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Abbiamo tenuto ogni anno alcune iniziative pubbliche, di<br />

solito con l’invito a esperti tratti dal ricco vivaio dei Giscel<br />

regionali; il pubblico è stato numeroso, ma di rado qualcuno si è<br />

avvicinato stabilmente al nostro gruppo, che intreccia a queste<br />

attività le sue ricerche, tra molte difficoltà: trovare spazi nel<br />

Dipartimento di <strong>It</strong>alianistica sempre più affollato di corsi, accordare<br />

le disponibilità di insegnanti sempre più richiesti a scuola il<br />

pomeriggio e presi da mille impegni diversi, come accade a chi si<br />

impegna. Ma tra mille discontinuità siamo riusciti a presentare<br />

quattro o cinque comunicazioni di qualche interesse ai convegni<br />

nazionali che il Giscel tiene ogni due anni; oltre a un volume tutto<br />

nostro sul testo argomentativo, di cui vado fiero.<br />

Dal lavoro collettivo ho imparato ad aver pazienza, a tollerare<br />

le ramificazioni e dispersioni che nascono dal contributo di persone<br />

diverse. Prima o poi una sintesi arriva, e credo di essere abbastanza<br />

capace di trovarla e metterla su carta. La mia debolezza è altrove.<br />

Nei molti gruppi a cui ho preso parte in svariate sedi, ho avuto<br />

spesso un ruolo più o meno formale di leader. Si sa che un leader<br />

può essere più o meno “orientato al compito” o “orientato alla<br />

relazione”; nel mio caso il rapporto è di 100 a 0 a favore del<br />

compito. Questo ha creato più di una volta delle difficoltà, perché<br />

trascurare le persone, le loro esigenze, i messaggi di relazione più o<br />

meno espliciti, non dare adeguato riconoscimento ai meriti di<br />

ciascuno, può portare a crisi che si ripercuotono proprio sui compiti<br />

di lavoro a cui terrei prima di tutto. Dunque ho imparato che mi<br />

manca qualcosa, che comunque non ho imparato.<br />

IRRSAE Emilia-Romagna<br />

Per vari anni ho fatto queste cose continuando a insegnare e a<br />

occuparmi dell’organizzazione della mia scuola; poi nel 1984 sono<br />

entrato all’IRRSAE Emilia-Romagna. La sigla, oggi non più in uso<br />

(nelle sigle siamo un paese di innovazione continua), significa<br />

“Istituto regionale di ricerca, sperimentazione, aggiornamento<br />

educativi”. In Francia enti analoghi si chiamano “Centres de<br />

documentation pédagogique”, tre parole al posto di sette, in Gran<br />

Bretagna “Teachers’ centers”; da noi è importante specificare bene<br />

tutto nel titolo, fare le cose è meno urgente.<br />

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