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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
Ma che cosa percepisce come minaccia, oggi,<br />
l’élite cinese? È questo quello che dobbiamo<br />
definire per capire cosa sta accadendo e soprattutto<br />
cosa accadrà in futuro in Tibet. Per alcuni<br />
dirigenti cinesi, la sicurezza strategica di<br />
Pechino riguarda «aree vicine al confine cinese,<br />
e non ci sono al momento pericoli credib<strong>il</strong>i di<br />
invasione del territorio nazionale, ma le altre<br />
potenze globali hanno situazioni ai confini maggiormente<br />
sicure, mentre Pechino analizza situazioni<br />
di instab<strong>il</strong>ità nel Kashmir, in Afghanistan,<br />
nella penisola coreana e nel Mar Cinese<br />
meridionale, oltre che negli Stretti di Taiwan, e<br />
tutte queste zone di instab<strong>il</strong>ità fortemente ifluiscono<br />
sulla percezione della sicurezza strategica<br />
del PCC» (4). Quindi <strong>il</strong> Tibet è essenziale per<br />
Pechino: da esso si controllano le evoluzioni (o<br />
le criticità) dell’Afghanistan e si gestisce la continuità<br />
di controllo strategico verso <strong>il</strong> Kashmir e<br />
l’area himalayana della «Grande Cina».<br />
L’India, per la Cina contemporanea, è un problema.<br />
Nel 1954 lo scambio commerciale tra i<br />
due paesi fu sospeso a causa delle tensioni<br />
confinarie, che anche allora riguardavano <strong>il</strong> Tibet.<br />
L’India, percepita dal PCC come «inferiore»<br />
nel processo di sv<strong>il</strong>uppo e globalizzazione<br />
successivo alla guerra fredda, potrebbe divenire<br />
<strong>il</strong> referente strategico del Tibet autonomo, ed<br />
è questo che turba i sonni dell’élite comunista<br />
di Pechino. Fra l’altro, negli anni più recenti l’India<br />
si è rivelata un forte competitore della Cina<br />
È nel Tibet che si<br />
incontrano, fin dalle<br />
prime fasi della Cina<br />
maoista, tutte le vie<br />
terrestri di controllo e<br />
gestione della proiezione<br />
cinese di potenza sulla<br />
massa eurasiatica<br />
maggiore.<br />
66<br />
storia<br />
per <strong>il</strong> petrolio e <strong>il</strong> gas naturale in Angola, in Sudan,<br />
in Ecuador, in Nigeria e nel Kazakhistan.<br />
Ma la collaborazione in questo settore ha portato,<br />
nel 2005, all’acquisizione dei campi petroliferi<br />
siriani detenuti da PetroCanada, ma l’aumento<br />
dei prezzi degli idrocarburi e la possib<strong>il</strong>ità<br />
per la CFina di essere messa fuori da alcuni<br />
mercati petroliferi da parte dell’India è un<br />
punto critico per la prosecuzione dello sv<strong>il</strong>uppo<br />
economico impetuoso di Pechino in questi anni.<br />
La competizione tra Cina e India perviene<br />
inoltre alla suddivisione attuale delle due aree<br />
di influenza: la Cina proietta la sua global strategy<br />
nell’Asia Meridionale, mentre l’India sta<br />
programmando una sua penetrazione stab<strong>il</strong>e<br />
nell’Asia Orientale (5).<br />
La strategia della «collana di perle» che la Cina<br />
intende sv<strong>il</strong>uppare intorno a sé, dall’isola di<br />
Hainan a Woody Island, da Chittagong a Sitwe,<br />
nel Myanmar, da Gwadar nel Pakistan agli<br />
stretti di Malacca, fino al Golfo Persico, la Cina<br />
sta costruendo la securizzazione delle sue linee<br />
di comunicazione m<strong>il</strong>itari-civ<strong>il</strong>i e commerciali.<br />
Che hanno assoluto bisogno di essere del<br />
tutto «coperte sul piano terrestre, e <strong>il</strong> Tibet è<br />
l’asse del passaggio di queste linee di securizzazione<br />
terrestre della «Grande Cina» (6).<br />
Ed è nel Tibet che si incontrano, fin dalle prime<br />
fasi della Cina maoista, tutte le vie terrestri di<br />
controllo e gestione della proiezione cinese di<br />
potenza sulla massa eurasiatica maggiore.<br />
Dalla firma del trattato sino-indiano del 1954,<br />
iniziarono i lavori che portarono alla costruzione<br />
(terminata nel 1975) (7) di due strade che<br />
collegavano Lhasa alla Cina interna: la Sechuan-Tibet,<br />
che va dalla capitale del Chinai<br />
Chengtu, passa in tutte le aree orientali del Tibet<br />
prima di arrivare a Lhasa. La seconda Strada<br />
M<strong>il</strong>itare cinese, che da Sining arriva anch’essa<br />
fino a Lhasa. è stata completata da<br />
tempo la strada Yunnan-Tibet, e a Shigatse, in<br />
connessione/contrasto strategico con la equivalente<br />
base aerea indiana nel Ladakh, opera<br />
un comando interarma dell’Armata Popolare<br />
Cinese che gestisce tutta la rete avanzata di<br />
basi e di sensori cinesi nel sud e nel sudest<br />
dell’Himalaya, controllando quindi i confini del<br />
Bhutan, del Sikkim, del Nepal e del ladakh (8).