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politica<br />
Dietro quell’effimero c’è un hard che non aveva<br />
più un grande spazio nella società italiana.<br />
Veltroni è andato incontro ad una sconfitta<br />
strategica, non tattica, e le ragioni di questa<br />
sconfitta affondano le loro radici paradossalmente<br />
prima nella società che nella politica.<br />
Per parte sua Berlusconi ha colto al volo le<br />
contraddizioni e le arretratezze della sinistra.<br />
Ha rappresentato i pezzi fondamentali della<br />
società italiana. Ha sublimato e moltiplicato,<br />
con <strong>il</strong> suo carisma, <strong>il</strong> suo rapporto con <strong>il</strong> «popolo»,<br />
lavorando su qualcosa di più profondo.<br />
Non ha solo bucato <strong>il</strong> castello mediatico di<br />
Walter Veltroni.<br />
Il libro di Mario Alfieri ci consente proprio di andare<br />
al fondo di alcuni processi reali, evitando<br />
di leggere tutto quello che è successo solo attraverso<br />
analisi troppo politicista. Il saggio è<br />
stato scritto prima delle elezioni politiche, ma<br />
dopo le ultime elezioni amministrative del<br />
2007, che già lasciavano intravedere le tendenze<br />
di fondo. Per molti aspetti si tratta di un<br />
libro profetico. Scrive Alfieri: «La questione settentrionale<br />
non esiste...» ma in un senso improprio.<br />
Oramai in Italia un’analisi che non si<br />
fondi su vicende di breve periodo, ma sulle<br />
questioni di fondo, viene considerata o archeologica<br />
o profetica. «Quel che esiste è la lunga<br />
coazione a ripetere di un centro-sinistra ridotto<br />
al Nord a formazione “materasso”, ad alleanza<br />
politico/sociale condannata irrimediab<strong>il</strong>mente a<br />
perdere, in un f<strong>il</strong>otto terrib<strong>il</strong>e, tutte le elezioni<br />
politiche».<br />
Quindi <strong>il</strong> nodo della politica economica del governo<br />
Prodi: «le cui (di Prodi) scelte controverse<br />
hanno prodotto uno scollamento con l’opinione<br />
pubblica assai più accentuato che altrove.<br />
L’aumento della pressione fiscale, decisivo<br />
per <strong>il</strong> risanamento dei conti pubblici, è stato visto<br />
dal popolo dei microimprenditori - egemone<br />
della morfologia socioeconomica padana - come<br />
un atto di prepotenza calato dall’alto e non<br />
concertato. Le contropartite di questo inasprimento,<br />
assai impopolare, sono apparse deboli<br />
o poco visib<strong>il</strong>i, sia sul lato della redistribuzione<br />
sociale (l’aumento dell’addizionale Irpef, in oltre<br />
metà dei comuni, ha vanificato gli sgravi fi-<br />
l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
11<br />
scali per i redditi dipendenti medio-bassi) che<br />
su quelli della modernizzazione del sistema<br />
paese (Brebemi, Pedemontana e Tav sono ancora<br />
di là da venire). Risultato? Aperta ost<strong>il</strong>ità<br />
dei “capitalisti molecolari” e delusione strisciante<br />
del “popolo di centro-sinistra”. Cornuti<br />
e mazziati. Una tenaglia micidiale per le sorti<br />
elettorali del centro-sinistra. Il trinomio immigrazione<br />
- sicurezza - indulto ha poi fatto <strong>il</strong> resto<br />
(...) La rotta elettorale non è solo imputab<strong>il</strong>e<br />
a quel corpaccione di lavoratori autonomi,<br />
piccoli imprenditori, partite Iva, e padroncini<br />
che votano naturaliter a destra. La pesante<br />
astensione che ha portato a scarti abissali va<br />
imputata anche all’astensionismo che ha colpito<br />
molto elettorato ulivista» (12).<br />
Alfieri, per chiarire ulteriormente le cose, cita<br />
Michele Salvati: «Il nord se la cava benone.<br />
C’è capitalismo e libertà sociale e d’impresa.<br />
Siamo noi, la sinistra, che abbiamo una questione<br />
settentrionale, nel senso che non siamo<br />
in grado di interpretare né di rappresentare<br />
questo territorio» (13). L’autore si riferisce al<br />
voto del 10 apr<strong>il</strong>e 2006. «Il paese esce penalizzato<br />
fortemente per classi professionali (autonomi,<br />
artigiani, commercianti e imprenditori a<br />
destra; ceti impiegatizi pubblici e dipendenti a<br />
sinistra (...) al Nord la destra vince anche tra gli<br />
operai di un paio di punti» (14). Si domanda,<br />
Veltroni è andato incontro<br />
ad una sconfitta<br />
strategica, non tattica, e<br />
le ragioni di questa<br />
sconfitta affondano le<br />
loro radici<br />
paradossalmente prima<br />
nella società che nella<br />
politica.