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Con tutto questo, quegli anni di lavoro sono stati ricchi di<br />

incontri umani interessanti. Ricordo Ginevra, la collaboratrice più<br />

anziana e anche la più efficiente, che durante le riunioni diceva<br />

scuotendo la testa agli altri di non preoccuparsi, tanto quei due non<br />

erano mai contenti e avrebbero rifatto tutto. Ricordo Maurizio,<br />

incaricato di raccogliere testi di storia delle idee, che per trovare un<br />

brano comprava un libro e poi me lo regalava. Non ricordo Maria<br />

Pia, la più paziente nel subire le mie pretese, perché da allora siamo<br />

diventati amici e non abbiamo smesso di collaborare.<br />

L’editore<br />

I rapporti con la casa editrice non sono stati sempre idillici,<br />

naturalmente, ma niente di paragonabile con l’arroganza che avevo<br />

sperimentato altrove. C’è stato molto da negoziare, ma in uno spirito<br />

di collaborazione e di rispetto. Per esempio, quando Armellini, nel<br />

presentare Sandro Penna per l’antologia del biennio, scrisse che la<br />

sua poesia era ispirata all’amore omosessuale, qualcuno ci fece<br />

osservare che la Zanichelli non aveva mai stampato quella parola in<br />

un libro di testo; si sa, la concorrenza si attacca a tutto per screditarti<br />

e creare un caso. Guido rispose tran<strong>qui</strong>llamente che c’è sempre una<br />

prima volta, e così fu. Su altre censure più motivate abbiamo dovuto<br />

cedere noi.<br />

Il complesso storia letteraria più antologia uscì nel 1999 ed<br />

ebbe un discreto successo. Poi cominciarono le richieste senza fine<br />

di nuove edizioni. Il mercato dei libri di testo è balordo in vari sensi<br />

(ma esiste da qualche parte un mercato come lo descrivono i<br />

liberisti?): non solo gli ac<strong>qui</strong>renti sono forzati, ma prima ancora di<br />

convincere gli insegnanti che adottano i libri bisogna convincere i<br />

rappresentanti che vanno a battere le scuole; se loro ti lasciano<br />

cadere, hai lavorato per niente. E loro devono essere stimolati con la<br />

novità continua. Così dopo l’edizione in nove volumi (tanti: ma<br />

quello era, forse è ancora, il formato corrente nelle scuole) ci fu<br />

l’edizione ridotta, o “compatta”, come proposi di chiamarla<br />

pensando a certe pubblicità di automobili: grande di dentro, piccola<br />

di fuori. Poi un’edizione quasi interamente rifatta nel 2005, anche<br />

questa in formato maggiore e minore. A ogni nuova versione<br />

l’editore ci chiedeva di fare qualche passo indietro rispetto alle<br />

nostre scelte più radicali; noi cercavamo una soluzione che tenesse<br />

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