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Berlinguer ti ho voluto bene<br />
Aprile<br />
La mattina del 21 aprile 1945 i mezzi corazzati americani<br />
sfilavano per la via centrale di Bologna appena liberata, tra due ali di<br />
folla; con l’aiuto di mia madre mi arrampicavo su per le lamiere per<br />
dare un bacetto al soldato che sporgeva dalla torretta. Per me quel<br />
giorno significava tra l’altro la ricomparsa di mio padre: antifascista<br />
da sempre, membro del CLN, con tre esperienze di galera, negli<br />
ultimi tempi prima della liberazione aveva pensato bene di sparire<br />
dalla circolazione.<br />
Scusate se copio un’idea di Nanni Moretti: per me l’aprile del<br />
1996, con la vittoria dell’Ulivo guidato da Romano Prodi, è stato un<br />
momento simile; e l’ultimo. Quell’aprile era cominciato circa un<br />
anno prima, quando era stata lanciata la candidatura e l’Ulivo. Fu un<br />
momento di “stato nascente” (avrebbe detto Francesco Alberoni se<br />
non si fosse schierato dall’altra parte): ci si incontrava ogni giorno e<br />
in ogni luogo; in quell’afosa estate del ’95 bastava un cartello affisso<br />
non so dove perché ci si trovasse a centinaia stipati in una saletta di<br />
non so quale circolo. Penso alla responsabilità di coloro che si<br />
affrettarono a dissipare quel patrimonio di passione collettiva; del<br />
resto è facile capire come mai Prodi sia stato messo da parte dalla<br />
sinistra: perché vinceva.<br />
Il progetto Berlinguer<br />
Nell’area prodiana ci si riuniva anche per confrontare le idee<br />
su una politica per la scuola; e la distanza delle opinioni, delle<br />
culture, dei linguaggi mostrava da quanto tempo di queste cose si<br />
fosse discusso poco e male. Poi il ministro dell’istruzione Luigi<br />
Berlinguer presentò un suo progetto che chiamava modestamente<br />
“riordino dei cicli scolastici”, e prevedeva in verità una riforma<br />
generale dell’istruzione, la prima da tre quarti di secolo (mentre<br />
scrivo sta succedendo il contrario: c’è un ministro che chiama<br />
“riforma” una serie di piccoli aggiustamenti volti a garantire che<br />
tutto sia proprio identico a cinquant’anni fa).<br />
Mi ero stufato da tempo di inseguire i progetti di riforma;<br />
qualche anno prima avevo scritto che speravo che almeno la mia<br />
terza età fosse liberata dall’ossessione della Riforma generale e<br />
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