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l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à
Ma come ho potuto essere così cieco da non
vedere la vera realtà che mi circonda? Come
ho potuto non ascoltare l’allarme che la parte
sana del Paese lanciava? Come ho potuto
consegnare il mio destino e il destino degli italiani
nelle mani di un personaggio simile?
Perché doveva riuscirci una americana a farmi
spalancare gli occhi sull’orrore di questo latente
regime? Come ho potuto?
Perché è capitato che ad aprirmi gli occhi fosse
la Oxman, un’americana, la moglie di Furio
Colombo?
La moglie di Furio Colombooo??????!!!! La
moglie di Furio Colombooo??????!!!!
Eporcapaletta!
È sabato mattina. Uno si mette lì a cercare della
sana informazione. Si sforza di trovarla in un
articolo di recensione di Travaglio che a volte
sembra dare la leggera percezione di non essere
proprio superpartes ma te lo sogni sempre
come l’immacolato paladino del bene, del
giusto, dell’equo.
La prima reazione è quella di aver sprecato
cinque minuti preziosi di tempo.
Poi la convinzione che si fa largo è quella che
non sia stato tempo buttato via.
Ti rendi conto che anche la definizione di “conflitto
d’interessi” assume sfumature differenti a
seconda delle prospettive.
Provi a pensare se, anche questa come quell’altra
Alice vive in un mondo di conigli parlanti
e gatti stregatti, o cosa faranno e scriveranno
mai i Travagli quando il Silvio opterà per la pensione?
Provi a pensare in quale piccolo mondo fogazzariano
vivono e quanto violento sia il loro
vivere, pensare ed agire quotidiano. Quanto
disprezzo e derisione mostrino per la volontà
popolare che quel ducetto ha voluto con
espressione di voto, tanto da considerarlo alla
stregua di un popolo bue che, per autoconvinzione
vive volutamente beato e immerso
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in libreria
nell’ “eterno fascismo italiota” con la mente
annientata dalle tv berlusconiane.
Sorridi pensando ai lucrosi guadagni del farmacista
di fiducia dei coniugi Colombo che a
quintalate di Maalox venduto alla coppia si sarà
fatto la villetta in Costa Smeralda contigua a
quella del “ducetto” e a tutti gli italiani che
ascoltano impassibili le urla belluine di questi livorosi
e con regolarità impressionante li mandano
a quel paese.
Mandano a quel paese i Colombo e le Oxman
così come i Travaglio e i Flores D’Arcais. Mandano
a quel paese quelli che urlano per il Berlusconi
che non soggiace alla giustizia e al volere
della magistratura dimenticando che quando
fu il loro turno si ribellarono al grido di “Io
non ci sto”, o ad un Borrelli che dimostra quanto
deve essere distante il potere giudiziario da
quello politico lanciano il suo triplice “Resistere”,
e pure i soloni della politica che vogliono risanare
l’Italia partendo da un buco di bilancio
clamoroso come quello che hanno lasciato al
Comune di Roma o quegli altri che ancora si
domandano come abbiano fatto gli italiani a
farli sparire dal Parlamento.
Mai sottovalutare gli italiani e immaginarli come
idioti in balia del televenditore o disposti ad
annullare la propria capacità critica e di pensiero
per ridursi al ruolo di “servi furbi”.
Poi quelli si incazzano e con una ics a matita
sul foglio giusto vi cacciano fuori dalla storia e
dai coglioni».