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politica<br />
L’assidua frequentazione della Roma dei salotti,<br />
voleva perseguire una sua piena legittimazione.<br />
Invece la sfacciata visib<strong>il</strong>ità della omogeneizzazione<br />
di una sinistra light con l’establishment<br />
amministrativo, finanziario, istituzionale<br />
ha avuto effetti devastanti. Specie se si<br />
considera <strong>il</strong> tipo di politica, nel frattempo, portata<br />
avanti dal Governo Prodi. Grazie alle scelte<br />
di politica fiscale, i lavoratori dipendenti hanno<br />
visto che le loro buste paga perdevano potere<br />
d’acquisto, proprio durante <strong>il</strong> governo di<br />
centro-sinistra: più tasse e più inflazione hanno<br />
avuto effetti perversi sugli stipendi e sui salari,<br />
terremotando i consensi a favore del governo<br />
Prodi. Contraddizioni che non potevano essere,<br />
certo, b<strong>il</strong>anciati dalla frequentazione di Veltroni<br />
con Totti, Jovanotti, Clooney, Monicelli e<br />
Muccino, né con la presenza di Bertinotti al salotto<br />
di Sandra Verusio.<br />
Tranne in alcune zone, inoltre, si è verificato<br />
un netto distacco fra <strong>il</strong> neonato Partito Demo-<br />
Con la concertazione <strong>il</strong><br />
sindacato ha concentrato<br />
nella politica tout court,<br />
talora anche nella<br />
politica macroeconomica,<br />
tutto <strong>il</strong> suo potere e anche<br />
la sua iniziativa politica.<br />
cratico e vasti strati della società italiana: <strong>il</strong><br />
giovan<strong>il</strong>ismo veltroniano, tradottosi nella collocazione<br />
come capolista di ragazze incolte e<br />
inesperte della politica, ha determinato un ulteriore<br />
distacco dalla società reale e dallo<br />
stesso mondo giovan<strong>il</strong>e autentico.<br />
Questo distacco è stato espresso da un partito<br />
che, ald<strong>il</strong>à delle apparenze, è l’assemblag-<br />
l a r i v i s t a d e l l e l i b e r t à<br />
9<br />
gio di una parte (quella più gradita a Veltroni,<br />
a Bettini e a Marini-Franceschini) delle nomenclature<br />
e dell’organizzazione del potere<br />
dei Ds e della Margherita, ma che è sempre<br />
più lontano dalla società civ<strong>il</strong>e reale, composta<br />
da piccoli imprenditori, da lavoratori autonomi<br />
e dipendenti, dalla stessa classe operaia, dagli<br />
abitanti dei quartieri periferici: tutti strati sociali<br />
più a contatto con la criminalità endemica<br />
delle favelas di cui molti immigrati clandestini<br />
sono portatori.<br />
Questo elitismo, in parte snobistico in parte di<br />
potere, è stato accentuato dalla crisi del sindacato,<br />
sul quale Pietro Ichino e Stefano Livadiotti<br />
hanno condotto analisi devastanti (10).<br />
Infatti per molti aspetti la «concertazione» ha<br />
ucciso <strong>il</strong> sindacato anche perché si è trattato di<br />
una «concertazione rispettosa», da parte del<br />
sindacato, nei confronti del governo e delle<br />
grandi imprese. Con la concertazione <strong>il</strong> sindacato<br />
ha concentrato nella politica tout court, talora<br />
anche nella politica macroeconomica, tutto<br />
<strong>il</strong> suo potere e anche la sua iniziativa politica.<br />
Forte di un tesseramento automatico, che è<br />
assolutamente scandaloso, forte di un radicamento<br />
nel pubblico impiego e fra i pensionati, <strong>il</strong><br />
sindacato in questi anni, non ha tutelato due<br />
aspetti fondamentali della condizione operaia:<br />
la tenuta del potere d’acquisto dei salari e la<br />
salute-sicurezza nei luoghi di lavoro. In sostanza<br />
è venuto meno <strong>il</strong> sindacato in fabbrica. L’unico<br />
sindacato che ha mostrato una qualche<br />
consapevolezza del problema è stata la Cisl<br />
che non a caso, contrastata dalla Cg<strong>il</strong>, ha sostenuto<br />
<strong>il</strong> ritorno ai due livelli di contrattazione:<br />
quella nazionale e quella aziendale, quest’ultima<br />
anche in funzione di un aumento della produttività.<br />
Ma queste esiziali chiusure autoreferenziali<br />
(del gruppo dirigente dei partiti della sinistra e<br />
di quello del sindacato) si sono nutrite, fino alle<br />
elezioni del 13-14 apr<strong>il</strong>e, del mito di una presunta<br />
superiorità culturale ed etica. I prototipi<br />
relativi, sia pure con opposti comportamenti,<br />
sono stati proprio quelli di Veltroni e D’Alema,<br />
con al rimorchio l’esangue Epifani. Quella pre-