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politica<br />
Il risultato delle elezioni del 13-14 apr<strong>il</strong>e è stato<br />
così descritto dall’Istituto Cattaneo di Bologna:<br />
«La coalizione berlusconiana ha conosciuto<br />
un forte avanzamento in termini non solo<br />
percentuali ma anche di voti assoluti. Rispetto<br />
al 2006 la coalizione è cresciuta di oltre<br />
1,5 m<strong>il</strong>ioni di voti (+10,1%) sull’ammontare dei<br />
voti attenuti nel 2006. L’aumento, per giunta, si<br />
verifica in quasi tutte le regioni (con le uniche<br />
eccezioni del Nord Est, nel Friuli Venezia Giulia,<br />
e nel Trentino Alto Adige, dove <strong>il</strong> risultato è<br />
sostanzialmente stab<strong>il</strong>e: nel Nord Est, come<br />
nel Nord Ovest è stato “molto r<strong>il</strong>evante” <strong>il</strong> successo<br />
della Lega). L’area di centro-sinistra ha<br />
sostanzialmente tenuto rispetto al 2006. La<br />
presenza di canditati radicali, ma non socialisti<br />
nella coalizione di Walter Veltroni rende diffic<strong>il</strong>e<br />
fare raffronti fra i risultati 2006-2008 (...). Si<br />
assiste ad un leggero aumento dei voti (nella<br />
misura dell’1,3% pari a circa 185m<strong>il</strong>a voti). Il risultato<br />
dell’area di centro-sinistra è riuscito a<br />
“fare <strong>il</strong> pieno“ dei suoi voti nel 2006 allora non<br />
è riuscito ad attirare verso di sé flussi significativi<br />
da quei due elettorati o, se vi è riuscito, non<br />
ha fatto <strong>il</strong> pieno dell’elettorato ulivista (...) Il calo<br />
più consistente ha interessato i partiti dell’estrema<br />
sinistra (la Sinistra Arcobaleno) che<br />
hanno subito un’emorragia di quasi di 2,4 m<strong>il</strong>ioni<br />
di voti rispetto al 2006, con una contrazione<br />
del 61,5% (...) Piuttosto marcato anche l’abbassamento<br />
dei consensi per l’Udc, che ha<br />
perso quasi 530 m<strong>il</strong>a voti, corrispondente ad<br />
oltre <strong>il</strong> 20% del suo elettorato di due anni fa (...)<br />
Le perdite sono molto accentuate in Liguria,<br />
l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
Il risultato elettorale, <strong>il</strong> governo<br />
Berlusconi, le prospettive e i problemi<br />
del partito del Popolo della Libertà<br />
di Fabrizio Cicchitto<br />
3<br />
Lazio, Toscana e Umbria (oltre <strong>il</strong> 33% del voti<br />
del 2006) oltre la metà delle perdite sono attribuib<strong>il</strong>i<br />
alla Lombardia (-155 m<strong>il</strong>a), al Lazio (-87<br />
m<strong>il</strong>a) e al Veneto (-17%) verosim<strong>il</strong>mente grazie<br />
alla candidatura di Ciriaco de Mita. I partiti di<br />
estrema destra, pur non ottenendo alcuna rappresentanza<br />
parlamentare, hanno visto raddoppiare<br />
i consensi conquistando oltre mezzo<br />
m<strong>il</strong>ione di voti in più rispetto al 2006» (1).<br />
Sul terreno dei flussi elettorali gli studiosi, nelle<br />
loro prime analisi, hanno r<strong>il</strong>evato i seguenti<br />
movimenti: per ciò che riguarda l’Udc essa ha<br />
perso una quota r<strong>il</strong>evante di voti a favore di<br />
Forza Italia all’interno del Popolo della Libertà<br />
e ha invece recuperato voti dall’elettorato cattolico-moderato<br />
della Margherita che non si è<br />
riconosciuto nella formazione del Partito Democratico<br />
guidato da Veltroni e largamente<br />
egemonizzato dalla struttura politico-partitica