<strong>di</strong>nari<br />
successi che titoli pensati per il<br />
pubblico adulto andavano raccogliendo<br />
sulla grigia console Sony. Arrivarono così<br />
la conversione <strong>di</strong> Resident Evil 2 e il<br />
capolavoro <strong>di</strong> Rare Conker's Bad Fury<br />
Day. Nonostante la bontà della proposta,<br />
comunque limitatissima, a Nintendo<br />
mancava proprio una "base d'utenza" in<br />
grado <strong>di</strong> recepire e accogliere titoli de<strong>di</strong>cati<br />
al pubblico adulto. E se è vero che in<br />
America l'N64 aveva una grossa base<br />
installata, è anche vero che la maggior<br />
parte dei suoi fruitori apparteneva alla<br />
fascia d'età infantile-adolescenziale. La<br />
reazione dei videogiocatori più gran<strong>di</strong>,<br />
cresciuti magari con un NES o uno SNES<br />
in salotto, fa quella <strong>di</strong> spostarsi in massa<br />
verso le meno bambinesche lande Playstation.<br />
Tentando <strong>di</strong> invertire la tendenza,<br />
Nintendo cercò <strong>di</strong> allargare la sua<br />
utenza gamecubica assicurandosi fin da<br />
principio alcune esclusive, ritenute strategicamente<br />
importanti. Nonostante<br />
questo, la produzione interna della casa<br />
<strong>di</strong> Kyoto ha continuato (e continua tutt'ora)<br />
a rivolgersi ad un pubblico più vasto<br />
possibile, lasciando fuori dalla porta<br />
tematiche scomode o generi specificatamente<br />
gra<strong>di</strong>ti dall'utenza più adulta. E<br />
se da un lato abbiamo casi isolati come i<br />
pregevoli Resident Evil Rebirth, Resident<br />
Evil 0 o Eternal Darkness, dall'altro<br />
abbiamo come sempre una (ottima<br />
e massiva) produzione incentrata<br />
sulle icone della grande N, come Mario,<br />
Link e compagnia cantante. Questo ha<br />
portato le terze parti a scegliere altre<br />
43<br />
piattaforme su cui sviluppare, anche<br />
perchè su piattaforma Nintendo vendono<br />
bene solo i titoli della casa madre, un po'<br />
per il tipo <strong>di</strong> immagine che Nintendo si<br />
trascina <strong>di</strong>etro, un po' perchè poche software<br />
house possono competere con la<br />
grande N.<br />
E non è un caso che l'involontariamente<br />
spassoso sito www.almenconi<br />
.com/topics/games/reviews.html, de<strong>di</strong>cato<br />
alle recensioni "morali" dei titoli,<br />
in<strong>di</strong>vidui nei giochi Nintendo quelli con<br />
meno contenuti blasfemi (è evidente<br />
infatti che il rating M - mature - una volta<br />
assai temuto da ogni software house,<br />
sia ora <strong>di</strong>venuto una sorta <strong>di</strong> "meta da<br />
raggiungere"). Pur non sfuggendo ad<br />
alcune critiche sui contenuti (Pokémon:<br />
"Chiedete ai vostri bambini se l'idea <strong>di</strong><br />
vedere animaletti che si massacrano li<br />
<strong>di</strong>verte, e se usare abilità magiche contro<br />
le altre persone è ciò che Dio chiede<br />
loro". Zelda The Wind Waker: "La magia<br />
nel gioco tende al sovrannaturale e<br />
all'occulto nelle Cronache <strong>di</strong> Narnia. È<br />
<strong>di</strong>fficile determinare se questo possa<br />
avere effetti negativi sui giocatori. La<br />
feature del controllo mentale e l'associazione<br />
con la mitologia greca potrebbe<br />
causare in alcuni giocatori la sensazione<br />
<strong>di</strong> essere al limite del demoniaco, gli altri<br />
semplicemente si <strong>di</strong>vertiranno"), i titoli<br />
made in Nintendo sono quelli che ottengono,<br />
perfino in un sito <strong>di</strong> fondamentalisti<br />
religiosi/morali, le votazioni migliori e<br />
in assoluto sono quelli più in<strong>di</strong>cati come<br />
"giochi per tutta la famiglia".<br />
Del parziale fallimento della politica <strong>di</strong><br />
"allargamento" all'utenza adulta deve<br />
essersene accorto anche Iwata, che in<br />
una recente intervista ha <strong>di</strong>chiarato che<br />
Nintendo continuerà ad occuparsi <strong>di</strong> giochi<br />
per tutti, troncando <strong>di</strong> netto ogni<br />
speranza dei fanboy <strong>di</strong> rivedere al più<br />
presto gli hardware Nintendo in vetta<br />
alle classifiche <strong>di</strong> ven<strong>di</strong>ta. Pur accontentandosi<br />
<strong>di</strong> una <strong>di</strong>etetica fetta <strong>di</strong> torta,<br />
Nintendo pare interessata ad esplorare<br />
nuove strade: da quella dello sperimentalismo<br />
lu<strong>di</strong>co/visuale (pensate a Viewtiful<br />
Joe, Killer7 o Unity, titoli che<br />
approderanno solo su Gamecube), a<br />
quello <strong>di</strong> una maggiore autoironia (Mario<br />
& Luigi Superstar Saga) che rendono<br />
titoli apparentemente infantili molto<br />
interessanti anche per chi negli ultimi<br />
anni si è allontanato dai li<strong>di</strong> Nintendo,<br />
grazie ad una dose <strong>di</strong> humor e <strong>di</strong> perfida<br />
ironia finora mai riscontrata.<br />
Certo l'ipotesi <strong>di</strong> vedere Nintendo rilegata<br />
in una seppur qualitativamente superba<br />
nicchia <strong>di</strong> mercato non fa certo<br />
piacere, ma Satoru potrebbe avere qualche<br />
asso nella manica in grado <strong>di</strong> farci<br />
ricredere. Ne riparleremo dopo l'E3...